di Franco LUCCICHENTI
Dopo gli interventi di Luca Bortolotti e di Keith Christiansen riceviamo e volentieri pubblichiamo un breve appunto di Franco Lucchichenti, architetto romano, collezionista e connoisseur. Nei prossimi numeri altri interventi
Christiansen sostiene, nel suo interessante saggio, che la fotografia ha monopolizzato la rappresentazione delle cose del mondo condizionando per sempre il modo di fare arte. Ma la vera arte figurativa è comunque portatrice di valori simbolici e astratti da Giotto a Caravaggio a de Chirico, che contengono una misteriosa bellezza. Per usare termini propri della Linguistica la fotografia fissa la parte SIGNIFICANTE della forma, l’arte ne esplora il SIGNIFICATO recondito. La fotografia è stata al massimo uno strumento molto economico per ritrarre la media borghesia che non poteva permettersi un ritratto pittorico. L’astratto e l’informale emergono da una crisi della rappresentazione tradizionale della forma innescata in parte anche dalla fotografia. L’arte non figurativa sogna un nuovo inizio come per ricominciare da zero. Vedo un ritorno, appunto per ricominciare, alle antichissime rappresentazioni magiche dell’arte rupestre del paleolitico superiore.
Franco LUCCICHENTI Roma settembre 2019