di Silvana LAZZARINO
Seguire l’arte e le visite on line di questi splendidi Musei restando a casa-
Lo stare a casa se può essere avvertito come una sorta di costrizione in cui ci si sente limitati nelle abitudini, tuttavia può diventare occasione per guardare dentro la propria “casa emozionale” dentro se stessi. Un invito a riflettere sulla propria vita in cui niente dovrebbe essere dato per scontato, perché niente è dovuto. In queste giornate la tecnologia offre la possibilità di avvicinarsi anche all’arte attraverso percorsi digitali appositamente studiati per permettere agli appassionati di questo campo e non solo, di entrare virtualmente negli spazi dei musei e ascoltare e vedere video in pillole dove direttori e curatori raccontano un determinato percorso espositivo o parlano di un artista.
Diversi musei e gallerie si sono organizzati in questa direzione per intrattenere da casa quanti desiderosi di approfondire alcuni aspetti legati ad artisti, collezioni e molto altro.
Anche I Musei Civici di Verona hanno avviato #MuseoAgile entrando nelle case dei cittadini e inserendosi nelle campagne di sensibilizzazione #iorestoacasa, promossa anche dal Mibact, e #museichiusimuseiaperti, lanciata dal Museo Tattile Varese. Sui canali social riferiti ai Musei Civici di Verona vi è la possibilità di accostarsi alle ricchezze dei musei tra curiosità e particolarità attraverso piccoli racconti quasi quotidiani realizzati dal Direttore e dai conservatori. Già lo scorso 21 marzo un invito ad osservare l’arte attraverso il web lo aveva lanciato l’Assessore alla Cultura Francesca Briani quando sui canali social è stata pubblicata una nuova pillola di “Visti da vicino, visti sul web” dedicata al Museo di Castelvecchio”.
Per mantenere un’apertura giornaliera sui social. il Direttore dei Musei Civici Francesca Rossi, prendendo spunto da alcune riflessioni di architetti, studiosi, artisti e scrittori in relazione al Museo di Castelvecchio, punto di riferimento della museografia internazionale, guida i visitatori lungo una passeggiata virtuale attraverso dieci appuntamenti negli spazi dello stesso Museo considerato uno dei luoghi più famosi al mondo non solo per essere stato residenza degli Scaligeri in età medievale, ma per il riferimento con il grande architetto Carlo Scarpa che nel dopoguerra si è occupato del suo restauro e riallestimento,
Le prime pillole in video sono state realizzate poco prima dell’emergenza sanitaria nel Giardino e in Museo.
Se per il Giardino lo spunto è derivato dai testi di Vitale Zanchettin e Maddalena Scimemi con riferimento al volumetto “Carlo Scarpa al Museo di Castelvecchio 1964-2014” la cui pubblicazione a cura di Alba Di Lieto e Alberto Vignolo venne realizzata nel 2014 dal Comune di Verona in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona; nella Galleria delle Sculture, luogo magico dove si trovano sculture realizzate dal XII al XV secolo disposte in perfetto dialogo con l’ambiente e distribuite lungo cinque sale, il commento del Direttore si apre con un pensiero del premio Nobel della letteratura Orhan Pamuk fra i maggiori romanzieri, dedicato ai musei che regalano felicità: queste le parole scritte da Pamuk:
”….quando salii la scalinata del Museo di Castelvecchio a Verona e vidi la luce setosa con cui l’architetto Carlo Scarpa ha illuminato le statue, mi fu chiaro per la prima volta che la felicità che donano i musei non riguarda solo la collezione, ma anche l’armonia e la disposizione di oggetti e dipinti.”
E’ poi la volta della tavola Madonna col bambino detta Madonna della quaglia, (1420 circa) attribuita non con assoluta certezza, ad Antonio Pisano detto Pisanello con un riferimento ad un pensiero a cura dell’architetto Maxime Ketoff scritto durante l’allestimento della mostra dedicata al grande artista tardo-gotico nel 1996. La bellissima tavola in cui si riscontrano influenze lombarde e gotiche, nonostante una certa innovazione compositiva, è così denominata per la presenza del volatile in basso a destra che con i due cardellini simboleggiano la futura passione del figlio raffigurato diritto in piedi sulle gambe della madre mentre volge lo sguardo verso lo spettatore.
Infine il racconto della conversazione dell’architetto Sandro Bagnoli avvenuto con Carlo Scarpa riguardo un dettaglio della Sacra Famiglia con una santa” della fine del XV secolo di Andrea Mantegna,
invita il Direttore del Museo a mostrare il particolare sull’opera esposta e il suo significato.
