La “Distruzione Creativa” di Antoh Mansueto alla Casina di Raffaello (Villa Borghese) fino a metà settembre

di Silvana LAZZARINO

Antoh Mansueto  in mostra a Roma per parlare di recupero e trasformazione nella ciclicità dell’esistenza.

Equilibri dinamici e fratture, capacità di recuperare da quanto distrutto e scartato si ritrovano nel costante divenire del mondo di oggi dove tutto viene consumato troppo velocemente smarrendo la bellezza dell’ascolto autentico delle proprie scelte e azioni. Sono questi equilibri talora precari, ma necessari, queste fratture ad essere poi spinta per un cambiamento verso la ricostruzione. Sono questi aspetti a al centro del percorso espositivo dedicato all’opera di Antoh Mansueto in corso alla Casina di Raffaello in Villa Borghese a Roma. che si sofferma ad indagare sentimenti, desideri del nostro tempo dove si avverte la difficoltà nel credere nei sogni e nella possibilità di cambiare.

Gestita da Spazio Arte e Creatività dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, la mostra “Distruzione Creativa. Opere di Antoh Mansueto aperta fino al 15 settembre 2019, si sofferma sul motivo della distruzione creativa con riferimento al recupero degli scarti attraverso un linguaggio che passando dalla pittura alla scultura al video, contempla uno stile che si rifà a diverse correnti del passato. L’artista nato a Napoli nel 1960, oltre ad appassionarsi giovanissimo alla pittura, parallelamente al lavoro di analista finanziario si accosta alla ceramica e trae nuovi spunti per la sua arte dall’incontro con Bruno Munari.

Le opere di Antoh Mansueto, sempre protese a soffermarsi su temi esistenziali, restituiscono il respiro della vita, il suo fluire fatto di luci e ombre, di inizi e conclusioni, dove tutto è in costante divenire tra distruzione e ricostruzione. Come la natura è fatta di “piccole e grandi distruzioni creative, drammatiche e feconde” anche ‘l’arte è maestra di vita”, quindi di “distruzione creativa’ perché in essa “la distruzione è spesso l’altra faccia della creazione”(Bruno Munari ed altri).

Gli equilibri dinamici, le fratture del mondo di oggi sono indagate attraverso diversi lavori, presenti nell’esposizione, che spaziano dal dipinto alla scultura in legno riciclato, dalla carta all’opera in alluminio sagomato, con alcuni esempi di video. Affiorano rimandi al surrealismo e all’espressionismo astratti, alla pop art, all’art brut, e poi al decostruttivismo per dare forma ad opere in cui domina il colore, la vitalità, l’ironia nel restituire la ciclicità dell’esistenza tra distruzione  creativa e recupero degli scarti, Nell’esposizione oltre ai due incontri con l’artista in apertura e in chiusura, sono previsti laboratori didattici rivolti a bambini e ragazzi dai 3 anni compiuti ai 14 anni per tutta la durata della mostra con date già fissate.

Antoh Mansueto

I laboratori “Fare e disfare scultura” / “Fare e disfare pittura” prevedono sempre una breve visita per soli bambini alla mostra. Durante il laboratorio “Fare e disfare scultura” (per bambini dai 3 anni compiuti in su) che segue una breve visita guidata alla mostra dedicata ad Antoh Mansueto, i bambini creeranno insieme delle torri di legno, per poi distruggerle. Successivamente i pezzi delle torri, colorati e incollati, saranno usati per ricreare delle nuove piccole sculture personali da appendere al muro. L’altro laboratorio “Fare e disfare pittura” (per bambini dai 6 anni in su) vede i bambini utilizzare le forbici per ritagliare e quindi distruggere i disegni originali messi appositamente a disposizione dall’artista, che poi dovranno ricomporre mettendo insieme come collage le forme da dipingere.

Il percorso espositivo dell’artista, iniziato nel 1990 è stato intenso e diversificato tra diverse gallerie in Italia (Genova, Parma, Pavia, Milano, Roma, Napoli, Torino, Ferrara, Lecce) e all’estero (Nizza, Lione, Mulhouse, Bucarest, Palo Alto). Oltre a nuove opere in ceramica realizzate di recente in collaborazione con la Galleria di Ventura Milano a Praiano in costiera amalfitana, Mansueto disegna foulard d’arte per l’azienda d’alta moda A. Quaranta Locatelli di Napoli.

Tra i temi socio-esistenziali delle mostre passate: “Energia Emotiva”, “Entropica” (con richiami alla Bioenergetica di Alexander Lowen), “Universi rotanti”, “Multiverso” (che paragonano le moderne teorie fisiche sull’universo alla molteplicità della società contemporanea), “Archetipo-Prototipo” (sulla circolarità del tempo).

Mansueto, che ha avuto grande ammirazione per Bruno Munari, da lui considerato un vero mentore, ha partecipato al gruppo di artisti dell’Osservatorio Figurale, ha co-fondato il gruppo Art Intensive. Guida il gruppo di studio AIAF Beni Culturali e come Ass. Villadarcore ha ottenuto l’apertura del laboratorio di restauro dell’Accademia di Brera, nelle scuderie di Villa Borromeo D’Adda ad Arcore. Ha inoltre fatto teatro, passione coltivata fin da ragazzo, ed ha scritto due commedie storiche sul primo ‘800 e sul Risorgimento (L’abate Visionario e Va’ Pensiero), messe in scena da giovani attori del Piccolo Teatro di Milano e dalla compagnia Teatro Aleph con la regia di Giovanni Moleri, con annessi laboratori teatrali per bambini.

Silvana LAZZARINO   Roma   agosto 2019

“Distruzione Creativa. Opere di Antoh Mansueto”

Casina di Raffaello

Via della Casina di Raffaello (Piazza di Siena – Villa Borghese)

fino al 15 settembre 2019

per Informazioni: www.casinadiraffaello.it

sito dell’artista. www.antoh.eu.