P d L
Un curioso parallelo destino sembra unire le sorti di Maria Maddalena, alias Maria di Magdala, dal punto di vista della vicenda reale, di vita, e dal punto di vista della vicenda artistica o, per essere più precisi e come vedremo, della vicenda relativa alle opere caravaggesche.
In effetti, di poche cose certe è fatta la storia che riguarda la vita della donna nativa della località a ridosso del Lago di Tiberiade: certamente era ai piedi della Croce insieme con Maria e Giovanni e non scappò, come fecero i discepoli, né rinnegò il Salvatore come fece Pietro, ed altrettanto certo è che fu lei la prima ad annunziare la Resurrezione di Gesù Cristo dando la notizia agli Apostoli: due eventi centrali per la fede, come sanno bene gli studiosi di storia del cristianesimo.
Da qui in poi però iniziano le incertezze se non le vere e proprie imprecisioni, come quella che la vorrebbe prostituta –una tradizione tramandatasi nel corso dei secoli in letteratura e in arte – causata da una cattiva lettura (ancorché anche ultimamente corretta da alte personalità vaticane) di un noto passo del Vangelo di Luca, lettura che ha di fatto sovrapposto alla “peccatrice nota in quella città”, senza alcun reale legame fattuale, la figura di Maria di Magdala. Per non dire della confusione generata dalla presenza nei testi evangelici di un’altra Maria, la sorella di Lazzaro e di Marta, Maria di Betania.
Confusione ed imprecisioni –per una sorta di strano parallelismo, come dicevamo- sono elementi molto spesso presenti anche quando si parla dei lavori di Michelangelo Merisi da Caravaggio, soprattutto in relazione alla tesi se abbia o no replicato almeno alcuni dei suoi capolavori. Com’è noto la questione è dibattuta da tempo e divide i più famosi e preparati esegeti del maestro ogni qualvolta riemerge un’opera che abbia qualità e condizione tali da poter credere che sia possibile accreditarne l’autografia.
Ed è senz’altro questo il caso dell’ultima ‘scoperta’ presentata da Vittorio Sgarbi come grande novità nella mostra al Mart di Rovereto in cui la figura del genio lombardo viene declinata nella dimensione della contemporaneità. Si tratta di una versione della Maddalena in Estasi – la terza, almeno a quanto si conosce finora- di qualità sorprendente che si aggiunge alle altre due che si contendono l’autografia caravaggesca.
Maddalena Penitente, Londra coll. privata
Nella esposizione parigina al Museo Jacquemart Andrèe intitolata Caravage à Rome, a cura di Francesca Cappelletti e M. Cristina Terzaghi, affiancate da Pierre Curie (settembre 2018 – gennaio 2019) incentrata proprio sul confronto tra le due Maddalene, per comodità definite la versione Klain e la versione Gregori, il dilemma non fu sciolto, anche se, successivamente, la versione presentata dalla studiosa cremonese-fiorentina sembra aver ottenuto più pareri favorevoli rispetto all’altra;
ed oggi, dice Sgarbi
“Siamo di fronte ad una versione della Maddalena che è forse quella di maggiore qualità fra i quadri di cui si dibatte … un’opera che ha una convincente attribuzione a Caravaggio, in dialogo con il resto della mostra».
La «Maddalena in estasi», arrivata da una collezione privata londinese, è esposta nella mostra principale della triade che compone «Caravaggio. Il contemporaneo».
About Art è stata in grado di raggiungere l’attuale proprietario dell’opera concessa per l’esposizione al Mart, che ha cortesemente acconsentito a rispondere ad alcune domande:
-La prima domanda che le rivolgerei, riguarda il modo come è venuto in possesso del dipinto raffigurante la Maddalena; lo ha comprato da un privato? Lo ha visto in un’asta ? e perché lo ha comprato visto che lei -che so che è un esperto del settore- sa benissimo che ce ne sono altre versioni attribuite a Caravaggio?
