di Eleonora PERSICHETTI
Un bellissimo audio tour, creato dal Museum of Literature Ireland – MoLI, dedicato ai luoghi della città che hanno avuto un ruolo chiave nella vita del grande scrittore irlandese, Jonathan Swift, autore dei “I viaggi di Gulliver”.
Per chi ama la satira e chi desidera scoprire il fascino della Dublino, ecco una divertente e interessante passeggiata nella città georgiana nel 1743, in compagnia della governante di Jonathan Swift, la signora Ann Whiteway, per scoprire le vicende, i misteri e gli scandali che hanno circondato la vita di uno dei più famosi autori irlandesi. “Jonathan Swift’s Dublin” è un audio tour immersivo, sviluppato alternando la lettura di brani delle opere dello scrittore e momenti di racconto della sua storia, con la spiegazione degli eventi che hanno plasmato Dublino e l’Irlanda nel XVIII secolo e con la riproduzione di suoni realistici.
Il tour inizia da Hoey’s Court, vicino al luogo in cui Swift nacque nel 1667, e prosegue verso la St Werburgh’s Church, la bellissima Chapel Royal del Castello di Dublino, dove Swift avrebbe dovuto essere battezzato, evento di cui però non si hanno notizie.
Altri punti inseriti nel tour sono il suo pub preferito, il Lord Edward’s, dove scrisse molti dei suoi saggi satirici, e la magnifica Christ Church Cathedral, chiesa in cui Swift venne ordinato pastore.
Proseguendo nell’ascolto si viene a conoscenza della pubblicazione anonima delle sue opere e del fatto che le autorità e i suoi parrocchiani fossero talmente scandalizzati dagli scritti di Swift da mandarlo per un certo periodo in una parrocchia molto povera vicino a Belfast. E sembra che proprio in quel luogo sia nata l’ispirazione per “I viaggi di Gulliver” a causa della forma della Belfast’s Cave Hill, simile secondo Swift a un gigante addormentato.
Il giro include anche la Marsh’s Library, la prima biblioteca pubblica del paese, aperta nel 1707, che oggi ospita più di 25.000 libri rari. La tappa finale è la Cattedrale di San Patrizio, della quale Swift fu Decano per molti anni e dove venne sepolto. Il punto in cui si trova la sua tomba è visibile ed è segnalato sul bel pavimento decorato. La cattedrale custodisce anche molti oggetti legati a Swift e alla sua epoca, tra cui il pulpito dal quale faceva le sue prediche, le prime edizioni degli scritti, le sue maschere mortuarie e anche un calco del cranio.
L’Irlanda è anche uno scrigno di meravigliosi siti monastici e manufatti paleocristiani che raccontano un periodo dorato della storia dell’isola. Nell’epoca paleocristiana sono sorti numerosi monasteri in cui i monaci creavano meravigliosi manoscritti miniati, insegnavano lingue e letteratura e trasmettevano l’amore per l’apprendimento, la spiritualità e le arti, che è ancora percepibile in ogni angolo dell’isola.
Di notevole rilevanza storica, Skelling Michael, uno dei primi siti monastici sorti in Irlanda.
I monaci del VI secolo scelsero di insediare il loro monastero, e le loro celle in pietra, su un’isola frastagliata al largo della costa della Contea di Kerry sulla Wild Atlantic Way: uno spettacolo impressionante. Ora patrimonio mondiale dell’UNESCO, l’isola ha anche guadagnato la fama che ha oggi in quanto nascondiglio di Luke Skywalker in Star Wars: The Force Awakens, come anche in The Last Jedi.
Nella splendida cornice del Wicklow Mountains National Park, giacciono echi di un tempo passato come le alte croci, le chiese in rovina e un’imponente torre rotonda di 33 metri di altezza, ancora intatta.
Questi sono i resti della città monastica di Glendalough che risale al VI secolo, un gioiello dell’antico Oriente d’Irlanda. La croce celtica è uno dei celebri simboli del cristianesimo irlandese e anche la testimonianza della tecnica e dell’abilità artistica degli scultori paleocristiani. La Croce delle Scritture nel sito monastico di Clonmacnoise, sorto nel VI secolo nella contea di Offaly, è una delle più riccamente scolpite, presentando su tutti i lati figure straordinariamente intricate.
Nella contea di Tyrone, la croce celtica di Ardboe del X° secolo è scolpita con scene bibliche sulla parte ovest, mentre Dromore High Cross nella contea di Down ha motivi a traforo sul suo fusto.
E poi ci sono i manoscritti decorati creati dai monaci, tra i quali il più noto è il Libro di Kells. Si pensa che sia stato creato intorno all’800 d.C. e contiene i quattro vangeli della Bibbia. Ospitato nel Trinity College di Dublino – dove una mostra dedicata spiega come è stato realizzato e il simbolismo presente al suo interno – è famoso per le sue pagine riccamente decorate e l’abilità artistica dei suoi creatori. Il libro di Armagh è un altro dei grandi tesori della cultura irlandese. Sebbene meno decorato del Libro di Kells, è di notevole interesse in quanto contiene la Confessione di San Patrizio, il Santo Patrono dell’Irlanda.
Inoltre, altri numerosi manufatti paleocristiani, di estrema rilevanza, sono esposti al Museo Nazionale d’Irlanda, tra cui la Campana di San Patrizio dell’VIII secolo e il bellissimo Ardagh Chalice.
Eleonora PERSICHETTI 7 giugno 2020