di Franco LUCCICHENTI
Alla Galleria Borghese in una celebre mostra è stato possibile, in passato, esporre e “confrontare” alcuni dipinti di Caravaggio e opere di Francis Bacon.
Come riflessione di fine anno 2020, anniversario della morte di Raffaello, propongo l’accostamento di un dipinto di Raffaello la “Madonna del cardellino“(fig1) e uno di Pollock “Convergenze” (fig2).
Tra l’esecuzione delle due opere sono passati circa quattro secoli e mezzo: che è successo nella mente degli artisti in questo lungo-breve tempo ?
La apparente linearità formale degli inizi della storia dell’uomo ARTEfice, da circa 40.000 anni subisce, ai primi del novecento, un drastico cambiamento. La FORMA dell’arte si disintegra nell’arco di pochi anni per riaggregarsi molte volte in modo irriconoscibile.
La celebre massima di La Rochefoucauld (fig3) “Per quanto il mondo appaia incerto e multiforme, nondimeno vi si nota una certa concatenazione segreta, un ordine regolato dalla Provvidenza, che fa si che ogni cosa si mantenga al suo posto e segua il corso del suo destino,” mi induce a esplorare possibili significati nascosti nel lavoro di Pollock “Convergenze” e verificare se emerge una qualche segreta concatenazione con il dipinto di Raffaello.
La Madonna del cardellino di Raffaello presenta a prima vista una grande bellezza, compiuta, disvelata confinata nella limpida rappresentazione di un accadimento trascendente fuori dal tempo. Le figure, il paesaggio definiscono la bellezza del mondo nel piccolo spazio di una tavola rinascimentale. Ma a osservare bene le forme dipinte nel quadro non appartengono all’esperienza che abbiamo delle cose, sono al contrario forme che raffigurano le recondite armonie che abitano l’immaginazione, il sogno che un grande artista ha saputo materializzare con pochi grammi di colore su un supporto di legno.
Le tre figure, il paesaggio, il cielo azzurro rappresentano un mondo che in realtà non è mai esistito, la forte carica simbolica che apre alla astrazione, lo separa da quello che normalmente percepiamo.
Arte antica e arte contemporanea obbediscono in forma diversa e in diversa misura a un principio di ASTRAZIONE (fig4). Forse la concatenazione segreta tra le cose del mondo ipotizzata nella massima di La Rochefoucauld si rivela in questo pensiero per quanto riguarda l’arte.
Osserviamo ora il dipinto Convergenze di Pollock (v. fig 2)
Il quadro è riconosciuto universalmente come una importante opera d’arte del novecento. La forma che emerge non rappresenta cose del mondo ma sembra definire sulla tela una totale libertà di espressione.
L’immagine che appare trasmette l’idea che abbiamo del DISORDINE e del CAOS (fig5) Ho già scritto su arte e caos in ABOUT ART citando Dostoevskij : “L’artista futuro troverà belle forme anche per dipingere disordine e caos.”
CONVERGENZE cerca di dare forma a cose che per definizione sfuggono alla possibilità di essere rappresentate. Sull’argomento caos dò una definizione che appartiene al campo della matematica e della fisica dei sistemi complessi:
“Un sistema tende al caos quando le sue leggi di evoluzione comportano dopo un certo intervallo di tempo comportamenti del tutto imprevedibili e irregolari mancando qualsiasi forma di correlazione tra stati successivi”.
E’ chiaro che tra i comportamenti, nel dipingere, di Raffaello e di Pollock non si evidenzia relazione alcuna. Pollock fa colare del colore sulla tela con una gestualità da direttore d’orchestra che esegue un brano compulsivo. La regole fisiche del suo modo di dipingere sono quelle della fluidodinamica (fig6) che studia il comportamento dei fluidi in movimento analizzandone velocità, pressione, densità e temperatura.
Le complesse equazioni differenziali che studiano il fenomeno, in questo caso, non hanno soluzione. L’informazione estetica del dipinto di Pollock è la rappresentazione della FORMA del CAOS strutturata dal CASO, il titolo Convergenze fa pensare, agli “attrattori caotici” che in matematica rappresentano andamenti regolari che dopo un certo tempo possono emergere da sistemi dinamici caotici (fig7 )
Il messaggio estetico trasmesso da Raffaello è un attrattore compiuto di bellezza che trascende l’oggetto rappresentato e lo pone su un piano superiore alla realtà che vediamo, niente sembra casuale, tutto è orientato verso una trascendente perfezione. Quello di Pollock esprime un ineffabile desiderio di altre realtà dove è possibile scoprire PER CASO diverse bellezze. Il confronto fra Ordine e Caos, due opposti che talvolta si incontrano, può essere la “concatenazione segreta” teorizzata da La Rochefoucauld che lega due artisti così distanti anche nel tempo.
Franco LUCCICHENTI 29 novembre 2020