redazione
Performances al festivalFilosofia di Modena 15 – 20 settembre Palazzo santa Chiara
Eron, alias Davide Salvadei (Rimini, 1973), è ormai considerato a tutti gli effetti tra i più dotati e brillanti intepreti dell’arte cosiddetta urbana, forse la più schietta variante /componente dell’arte contemporanea. Autore di importanti e coinvolgenti performances, l’artista riminese ha legato recentemente il suo nome alla realizzazione, durante il Convegno sulla Street Art tenutosi a Roma lo scorso anno, di “Soul of the sea” una sconvolgente opera di chiara denuncia sociale, sorta da un relitto raccattato in un cantiere navale della sua città e fatto trasportare dentro il cortile dell’Enciclopedia Treccani, a Roma, dove si potè assistere de visu alla realizzazione dei visi evanescenti di profughi, donne e bambini, che si condondevano tra la ruggine delle fiancate del relitto, quasi a significarne la perdita d’identità e il loro progressivo regresso a mero insignificante residuo.
A Modena, invece, Eron realizzerà Ad perpetuam rei memoriam il titolo della“wall painting” cui l’artista darà vita durante i tre giorni del festivalfilosofia per una parete di Palazzo Santa Chiara in occasione dei 2200 anni dalla fondazione (183 a.C.) di Mutina.
L’iniziativa è curata da Fondazione de Mitri, Cristina Stefani e Cristiana Zanasi dei Musei Civici di Modena, in collaborazione con Associazione Circuito Cinema, sponsor tecnico Manitou. Tutti potranno, durante i giorni di festivalfilosofia, assistere in diretta alla realizzazione dell’opera da parte di Eron e osservarne gli sviluppi: venerdì 15 settembre dalle 15 alle 23; sabato 16 dalle 10 alle 23; domenica 17 dalle 10 alle 23. L’opera, che sarà conclusa il 20 settembre, resterà visibile permanentemente.
Richiamando i monumenti restituiti dal sottosuolo della città romana, Eron sviluppa una riflessione profonda sulla storia dell’edificio, in parte distrutto dai bombardamenti del 18 aprile 1945. L’intervento nasce sulla “ferita” più evidente, una parete dimezzata, dove emerge un “semi tempio della pace”, così lo definisce l’artista, costituito da un codice di segni contemporanei in cui spicca la metà di una grande colomba, simbolo di una pace non ancora raggiunta.
INFO
Musei Civici di Modena Largo porta Sant’Agostino 337, tel. 059 2033122, fax 059 2033110
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