di Vera AGOSTI
Come suggerisce il titolo della rivista, About Art Online, che potremmo tradurre con A proposito dell’arte online, mai come oggi l’arte si è spostata su internet, i social e il digitale, poiché i musei, le gallerie, le chiese e i monumenti sono chiusi e non è possibile nemmeno visitare gli atelier degli artisti, a causa dell’emergenza sanitaria nazionale e internazionale. Un periodo ridotto nella durata, lo speriamo tutti, che rappresenta un momento epocale e rivoluzionario.
Ancora prima che fosse necessario chiudersi in casa, ma quando già si annunciava anche in Italia il dramma del Coronavirus, ho iniziato una ricerca sul tema della malattia nell’arte, declinata attraverso le immagini delle opere dei grandi maestri, che ho pubblicato sulla pagina Facebook “La mia vita al tempo del Coronavirus“. Ho selezionato dipinti e sculture di notissimi autori conservati presso i principali musei del mondo. Esistono poche pubblicazioni sull’argomento che, per quanto triste, ho pensato possa essere consolatorio, poiché di casi di epidemie sono pieni la storia e il mondo.
La bellezza di questi lavori può anche suggerire un momento di riflessione e contemplazione.
Senza rispettare un ordine cronologico minuzioso, sono partita da un busto del II secolo d.C., una copia romana conservata al Louvre, raffigurante Omero, il poeta cieco secondo la tradizione, per proseguire con Gli storpi del 1568 di Pieter Brueghel Il Vecchio, la Melancholia I di Albrecht Dürer del Met e ancora il vastissimo repertorio artistico sulla peste, tra Napoleone che per propaganda si fa ritrarre mentre tocca il bubbone di un appestato (Antoine-Jean Gros, Napoleone visita gli appestati di Jaffa, 1804)
e i Santi invocati per scongiurare il pericolo (Antoon Van Dick, Santa Rosalia in gloria intercede per la fine della peste a Palermo, 1624, The Metropolitan Museum of Art, New York).
La pagina viene aggiornata quasi ogni giorno con nuove pubblicazioni.
Mi occuperò anche delle malattie degli artisti, come la follia di Vincent Van Gogh. L’idea è di arrivare fino al contemporaneo, anzi per la copertina della pagina ho scelto il coloratissimo e polemico Ignorance = Fear del 1989 di Keith Haring contro la scarsa considerazione del governo americano per la diffusione dell’AIDS in quegli anni e La convalescente del 1932 di Arturo Martini, una splendida scultura, in pietra di finale, che ritrae con dolcezza la figlia Maria, mentre si sta rimettendo da una malattia, adagiata con gli occhi chiusi su una sedia a dondolo, con una coperta e un libro aperto sulle gambe.
Chi volesse seguire la pagina può cercare su Facebook “La mia vita al tempo del Coronavirus” o accedere dal mio profilo. Buona visione!
Vera AGOSTI Milano 19 aprile 2020