15 incisioni dell’artista Federica Galli entrano nella collezione degli Uffizi

redazione

L’artista ha esposto a Il Cairo, Parigi, Londra, Milano, Venezia, Singapore, Pechino, Atene. Le 15 acqueforti verranno custodite al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe

“Per la Galli questo mezzo [l’incisione], anche volendo ridurci alla concretezza estrema, è musica; linda, sottilissima, acuta, quasi d’argento; ancorché tocchi o traversi spessissimo l’oro, il buio delle notti ovvero il biancore dei ghiacci.”

(Giovanni Testori, Itinerario di Federica Galli)

Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi si arricchisce di una donazione, quindici acqueforti realizzate da Federica Galli (nata a Soresina, Cremona, nel 1932 e mancata a Milano nel 2009). L’artista è una maestra dell’incisione, che con una ricerca umile e tenace ha saputo conquistare una posizione di rilievo in un mondo artistico dominato dalle personalità che hanno segnato la storia dell’arte e della divulgazione culturale. Esponente della figurazione, con un’attenzione maniacale per i dettagli, ha innovato la tecnica con espedienti ed effetti personalissimi di elevato virtuosismo lirico seducendo con la sua poesia i maggiori esperti di grafica d’arte, quali i direttori dei principali Gabinetti delle Stampe dei musei del mondo, dal British Museum all’Ambrosiana e ora degli Uffizi.

F. Galli, 1995 Il castagno del canto di maggio Toscana, mm644x344_

Per la donazione, Lorenza Salamon, Presidente della Fondazione Federica Galli, e Vera Agosti, critico d’arte, hanno selezionato 15 fogli che rappresentano una sorta di ritratto della Galli, dagli anni ’70 ai ‘90: tre lavori dedicati alla città di Milano e alla sua voglia di crescita e di trasformazione (Nord Bovisa, Piazzale Loreto, San Siro Mundial); tre a Venezia (Le Cupole, Rio Ognissanti, Rio San Lorenzo), dove l’artista ha trascorso lunghi mesi solo ad allenare gli occhi e a scovare scorci inediti, capace di lavorare en plein air, attività inconsueta per chi si dedica alla tecnica incisoria; quattro alla celebre serie delle Cascine (Cascina Mora, Cascina San Pietro, Cascina Belgioioso, Cascina Cortenova), in cui brilla la sua maestria nella rappresentazione dei riflessi acquatici e nell’utilizzo inusuale del foglio bianco; due agli alberi monumentali (Fa ancora olive l’albero degli Etruschi, Toscana; Il canto di maggio, Toscana), da lei amati in anticipo su tanti altri; tre di soggetti vari, sempre ispirati alla natura (Grande Lanca, Lanca gelata, Fiore di sambuco).

F. Galli, 1998 Fa ancora olive la pianta degli Etruschi, Toscana mm292x487

LA BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Federica Galli nasce a Soresina, nel cremasco, nel 1932. Frequenta il liceo artistico a Milano e si diploma in pittura all’Accademia delle belle Arti di Brera nel 1954. In quell’anno comincia a incidere, cimentandosi nell’acquaforte, e comprende ben presto che avrebbe potuto lasciare “un segno importante e unico”. Nel 1963, quindi, decide di abbandonare completamente la pittura a favore dell’incisione. Nel corso della sua esistenza realizza oltre 800 lastre. Nel 1966 sposa il giornalista Giovanni Raimondi – redattore capo del Corriere della Sera – e inizia una fitta serie di viaggi culturali all’estero. Sin dalle prime mostre personali – 1960 la prima a Milano – attira il consenso sia del pubblico, sia della critica. Conta fra i suoi sostenitori i più autorevoli critici del tempo: Franco Russoli, Mario de Micheli, Giovanni Testori – che la seguirà fino alla propria morte – Mina Gregori, Gian Alberto dell’Acqua, Roberto Tassi, Renzo Zorzi, Carlo Bo, Daniel Berger, Gina Lagorio, Giuseppe e Francesco Frangi, Marco Fragonara, Giorgio Soavi, David Landau. È la prima artista vivente invitata ad esporre alla Fondazione Cini di Venezia nel 1987; al Museo Civico di Palazzo Te a Mantova nello stesso anno; al Castello Sforzesco di Milano nel 1988; negli Archivi Imperiali della Città Proibita, galleria Wag Fung, nel 1995. Tra i suoi collezionisti figurano uomini di cultura, italiana e straniera: Dino Buzzati, Leonardo Sciascia, Francois Mitterand. Ampia ed esauriente testimonianza della sua opera, consultabile, è presente al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, nella collezione Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, a Villa Reale a Monza in provincia di Milano. Scomparsa il 6 febbraio 2009, ha affidato la sua eredità artistica a una Fondazione intestata a suo nome che si è costituita il 17 luglio 2009 a Milano.

Roma 6 Ottobre 2024