redazione
Un nuovo volume, da poco dato alle stampe per i tipi della società editrie Il Ponte Vecchio propone un nuovo tipo di esame dei dipinti di Caravaggio.
L’autore, Bruno Cagnoli, docente di Geofisica e Vulcanologia a Bologna, ha voluto mostrare come gli elementi più espressivi, vale a dire i volti e le mani, siano stati disposti a suo dire inequivocalbilmente, lungo circonferenze e linee rette. Caravaggio dunque avrebbe utilizzato degli schemi geometrici per progettare le composizioni dei propri quadri creando dei veri e propri punti focali e delle direzioni salienti nelle immagini. Questi schemi geomentrici sarebbero serviti per creare delle autentiche scene teatrali.
Cagnoli ebbe modo do interpellare in proposito Dario Fo (una intervista la grande scrittore e artista è pubblicata nel libro) dal quale ebbe conferma del fatto che la geometria potrebbe essere utilizzata per rappresentare il divenire di un movimento legato da una progressione di slancio gestuale.
Le opere di caravaggio esaminate in questo saggio dall’autore sono Il Martirio di San Matteo, la Deposizione, La Madonna dei Palafrenieri, La Madonna del Rosario, la Decollazione del Battista e l‘Adorazione dei Pastori, vale a dire quanto Caravaggio realizzò prima e dopo l’uccisione di Ranuccio Tomassoni, in seguito al noto duello del 28 maggio 1606, dal momneto che secondo il nostro autore il Merisi “adottò schemi geometrici si aprima che dopo questo tragico accadimento”
A parere di Cagnoli non è possibile capire queste opere senza capire gli schemi geomentrici in base ai quali le composizioni furono ideate.
Roma 12 luglio 2020