di Alessia FERRARO
I^ EDIZIONE PREMIO IKIGAI
L’IkiGai Art Gallery è lieta di inaugurare la prima edizione del Premio IkiGai, rivolto a tutti gli artisti emergenti under 35.
L’obiettivo è scoprire nuovi talenti e presentarli al pubblico romano e non solo.
La parola giapponese “IkiGai”, che dal 2019 ha contraddistinto il nome di questa galleria nel cuore del quartiere trieste-africano, vuol dire “ragione di essere”, e indica ciò che spinge le persone a svegliarsi al mattino e vivere con gioia e slancio la propria giornata. Tutti abbiamo un nostro “IkiGai” e per chi fa arte è proprio questa espressione creativa a illuminare l’esistenza.
Nel lavoro di Alessandra Chiesa è palpabile quanto l’arte guidi il pensiero di questa giovane artista, che identifica la sua essenza con quella dell’elefante, assunto quasi come animale totemico della sua anima. La pennellata materica trasmette all’osservatore la gestualità vibrante di quello che, per secoli, è stato considerato un simbolo di saggezza e forza e che, nelle opere di Alessandra Chiesa, diviene catarsi emotiva.
L’attenzione al dettaglio contraddistingue, invece, il lavoro di Alessandro Cofone. Sottolinea gli sguardi, le increspature delle labbra e quei minuscoli particolari visivi attraverso i quali è possibile esprimere sentimenti. Gli occhi, su cui indugia, sono trasparenti, seduttivi, malinconici, ricordando all’osservatore qual è uno dei principali mezzi di connessione con il resto del mondo.
Domenico De Rubeis, partecipa con una selezione di opere provenienti dal suo progetto “AN.CO.MA p-IO-ggia”, in cui la forma diviene natura e l’artista libera sulla tela le emozioni in maniera impetuosa, istintiva. Impastando la materia e il colore, induce lo spettatore a voler toccare le sue creazioni, quasi a compiere un’ immersione che vada oltre la superficie. Si affida, alle forze della natura, alla pioggia che riga, solca, sfuma, picchietta in una naturale casualità.
Nessuna casualità, invece, nell’arte di Gianmarco Fella, un vero tributo all’iperrealismo. La perizia tecnica e la capacità di soffermarsi sui particolari rendendoli vivi, sono note che contraddistinguono questo giovane artista. Le sue opere sono connaturate da un realismo non solo fisico ma anche emotivo, riuscendo a rendere percepibile allo spettatore la tensione interiore dei suoi soggetti.
Emanuele Marchetti presenta al pubblico due creazioni inedite. La sua arte dilata lo spazio grazie all’intensità cromatica che le impermea, attira e avvolge lo sguardo dello spettatore, si impreziosisce di oro rallentando le pulsioni visive. La raffinata ricerca dei materiali è nota distintiva di questo artista che fa dell’unicità il suo lait motif.
Il duo artistico Gabriele Dylan e Matata partono dal concetto di “Ikigai” per creare un’installazione dal titolo “Soluzione”, che ha l’intento di esaltare il concetto di Coscienza “superiore” , consapevolezza dell’Essere in quanto tale, in cui il “guardarsi dentro” si riduce a un semplice specchiarsi e individuare in sè stessi la propria ragione di vita. Attraverso la fotografia “astratta” di un occhio, incitano lo spettatore a distogliere lo sguardo dalla realtà che lo circonda e concentrarsi sul proprio volto, che si riflette nello specchio sottostante per riconoscersi, capirsi, fermarsi di fronte ai propri occhi e celebrare l’istante, la semplice gioia di “esistere”.
Il linguaggio irriverente di Jessica Nardi individua un approccio, alla realtà che la circonda, diretto e innovativo. L’utilizzo di colori vivi, fluo riesce a sottolineare maggiormente l’immediatezza stilistica del suo linguaggio e a catturare l’occhio dello spettatore negli intricati labirinti segnici della personalità umana. Le donne sono spesso il soggetto principale spingendole alla riappropriazione del proprio corpo contro ogni convenzione sociale.
Alessia FERRARO Roma 30 agosto 2020