di Selene CAVALLINI
Fino a una quindicina di anni fa era un vero e proprio must collezionare album di figurine
che avevano come soggetto i calciatori, i cartoni animati preferiti o il mondo degli animali, e la celebre famiglia Panini ha costruito un’impero in questo settore, continuando fino a oggi a produrne e distribuirne. È stato un oggetto così diffuso e collezionato che nel 2006 è stato aperto al pubblico il Museo della Figurina nel Palazzo Santa Margherita a Modena (fig 1), per volontà e passione collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore delle Edizioni Panini e ideatore della figurina in senso moderno.
Giuseppe Panini ha raccolto centinaia di migliaia di piccole stampe a partire dagli anni ’60 e istituì un piccolo museo all’interno dell’azienda già nel 1986. Oggi il museo è un istituto pubblico e permanente, senza scopo di lucro, che ha come scopo la valorizzazione, la promozione, lo studio e la conoscenza della figurina e garantisce la fruizione pubblica delle raccolte. È unico nel suo genere, e oltre a conservare esemplari molto rari, inventaria e cataloga secondo criteri conformi agli standard internazionali le collezioni presenti.(fig 2)
Il fenomeno della figurina oggi si rinnova, proponendo una grande novità: il primo album di figurine dedicato alla Storia dell’Arte.
Sarà in vendita a partire dal 15 marzo 2019 ed è un progetto nato dalla società Wizard S.r.l.i.s in collaborazione con la casa editrice La Spiga Edizioni e con il contributo della Fondazione Cariplo. L’album è stato pensato per i bambini nella fascia di età tra i 7 e gli 11 anni e si chiamerà Artonauti. Le figurine dell’arte. Il titolo è una summa tra il termine arte e astronauti, ed evoca la narrazione mitologica greca degli Argonauti, un gruppo di cinquanta eroi che, sotto la guida di Giasone, compiono viaggi incredibili a bordo della nave Argo.(fig 3)
L’album è composto da 64 pagine, 28 illustrazioni, 65 opere d’arte, 20 quiz e indovinelli e 2 pagine di giochi. (Fig.4) Le figurine da collezionare completeranno affreschi, dipinti, sculture e ogni tessera svela un particolare dell’opera; lo scambio di figurine dei pezzi mancanti permette inoltre la memorizzazione e il riconoscimento di opere e artisti che le hanno realizzate. (Fig.5)
I bambini saranno guidati nel completare l’album dalla storia di due bambini e un cane che compiono un fantastico viaggio nel tempo alla scoperta dei capolavori dell’arte come le grotte di Lescaux, le piramidi egizie, all’epoca della Roma Imperiale, fino ad arrivare all’epoca degli Impressionisti e Van Gogh. (Fig.6)
Il progetto è nato dall’idea di un’insegnante, Daniela Re, specializzata in riabilitazione e potenziamento cognitivo coadiuvata dall’esperienza nel mondo dell’editoria di Marco Tatarella. La loro sinergia e competenze hanno permesso di realizzare un prodotto che conduce la disciplina della Storia dell’Arte alla portata di tutti, anche dei più piccoli, rappresentando una strumento didattico efficace per sviluppare la creatività e lo sviluppo evolutivo del bambino.
“Vogliamo che i bambini crescano con la bellezza negli occhi e nel cuore”,
nasce da questo desiderio il progetto Argonauti, quale mezzo migliore infatti per educare i bambini alla bellezza e alla cultura se non quello di un gioco analogico e sociale come la collezione delle figurine ? Numerosi sono gli studi che dimostrano l’importanza dell’arte nello sviluppo del ragionamento logico, matematico e linguistico.
Maria Montessori, nel volume “La scoperta del bambino” spiega molto bene l’importanza dell’azione e della sperimentazione in ambito artistico, poiché favorisce l’educazione sensoriale e diventa un presupposto fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza e la libera espressione delle potenzialità. L’arte in ogni sua forma, dalle arti visive alla musica, coinvolgono tutti i sensi e rafforza le competenze cognitive, emozionali, sociali.
Bruno Munari, architetto di professione e molto vicino al metodo Montessori, fu precursore del criterio comunicativo visivo in ambito didattico e ha sempre sostenuto fosse preferibile coinvolgere il bambino in azioni-gioco per renderlo partecipe globalmente all’apprendimento evitandogli il processo passivo di ascolto.
Non ci resta che attendere l’uscita dell’album e sostenere progetti come questo che sensibilizzano anche i più piccoli a una disciplina che fin dai tempi di Aristotele è stata considerata indispensabile per lo sviluppo un buon cittadino.
Selene CAVALLINI Modena marzo 2019