di Eleonora PERSICHETTI
Giunto alla terza edizione, dopo aver fatto tappa a Palermo come progetto collaterale di Manifesta 12 e a San Giminiano durante Nottelucenti, Grand Tour en Italie approda a Napoli, a partire dall’8 marzo.
È stato ideato nel 2017 da Michela Eremita e Susanna Ravelli e nella città partenopea arriva con partner istituzionali d’eccezione come il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, MetroArt/ANM Napoli, Migrantour, il Centro Studi Postcoloniali e di Genere e il Gruppo di Ricerca M.A.M. Matri-archivio del Mediterraneo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Si tratta di un programma itinerante di residenza d’artista, che coinvolge prevalentemente artisti mid – career per riflettere sui temi del viaggio e della migrazione.
L’obiettivo è promuovere l’arte italiana attraverso la costruzione di relazioni che favoriscono l’incontro tra artisti e curatori, operatori culturali e centri d’arte, in una veste tutta al femminile. La residenza è realizzata con la collaborazione SuperOtium, nella veste di partner territoriale, di spazio-incontro fra artisti viaggiatori, con istituzioni e abitanti e di studio/laboratorio del loro lavoro. La tappa napoletana del progetto, curata da Susanna Ravelli e Michela Eremita, s’ispira al Grand Tour, inteso come pratica di formazione e produzione artistica sulle orme della tradizione dei viaggi compiuti da intellettuali e artisti tra 700 e 800.
Le tematiche legate all’esplorazione di luoghi sconosciuti diventano così occasione d’incontro e il migrare acquisisce una connotazione positiva, diventando sinonimo di scambio, di quell’intreccio con il diverso che porta a un arricchimento e a un ampliamento della conoscenza. Si racconta l’Italia attraverso lo sguardo di alcune selezionate artiste la cui opera che consiste nella realizzazione di un vero e proprio diario di viaggio. Le artiste esprimono le impressioni ricevute da una specifica area geografica con la gente, la cultura e il patrimonio storico – artistico del luogo. Napoli, con il suo intersecarsi di differenti culture, è caratterizzata da due anime: quella velata e celata che si antepone a quella rivelata.
Esistono tesori noti e altri nascosti, dei depositi delle collezioni, come quelli del Museo Archeologico di Napoli, o di Capodimonte, che non sono sempre tutti visibili al pubblico; ai luoghi più conosciuti, visitati e rumorosi si contrappongono quelli solitari e silenziosi. È questa la chiave per indagare la città partenopea. Un doppio registro che si gioca nel dialogo tra svelamento e meraviglia, con lo sguardo al femminile che caratterizza questa tappa del Grand Tour en Italie. La città conserva luoghi e giardini mirabili, segreti e nella tradizione accessibili solo alle donne.
È un omaggio al femminile che è corpo antico della città, ma anche un invito ad approfondire la differenza di genere, ad esplorare il groviglio di maschile e femminile e la matrice matriarcale napoletana. Le protagoniste di questa residenza, tutta al femminile, sono: Simona Da Pozzo, Serena Fineschi, Giuseppina Giordano e Stefania Mazzola.
Le artiste approfitteranno della residenza e dell’incontro con le realtà della città partenopea per realizzare nuove opere, sotto forma di un progetto in progess con disegni, immagini, sculture e quaderni d’artista. Alle artiste in residenza si aggiungeranno le artiste in visita: Maura Banfi, Sophie Ko, Valeria Manzi, Concetta Modica. La residenza, che inizierà l’8 marzo, data più che mai simbolica, avrà la durata di otto giorni e impegnerà le artiste in una serie di workshop e incontri che si concluderanno il 14 marzo con una speciale notte bianca dedicata alla relazione e allo scambio, da intendersi come momenti di crescita personale e professionale.
di Eleonora PERSICHETTI 1 marzo 2020