Sotto il segno della scrittura, una ricerca continua del bello

di Franco LUCCICHENTI

Alfabetica Bellezza.  Qualche riflessione.

Esiste bellezza nella scrittura ?

Non penso al contenuto e alla forma  della narrazione scritta ma alla estetica del segno alfabetico. Oggi molti specialisti concordano che la scrittura è apparsa in Mesopotamia intorno al 4000 ac ad opera dei Sumeri che elaborarono un sistema composto dai così detti caratteri “cuneiformi”.  Incidevano il messaggio su tavolette di argilla usando uno stilo rigido. Scrivendo SCOLPIVANO.  

L’immagine della tavoletta trasmette una suggestione estetica che prescinde dall’informazione  che non aveva alcuna  pretesa letteraria nè tanto meno poetica. Al contrario di ogni logica  la tipologia  della scrittura prevale sul contenuto.  La sequenza dei piccoli segni scolpiti, l’emergere di riferimenti vagamente zoomorfi, i vuoti, le concavità sferiche, il ripetersi dei cunei talvolta incrociati come spade pronte a combattere , misteriose mezzelune in sequenza e reticoli che sembrano dare ordine al caos comunicano all’osservatore di oggi un valore estetico astratto e misterioso che raggiunge le regioni remote dello spirito dove abita la memoria fossile dell’uomo.  Il passato profondo, mediante un piccolo oggetto di terracotta, ci invia la straordinaria scoperta che ha permesso all’uomo di entrare nella STORIA.  Emozione e bellezza si miscelano nell’antica scrittura.

La scrittura araba antica è molto elegante e ricercata.  Nel segno alfabetico compare perentoria la linea curva si di-segnano ellissi e parabole che si intrecciano misteriosamente formando calligrammi meravigliosi.  Trattandosi di una scrittura in prevalenza a carattere religioso forse proprio la geometria curva delle parabole e delle iperbole che compare nei calligrammi arabi  è la più adeguata a rapportarsi con l’infinito  metafora del divino. Le parabole e le iperbole  in geometria sono  segni  che emergono dall’infinito e all’infinito tendono..

 

Altro tempo altro luogo. La scrittura greca,  chiara, sintetica, rassicurante custodisce straordinari significati.  Singolare asimmetria concettuale rispetto al cuneiforme; col progredire della scrittura  passando dalla complessità del cuneiforme, del sanscrito  e molto altro,  alla semplice razionalità della scrittura greca e poi romana, il contenuto  del messaggio scritto apre a infinite possibilità di comunicazione mentre il segno e l’ordine alfabetico che lo trasmette  si semplificano molto nella configurazione e nella struttura.

L’estrema sintesi della forma scritta diventa più adeguata a trasmettere la complessità del mondo che si sarebbe poi aperto alla modernità.
L’alfabeto latino ottimizza al massimo, per usare un termine usato nella linguistica, il rapporto significante/significato contribuendo a diffondere conoscenza e sapere in gran parte del pianeta  in modo semplice ed efficace.

Leggere e scrivere diventa possibilità alla portata di tutti. Il grafo latino essenziale e chiaro nella sua geometrica semplicità è portatore anche di valori  estetici.   Nel contemporaneo si scrive al computer, il chip una piastrina di silicio con circuiti integrati sembra un testo scritto,  i microcircuiti  sono l’alfabeto magico che permette all’uomo di conoscere il mondo restando chiuso in una stanza  La parola scritta su un foglio riflette la luce, la parola scritta al computer la luce la emana. Qualcosa sta definitivamente cambiando la nostra mente.

Sopravvive, ancorato al passato recente un sistema straordinario di moderna picto-scrittura il “fumetto”. Parole, figure, colori, nuvole si miscelano in una magica alchimia per regalarci frammenti di felicità.

Franco LUCCICHENTI