redazione
Museo Novecento
presenta
Wolfgang Laib
Without Time, Without Place, Without Body
a cura di Sergio Risaliti
25 ottobre 2019 – 26 gennaio 2020
Museo di San Marco (Polo Museale della Toscana), Cappella dei Magi (Palazzo Medici Riccardi), Cappella Rucellai (chiesa di San Pancrazio, Museo Marino Marini), Cappella Pazzi (Complesso Monumentale di Santa Croce)
Wolfgang Laib – uno dei protagonisti della ricerca contemporanea in arte – dialoga con i grandi maestri del passato, Filippo Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Benozzo Gozzoli e Beato Angelico, dando vita, all’interno del centro storico fiorentino, ad una delle mostre personali più estese degli ultimi anni.
Le sue sculture, dal linguaggio minimale e astratto realizzate con materiali naturali come la cera d’api e il polline, saranno installate per la prima volta in quattro luoghi di straordinario valore storico artistico: Museo di San Marco (Polo Museale della Toscana), Cappella dei Magi (Palazzo Medici Riccardi), Cappella Rucellai (chiesa di San Pancrazio, Museo Marino Marini) e Cappella Pazzi (Complesso Monumentale di Santa Croce), in una relazione giocata tutta sulla sensibilità e sulle sottili percezioni tra il visibile dell’arte e l’invisibile dello spirito, che lega idealmente la magnificenza rinascimentale con la ricerca artistica contemporanea.
La mostra Without Time, Without Place, Without Body, curata da Sergio Risaliti e prodotta da Museo Novecento, sancisce l’identità progettuale dell’istituzione che estende la sua azione scientifica e culturale al di fuori degli spazi in piazza Santa Maria Novella, in una concezione di museo diffuso che lo rende unico nel panorama nazionale. L’esposizione, nata in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze – Palazzo Medici Riccardi, Museo di San Marco – Polo museale della Toscana, Museo Marino Marini, Opera di Santa Croce, Fondo Edifici di Culto – Ministero dell’Interno, è stata inaugurata il 25 e 26 ottobre, d offrirà ai cittadini e ai turisti la possibilità di vivere la città non come vetrina o come culla del Rinascimento, ma come laboratorio della contemporaneità, abolendo la distanza tra il passato storico e il presente artistico.
Secondo Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze
“Un artista contemporaneo ‘invade’ alcuni dei più prestigiosi e illustri luoghi culturali di Firenze per una mostra diffusa che ci invita a riflettere sulla potenza della natura e sulla complessità dello spirito. Ci accostiamo all’arte e alla ricerca di Wolfgang Laib con la curiosità di vedere le sperimentazioni materiche e gli elementi naturali, basilari ma non per questo meno nobili, con cui ha creato le sue opere. Come Comune non possiamo che condividere poi la scelta di mettere insieme istituzioni diverse: è questa collaborazione e questa disponibilità reciproca che rendono sempre più grande la città e più fruibili i suoi luoghi”.
E come ricorda Sergio Risaliti, direttore artistico delMuseo Novecento
“Wolfgang Laib è conosciuto nel mondo per le sue opere minimali ma di grande potenza simbolica, arricchite dalla forza comunicativa e sensoriale degli elementi naturali che le compongono: polline, miele, latte, riso e cera d’api. Artista dello ‘spirituale nell’arte’ e nella vita, Laib unisce nel suo quotidiano e nella sua pratica creativa l’Oriente con l’Occidente. In un tempo come il nostro in cui l’umanità intera sta cercando una via d’uscita al disastroso rapporto dell’uomo con la natura, della tecnologia con la vita sul pianeta, ecco che l’arte di Laib si offre come risposta reale alla ridefinizione dell’umanesimo in una prospettiva non esclusivamente antropocentrica”.
All’interno della Cappella Pazzi del Complesso Monumentale di Santa Croce Laib esporrà Without Beginning and Without End, un’opera iconica, un grande Ziggurat realizzato in cera d’api, tra le forme simboliche utilizzate in molti dei suoi lavori. Il Museo di San Marco invece ha eccezionalmente acconsentito ad esporre per tre giorni due opere realizzate in polline all’interno della cella affrescata dal Beato Angelico con l’immagine del Noli me tangere e di quella universalmente conosciuta come la cella di Cosimo il Vecchio.
Evento eccezionale nell’evento, sarà la prima volta infatti che un artista vivente potrà installare, anche se solo per un brevissimo periodo, le proprie creazioni in un luogo di così alto valore artistico, culturale e spirituale. Le cappelle del Sacello Rucellai (chiesa di San Pancrazio, Museo Marino Marini) e la Cappella dei Magi di Palazzo Medici Riccardi, ospiteranno rispettivamente Towers, opera inedita realizzata in cera d’api e Pollen from Hazelnut, opera realizzata in polline posizionata all’interno della scarsella sopra all’altare. Il progetto ideato da Wolfgang Laib per Firenze coinvolge spazi di straordinario valore storico-artistico in un dialogo che coniuga l’arte, l’architettura, la storia, l’economia e la spiritualità della città. L’artista si conferma così un grande artista del nostro tempo, capace di legare la spiritualità e l’arte, l’antropologia e la teologia attraverso secoli di storia.
Firenze 27 ottobre 2019
Le opere nel Complesso Monumentale di Santa Croce a Palazzo Medici Riccardi e in San Pancrazio (Museo Marino Marini) resteranno visibili fino al 26 gennaio, mentre le due installazioni, ospitate eccezionalmente in due celle del Museo di San Marco, potranno essere ammirate solo fino al 27 ottobre.
Salvatore La Spina s.laspina@operalaboratori.com
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