R: Il dipinto era offerto in un’asta pubblica, e dopo averlo visto, era molto ridipinto, ma alcuni pezzi erano meravigliosi, feci un breve studio e trovai che già era stato esposto in un piccolo museo a confronto con altre Maddalene e così decisi di provare a comprarlo.
-Lei certamente sa che le due versioni che si contendono l’autografia del quadro del grande genio lombardo sono state scovate e attribuite da due dei più eminenti specialisti dell’artista, cioè Maurizio Marini e Mina Gregori, ora però il prof Marini purtroppo è da tempo scomparso e la prof.ssa Gregori a quanto se ne sa non pare essere in grado di intervenire per ulteriori pareri; dunque le chiedo: considerato che la versione di cui lei è proprietario certamente presenta una qualità molto elevata lei ritiene che possa contendere l’autografia alle altre due?
R: Certamente ne sono a conoscenza e devo dire che sono molto belle, ma questa, secondo il parere del Prof Sgarbi ed altri studiosi sembra non essere da meno. Ai posteri l’ardua sentenza.
-La sua opera attualmente come è noto è esposta al Mart di Rovereto. Come è nata la collaborazione -se di questo si può parlare- con Vittorio Sgarbi ? E come intende muoversi per far conoscere ancora meglio il suo dipinto? Ad es. pensa di sottoporre l’opera al parere di altri esperti ?
R: Il Prof Sgarbi venne a conoscenza del dipinto tramite uno studioso che gli mostrò la foto e lui, persona sensibile e vero amante dell’arte in ogni sua forma, chi lo conosce non può che confermare quello che sto dicendo, capì subito l’importanza del dipinto, e dopo averlo visto lo chiese per la mostra al Mart di Rovereto. Il dipinto adesso è a disposizione e conoscenza di tutti gli studiosi, quantomeno come stimolo per tutti gli addetti ai lavori e per confermare che con Caravaggio non si finisce mai di stupire.
-Un’ultima domanda: lei sa che ultimamente di quadri attribuiti a Caravaggio ne sono comparsi diversi, per non dire troppi, spesso di qualità insufficiente e magari con intenti non sempre apprezzabili; dunque le chiedo: cosa direbbe ai lettori di About Art per convincerli che invece lei si sta muovendo su binari completamente diversi?
R: Non credo che sia io a dover convincere qualcuno delle mie intenzioni, anche perché sono soltanto parole, quel che è certo è che chiunque credo vorrebbe essere in possesso di un’opera di questo grande Maestro e, comunque, i fini di ognuno potrebbero essere differenti, ma quello che importa è fare luce sull’opera immensa di questa grande Artista, poi ognuno viaggia sui binari che meglio crede.
P d L Roma / Londra 20 marzo 2021
ENGLISH TRANSLATION
A curious parallel destiny seems to unite the fate of Mary Magdalene, alias Mary of Magdala, from the point of view of the real story, of life, and from the point of view of the artistic story, or, to be more precise and as we will see, of the story related to caravaggesche works.
In fact, of few certain things is made the story that concerns the life of the native woman of the locality near Lake Tiberias: she was certainly at the foot of the Cross together with Mary and John and did not run away, as the disciples did, nor did she deny it as Peter did, and it is equally certain that she was the first to announce the Resurrection of Jesus Christ giving the news to the Apostles : two central events for the faith, as scholars of the history of Christianity know well.
From here on, however, the uncertainties begin if not the real inaccuracies, such as the one that would like her prostitute – a tradition handed down over the centuries in literature and art – caused by a bad reading (although also recently corrected by high Vatican personalities) of a well-known passage of luke’s gospel, a reading that has in fact superimposed on the “peccatrice known in that city” , without any real factual bond, the figure of Mary of Magdala. Not to say the confusion generated by the presence in the Gospel texts of another Mary, the sister of Lazarus and Martha, Mary of Bethany.
