Grande successo per Eugenia Serafini alla inaugurazione della personale “Lo sguardo a Oriente”

di Silvana LAZZARINO

Numerose autorità italiane ed Estere del mondo diplomatico, culturale ed artistico alla inaugurazione della personale di Eugenia Serafini  “Sguardo a Oriente” svoltasi lo scorso 16 ottobre 2020 al Circolo degli Esteri alla Farnesina a Roma, con grande successo.

Apprezzati da critica e pubblico i dipinti e le istallazioni di Eugenia Serafini esposti nella Sala del Circolo degli Esteri; opere che catturano lo sguardo e la mente a restituire la via dell’invisibile, propria della magia delle atmosfere orientali in cui ritrovare sensazioni dimenticate sulla scia di quell’equilibrio tra il giorno e la notte, il principio e la fine.

All’inaugurazione erano presenti nel rispetto delle norme anti Covid, numerose Autorità italiane ed Estere del mondo diplomatico, culturale ed artistico.

Insieme all’artista erano Luigi Maria Vignali Presidente del Circolo degli Esteri-Roma, il curatore della mostra Prof. Carlo Franza, Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, giornalista e Critico de “Il Giornale”, l’Ambasciatore Umberto Vattani Presidente della “Venice International University” e l’Ambasciatore Gaetano Cortese.

Luigi Maria Vignali, Presidente del Circolo degli Esteri-Roma e Direttore Generale della Direzione per gli italiani all’estero, e le politiche migratorie della Farnesina, con il saluto di benvenuto ha aperto l’evento illustrando le opere della Serafini con sensibilità e partecipazione, lodandone le forme e i vivaci cromatismi ed il lungo percorso artistico che la caratterizza inserendola tra le figure più interessanti del panorama dell’arte contemporaneo.

Il Presidente Vignali introduce la mostra

E‘ seguito poi l’intervento del Prof. Carlo Franza, intellettuale di rilievo internazionale, che ha dichiarato di avere voluto riunire in questa bellissima mostra una serie di opere dell’artista,

“già apparsa agli occhi della critica italiana e internazionale come figura delle più interessanti e propositive dell’arte contemporanea e ricordata come chiara e significante interprete.

Il Prof. Carlo Franza, che segue da decenni il lavoro artistico di Eugenia Serafini, è tra l’altro l’ideatore e curatore del Progetti Artistico Internazionale “Mondo-Due”, pensato per il Circolo degli Esteri del Ministero Affari Esteri di Roma nel ventennale della Collezione Farnesina di Arte Contemporanea. All’interno di questo Progetto vitalizzato dai fratelli Alessandro e Umberto Vattani, si inserisce questa splendida mostra della Serafini, preceduta da quella del maestro Arturo Vermi.

L’Ambasciatore Umberto Vattani, già segretario Generale del Ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale, Presidente della Venice International University e Presidente della Fondazione Italia Giappone, ha ricordato l’intero percorso artistico di Eugenia Serafini dalle installazioni alle performace, alla scrittura poetica citando perfino il testo de “Il cavAliere della lUna roSsa”, poemetto che l’artista ha interpretato sempre suscitando forti emozioni nel pubblico di diverse nazioni.

L’Ambasciatore Vattani e Eugenia Serafini

A chiudere gli interventi l’Ambasciatore Gaetano Cortese, già ambasciatore d’Italia presso S.M. il Re del Belgio, ambasciatore presso il Regno dei Paesi Bassi e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (O.P.A.C.) a l’Aja, che ha avuto parole di elogio e apprezzamento nei confronti dell’artista con la quale vi è una conoscenza di lunga data. Ha infatti tenuto a sottolineare come la loro conoscenza e stima reciproca risalga addirittura alla fine degli anni ’60, ai tempi della frequentazione dell’Università La Sapienza di Roma, oltre a esprimere parole di stima nei confronti del marito della Serafini, il Prof. Nicolò Giuseppe Brancato, archeologo e grande studioso di Epigrafia Latina noto in tutto il mondo per le sue pubblicazioni. Ha quindi concluso con parole di apprezzamento per il bellissimo evento e per coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Insieme ad Eugenia Serafini, il Presidente del Circolo Esteri, Dott. Vignali, il Prof. Franza, gli Ambasciatori Cortese -al microfono-  e Vattani.

Commossa per gli interventi e per il calore dimostrato, Eugenia Serafini ha sottolineato il suo orgoglio nell’esporre le proprie opere al Circolo degli Esteri oltre al fatto che una sua opera entrasse a far parte della Collezione Farnesina. prestigiosissima a livello mondiale.