E’ poi la volta del fiammingo Joachim Beuckelaer che in un suo quadro Interno di cucina con l’andata a Emmaus (XVI secolo) inserisce una citazione biblica;
mentre gli ultimi video si riferiscono alle Vite dei pittori veronesi di Giorgio Vasari messe in relazione alle opere di Paolo Morando detto il Cavazzola e di Giovan Francesco Caroto facenti parte delle collezioni del Museo.
Anche il Museo di Storia Naturale lo scorso 14 marzo ha pubblicato la prima video pillola in cui sono descritte le origini del Museo e l’evoluzione delle sue modalità espositive negli anni. La sua particolarità è di possedere reperti che provengono da uno dei primi musei di storia naturale si pensa del mondo: il museo Calzolari del farmacista-erborista Francesco Calzolari che realizzò una sorta di museo basato sulla classificazione di reperti tra fossili, piante, parti di animali, allestendo la sua “camera delle meraviglie” nel retro della sua bottega sita in Piazza delle Erbe a Verona.
Oltre a questo Museo considerato il primo di storia naturale, contemporaneo a quello di Aldrovandi a Bologna e Imperato a Napoli, viene presentato il “Museo Zangheri” della prima metà del Novecento, sorto grazie alla volontà di Pietro Zangheri appassionato naturalista esperto conoscitore di piante e animali entrato anche in contatto con diversi naturalisti italiani e stranieri. Il museo è allestito come un tipico museo ottocentesco, con vetrine affollate di animali per mostrare la ricchezza e la diversità delle collezioni. Seguono nei video esempi di esposizioni della metà del secolo scorso con vetrine meno affollate ed allestite in modo più didascalico per arrivare poi ai grandi “diorami”, cioè vetrine con animali contestualizzati nel loro ambiente, modalità questa molto usata negli ultimi decenni del secolo scorso.
All’evoluzione e agli adattamenti degli animali nei diversi ambienti è dedicato il Salone Acqua terra aria il primo in Italia ad essere stato allestito secondo le più moderne tecniche (usate per la prima volta al museo di New York e di Parigi (Grand Gallerie de l’Evolution) dove gli animali sono esposti senza vetrine. Nel salone infatti, come si può vedere in uno dei video sempre sul Museo di Storia Naturale, la ricostruzione dei diversi ambienti (marino, acque dolci, terrestre ecc) è disposta in verticale, mentre in orizzontale sono illustrati gli adattamenti degli animali agli stessi ambienti.
Il percorso virtuale attraverso i video in pillole prosegue con il racconto delle collezioni e delle modalità di conservazione degli erbari, delle collezioni zoologiche e delle cosiddette ‘collezioni in liquido ’ (soprattutto in alcool) di molti invertebrati (crostacei, ragni, insetti ecc.) e di alcuni vertebrati come pesci, rettili, anfibi e piccoli mammiferi.
E’ poi la volta di alcuni excursus sull’attività di ricerca per raccontare dei monitoraggi che il Museo sta compiendo sugli effetti di alcuni inquinanti nel territorio veronese, come il glifosate e, nello specifico del video, lo studio in corso sulle microplastiche, la cui presenza in alcuni crostacei del Lago di Garda conferma la loro diffusione anche nel lago fornendo indicazioni di quali siano le aree con una più alta densità di questi invisibili inquinanti che giungono sino al corpo. Senza dimenticare un breve accenno sulle ricerche di sistematica e biodiversità con le immagini al microscopio di una specie nuova par la scienza trovata sul Monte Baldo e ora in studio ad opera dei ricercatori del museo.
In attesa della riapertura dei Musei Civici di Verona, per ora anche da casa si può conoscere da vicino la loro ricchezza attraverso un nuovo modo di entrare nei loro spazi restituito dalle tecnologie e dalla rete.
Di seguito i canali per seguire i video in pillole.
Facebook: http://@MuseoAffreschi http://@MuseoCastelvecchio http://@GAMverona http://@MSNverona, http://@MATRverona http://Instagram: @museiciviciverona
Silvana LAZZARINO 19 aprile 2020
Musei Civici di Verona Corso Castelvecchio 2 Verona Telefono 045 8062611
castelvecchio@comune.verona.it Sito: www.museicivici.comune.verona.it
https://museicivici.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=69126&tt=museo