Confusion and inaccuracies – for a kind of strange parallelism, as we said – are elements very often present even when talking about the works of Michelangelo Merisi da Caravaggio, especially in relation to the thesis whether or not he has replicated at least some of his masterpieces. As you know, the matter has been debated for some time and divides the most famous and prepared exegetes of the master whenever a work re-emerges that has such qualities and conditions that it can be believed that it is possible to credit its autograph.
And this is undoubtedly the case of the latest ‘discovery’ presented by Vittorio Sgarbi as a great novelty in the exhibition at the Mart in Rovereto in which the figure of the Lombard genius is declined in the dimension of contemporaneity. It is a version of Maddalena in Ecstasy – the third, at least as far as is known so far – of surprising quality that adds to the high two that compete for caravaggesca autograph. In the Paris exhibition at the Jacquemart Andree Museum entitled Caravage à Rome, curated by Francesca Cappelletti and M. Cristina Terzaghi, in addition to Pierre Curie (September 2018 – January 2019) focused precisely on the comparison between the two Maddalene, for conveniences defined the Klain version and the Gregori version, the dilemma was not resolved, even later the version presented by the Cremonese-Florentine scholar seems to have obtained more favorable opinions than the other; and today, says Sgarbi “We are faced with a version of Maddalena that is perhaps the highest quality among the paintings that is being debated … a work that has a convincing attribution to Caravaggio, in dialogue with the rest of the exhibition”.
The “Maddalena in ecstasy”, from a private London collection, is on display in the main exhibition of the triad that composes “Caravaggio. The contemporary.’
About Art was able to reach the current owner of the work granted for the exhibition at the Mart, who politely agreed to answer some questions:
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The first question I would ask you concerns the way in which you came into possession of the painting representing the Magdalene; did you buy it from a private collector? Did you see it at an auction? and why did you buy it since you – I know you are an expert in the sector – know very well that there are other versions attributed to Caravaggio?
- R: The painting was offered in a public auction, and after seeing it, it was very repainted, but some pieces were wonderful, I did a short study and found that it had already been exhibited in a small museum in comparison with other Magdalene and so I decided to try to buy it.
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You certainly know that the two versions competing for the autograph of the painting by the great Lombard genius were found and attributed by two of the artist’s most eminent specialists, namely Maurizio Marini and Mina Gregori, but Prof. Marini dead some years ago and Prof. Gregori, as far as we know, does not seem to be able to intervene for further opinions; So I ask you: considering that the version you own certainly has a very high quality, do you think it can compete with the other two for the autograph?
- R: Certainly I am aware of them and I must say that they are very beautiful, but this, in the opinion of Prof Sgarbi and other scholars, seems to be no less. Posterity will judge.
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Your work is currently exhibited at the Mart in Rovereto as it is known. How did the collaboration – if I can say so – with Vittorio Sgarbi come about? And how do you intend to move to make your painting even better known? For example, do you plan to submit the work to the opinion of other experts?
- R: Prof Sgarbi became aware of the painting through a scholar who showed him the photo and he, a sensitive person and true lover of art in all its forms, whoever knows him can only confirm what I am saying, immediately understood it. importance of the painting, and after seeing it he asked for it for the exhibition at the Mart in Rovereto. The painting is now available to and known to all scholars, at least as a stimulus for all those involved in the work and to confirm that with Caravaggio one never ceases to amaze.
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One last question: you know that recently several paintings have appeared, I don’t want to say too many, often of insufficient quality and perhaps with intentions that are not always appreciable; so I ask you: what would you say to About Art readers to convince them that instead you are moving on completely different tracks?
- R: I don’t think I have to convince anyone of my intentions, also because they are only words, anyone would like to be in possession of a work of this great Master and, in any case, the purposes of each one, could be different, but what matters is to shed light. on the immense work of this great artist, then everyone travels on the tracks they prefer.