di Gianluca FORGIONE
Il 9 ottobre 2020 si è aperta al Museo e Real Bosco di Capodimonte, finalmente dal vivo, e sino al 10 gennaio 2021, l’attesissima mostra Luca Giordano, dalla Natura alla Pittura, curata da Stefano Causa e da Patrizia Piscitello e nata da un’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo napoletano, e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi, dov’è stata ospitata, dal novembre 2019 al febbraio 2020, la prima edizione dell’esposizione, dal titolo Luca Giordano. Le triomphe de la peinture napolitaine.
La mostra, che si sviluppa in dieci sezioni, presenta oltre novanta opere, con prestiti prestigiosi da importanti istituzioni e musei esteri (tra cui il Louvre, il Prado, il Patrimonio Nacional e la Fondazione Santamarca di Madrid), italiani (come Palazzo Abatellis a Palermo, la Pinacoteca nazionale di Bologna, i Musei civici di Vicenza) e in particolar modo napoletani (Girolamini, Curia, Museo e Certosa di San Martino, Duca di Martina, Tesoro di San Gennaro, Pio Monte della Misericordia, Società Italiana di Storia Patria e molte altre).
L’allestimento, curato da Roberto Cremascoli e da Flavia Chiavaroli, ricrea nella sala Causa lo spazio barocco dei contesti di provenienza delle opere. I salotti secenteschi sono ricostruiti come vere e proprie Wunderkammern, in cui le pitture e i disegni di Luca Giordano dialogano con le sculture di Lorenzo Vaccaro e di Giovan Domenico Vinaccia e con le ceramiche di Carlo Antonio Grue.
L’attenzione ai complessi monumentali cui le opere appartenevano o ancora appartengono (San Gregorio Armeno, Santa Brigida, Certosa di San Martino e Girolamini) è testimoniata finanche dall’installazione multimediale interattiva progettata da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni)
Come ha affermato Sylvain Bellenger:
In questa seconda tappa, a Napoli Giordano ci viene raccontato come non lo è mai stato prima, diversamente da Parigi. Sebbene Giordano abbia contato molto per i francesi, non lo si poteva presentare allo stesso modo ai napoletani, che sono abituati a incontrarlo frequentemente, a volte senza riconoscerlo, nel loro museo o nelle loro chiese. I curatori hanno saputo ricollocare la particolarità del grande pittore e anche pensarlo nel contesto delle chiese napoletane, poiché in fondo è a Napoli e soprattutto nello spazio delle architetture barocche, più ancora che nei musei, che Giordano si mostra in tutta la sua dimensione e dà prova del mestiere e della visione che porterà fino in Spagna, con i rapimenti trionfanti e gioiosi che rendono il monastero dell’Escorial un luogo un po’ meno austero”
AboutArtonline pubblicherà entro il mese di ottobre un’intervista di Gianluca Forgione al curatore della mostra Stefano Causa.
Gianluca FORGIONE Napoli 11 ottobre 2020