Eugenia Serafini, la Luna

Curata dal Prof. Carlo Franza che firma il testo in catalogo dal titolo “Sguardo a Oriente”, l’esposizione mette in luce lo sguardo con cui Eugenia Serafini si posa sulla tradizione orientale dove tutto si muove entro un ritmo armonico di pensiero e azione e la natura è luogo privilegiato per ritrovare la profondità del sentire e l’appartenenza a questo universo nel rispetto di ogni sua entità. Attraverso le sue opere con protagoniste splendide “Maripose” farfalle dai diversi colori ora tenui, ora sgargianti segno di vita e rinnovamento, “Ventagli” cinesi di carta e bambù dipinti con interventi di colori acrilici, ”le Onde” e le stelle che segnano la via dell’universo, Eugenia Serafini restituisce l’emozione di quei luoghi così diversi dal nostro occidente, eppure profondamente toccanti dove ritrovare un nuovo ascolto di sé. Luoghi dove si avverte la sospensione del tempo, e dove il punto di osservazione esterno proietta all’interno per legare il proprio sentire a quell’invisibile da cui tutto prende forma.

Così accanto a “Maripose bianca e blu”,Mariposa coloratissima”, sono i ventagli con disegni riferiti alla natura e al paesaggio (“Ventaglio fiorito”, ”Ventaglio e paesaggi” e “Ventaglio di Primavera”), ma anche riferiti ad alcuni animali come gli uccelli e la Tigre bianca (“Ventaglio con uccelli” e “Ventaglio della Tigre bianca”), e poi le Stelle con “Cascata di Stelle”, i ”Fuochi” rossi cari alla tradizione orientale e le Onde con il loro movimento in divenire a restituire la continuità dell’esistenza.

In ogni rappresentazione di Mariposa, in ogni guizzo di Onda, luminosità di stelle, o anche disegno che impreziosisce i ventagli, si avverte come il suo sguardo sia profondamente calato nella natura, nel paesaggio e in chi lo abita tale da far pensare ad un sentire animistico. Il richiamo alla cultura orientale presente nei segni raffinati e nelle composizioni cromatiche precise e armoniose, si intreccia a rimandi legati all’informale e all’astrattismo lirico per la combinazione di linee e cromatismi.

Il tempo è come sospeso nell’osservare le sue installazioni quasi a voler scoprire quell’interazione tra materia, spazio e luce in cui ritrovare la perfetta unicità tra il principio e la fine, il giorno e la notte.

A proposito delle opere in mostra Carlo Franza ha sottolineato:

se si osservano i ventagli, le scritture. gli ideogrammi, si noterà un atteggiamento animistico di religioso ascolto, di sospeso stupore, di fronte al miracolo del vero visibile“,

evidenziando anche la pluralità di forme espressive e di materiali usati dall’artista, che vanno dalle carte pregiate dipinte e composte in forma di astratte farfalle, le “Maripose”, ai grandi polittici, alle numerose e importanti tele “che portano in sé le armonie delle sfere celesti ma anche le palpitazioni e le pullulazioni della terra”.

Eugenia Serafini, Il Ventaglio della tigre bianca

Dagli interventi è emersa non solo la straordinaria capacità dell’Artista di restituire diverse sfumature emozionali toccando tematiche legate all’esistenza dove l’uomo è protagonista con i suoi dubbi e speranze, nel desiderio di ritrovare l’abbraccio con la Natura; ma anche la sua attenzione e creatività nel rappresentare l’armonia delle forme, i variegati cromatismi riferiti agli elementi della Natura e del cosmo. A questo si aggiunge quell’originalità espressa in particolare nei ventagli dipinti con vivaci tonalità di colore tra cui risalta “Il Ventaglio della Tigre Bianca” che corrisponde al segno astrologico dell’Ambasciatore Vattani.

Il percorso conduce il visitatore /spettatore entro uno scenario di colori e materia dove la natura attraverso onde, vibrazioni cromatiche, manifesta la sua bellezza e il suo mistero, la sua poesia e il suo perpetuo divenire nell’infinito movimento che è continua rinascita.

L’ Oriente di Eugenia Serafini parla attraverso la terra e il cielo tra onde, farfalle, fiori, richiami ad animali portatori di forza, rispetto e libertà, per entrare nel vivo della ricerca di verità su questa esistenza che sempre l’uomo insegue affascinato e talora timoroso dell’infinita forza della stessa natura. Il senso di questa vita si nasconde nell’universo interiore a partire dall’invisibile presente nella realtà esteriore, ed è da questa mostra che si può ripartire per il viaggio della riscoperta, accompagnati da quei segni e simboli insiti nella natura oltre il tempo.

L’esposizione, da non perdere, aperta fino al 16 dicembre 2020, ad una settimana dall’inaugurazione già sta riscuotendo un grande successo di critica e pubblico, confermato anche dalle numerose pubblicazioni nazionali e internazionali che la riguardano.

Silvana LAZZARINO Roma, 24 ottobre 2020

Mostra personale di Eugenia Serafini

Sguardo a Oriente”

a cura del Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea. Giornalista e Critico de “Il Giornale” fondato da Indro Montanelli

Presso il Circolo degli Esteri. Via dell’Acqua Acetosa 42 – 00197 Roma Orario mostra: da lunedì a domenica ore 9.00/22.00 dal 16 ottobre 2020 al 16 dicembre 2020; per informazioni: Tel./ Fax : +39 02 48958934 – cell. 347 9784833

Mail: circmae@tiscali.it – http://www.circoloesteri.it/