di Maria Barbara GUERRIERI BORSOI
Una breve amicizia, un ricordo intenso
Ho conosciuto Maurizio Fagiolo tardi e un po’ per caso.
Marcello Fagiolo mi aveva coinvolto nella preparazione della mostra La festa a Roma (1997) che uscì con un ricco catalogo in due volumi e in contemporanea con i libri del Corpus delle feste a Roma, a cura dei due fratelli. Mi chiese di chiamare Maurizio per chiedergli una informazione relativa al lavoro in corso e rimasi piacevolmente sorpresa dalla cortesia con la quale mi accolse, dichiarando di conoscere qualche mio studio. Poco tempo dopo ebbi in regalo il suo libro La festa barocca (De Luca 1997), con una dedica stringatissima scritta con caratteri minuti e nervosi, una grafia assai riconoscibile. Da studentessa universitaria avevo guardato L’Effimero barocco con reverente ammirazione e il dono fu molto gradito, anche perché inatteso, vista la conoscenza così recente.
Così nacquero opportunità per collaborare con lui perché Maurizio mi propose di scrivere alcune schede nel catalogo della mostra su Baciccio (curata con Francesco Petrucci e Dieter Graf) e in quello dell’esposizione dedicata a Bernini “regista del Barocco” (con Maria Grazia Bernardini).
Ricordo con molto piacere le visite nel suo studio a via del Babuino, una Wunderkammer per storici dell’arte: pieno di fotografie di opere che spaziavano in vari secoli, di libri, dei suoi quadri, per non parlare degli amici e collaboratori. Era sempre impegnato a fare molte cose e scriverne un po’ di più e passare un’ora lì voleva dire essere investiti da un’enorme mole di sollecitazioni, proposte in modo allegro e coinvolgente.
Mentre preparava L’immagine al potere. Vita di Giovan Lorenzo Bernini (Laterza 2001) mi chiese una piccola cosa e pochissimo tempo dopo il libro era pronto. Nella premessa scrive che l’opera era nata “in seguito a una lunga e paziente ricostruzione filologica e storica” e tutti sappiamo quanto sia vero, ma fu scritta con la velocità di chi ha sedimentato in sé tutte le notizie e parla di un amico. “Meglio di Luca fa presto”, gli dissi quando seppi che il volume era pronto, e lui accettò con la tranquillità di chi ascolta cosa nota.
Anche la sua scomparsa fu così, inaspettata e terribilmente rapida.
Maria Barbara GUERRIERI BORSOI Roma 22 novembre 2019