di Claudio LISTANTI
Sul podio Antonio Pappano e il tenore Xabier Anduaga
Dopo la convincente interpretazione de La Traviata offerta dal soprano Lisette Oropesa nell’ambito dello spettacolo prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma appositamente per la trasmissione televisiva, il soprano statunitense ha fornito un’altra prova di grande spessore in un concerto organizzato, sempre in streaming, dall’altra grande istituzione musicale romana, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il titolo del concerto era Belcanto Gala.
Trasmesso venerdì 16 in streaming su RaiPlay ed in diretta radiofonica su Rai Radio Tre, Belcanto Gala, si è rivelato un concerto del tutto interessante per approfondire le tematiche legate alla storia del Canto e alla conoscenza della vocalità degli interpreti di oggi.
Certamente la Oropesa è stata la principale stella della serata ma al suo fianco c’era un altro protagonista di rilievo, il tenore, Xabier Anduaga, cantante originario dei paesi baschi, grande promessa del teatro d’opera, già in possesso di in curriculum di notevole valenza artistica che, con i i suoi 26 anni, lo rende uno dei più giovani interpreti di oggi.
A condurre la serata non poteva essere che Antonio Pappano, direttore musicale di Santa Cecilia, molto ben coadiuvato sia dall’Orchestra dell’Accademia e dal Coro diretto da Piero Monti. Una serata rivelatasi, per certi versi, elettrizzante sia per il programma proposto sia per l’impegno e le qualità di ogni singolo interprete partecipante.
Per analizzare l’esecuzione partiamo dalla disamina del programma proposto. Belcanto Gala aveva come sottotitolo particolarmente significativo, ‘Un omaggio al melodramma di Bellini e Donizetti’, vale a dire una scelta antologica che orientava la lente di ingrandimento sul quel periodo che vede il musicista catanese e il musicista bergamasco, principali attori nell’ambito della Storia dell’Opera italiana, personalità artistiche che possono essere collocate in una sorta di ideale ‘guado’ tra l’esperienza del grande Gioacchino Rossini ed il romanticismo ottocentesco che dopo pochi anni vedrà trionfare il genio di Giuseppe Verdi.
Lo stile belcantistico che ereditò Rossini proveniva dalla grande esperienza settecentesca giunta alla fine di quel secolo un po’ al limite della sua espressività. Il pesarese la adottò proficuamente per condurla però ad un cambiamento sostanziale, operando una sorta di rivoluzione, culminata con il Guglielmo Tell, che pose solide basi al romanticismo che si sviluppò con grandi risultati dagli anni 40 dell’800 giungendo alla fine del secolo quando iniziarono a inserirsi i primi ‘fermenti’ novecentisti.
Bellini e Donizetti si trovano in questa sorta di ‘interregno’ riuscendo a produrre capolavori che hanno saputo bilanciare gli insegnamenti della vocalità di fine 700 (soprattutto in Bellini) e con Donizetti che si impegnò nel rinnovo dell’opera buffa ma proponendo entrambi grandi momenti di afflato romantico come, rispettivamente, I Puritani e Lucia di Lammermoor.
Con una scelta oculata gli organizzatori del concerto sono riusciti a condensare quanto abbiamo esposto, proponendo una validissima scelta ‘antologica’ di brani di questi due autori selezionando da loro capolavori cori, arie e duetti.
Di Vincenzo Bellini c’erano pagine collocate al termine di ognuno delle due parti del concerto tratte da La Sonnambula con il travolgente finale dell’opera costituito dall’aria Ah, non credea mirarti… che sfocia poi nella cabaletta ‘Ah! non giunge uman pensiero’ e tre pagine provenienti da I Puritani, specificatamente dal secondo atto come il coro ‘Ah! dolor! Ah! terror!… Piangon le ciglia, si spezza il cor’ e la grande scena di Elvira con l’aria ‘Qui la voce sua soave …‘ e la cabaletta ‘Vien, diletto, è in ciel la luna’. Dulcis in fundo il duetto del terzo atto, Elvira-Arturo ‘Sei pur tu… or non mi inganni’.
Di contro, Gaetano Donizetti, apriva ognuna delle due parti del concerto. Innanzi tutto Lucia di Lammermoor che ha aperto la serata con il preludio e il coro iniziale Percorrete le spiagge vicine e con lo strepitoso duetto Lucia-Edgardo, che chiude il primo atto, ‘Sulla tomba che rinserra …Verranno a te sull’aure’. Spazio anche al Donizetti comico con l’elegante coro ‘Che interminabile andirivieni!’ dal Don Pasquale e L’Elisir d’Amore con la straconosciuta ‘Una furtiva lagrima’. Poi il Donizetti ‘francese’ con brani pirotecnici tratti da La fille du régiment, il coro ‘Rantanplan! rantanplan!’ e l’aria di Tonio dal primo atto ‘Ah! mes amis, quel jour de fete’ e l’aria e cabaletta di Maria dal secondo atto ‘Par le range et par l’opulence – Salut à la France!’ Per finire con Lucrezia Borgia e la scena e romanza di Gennaro ‘Com’è soave… Anch’io provai le tenere’ dal secondo atto.
Prima di riferire circa la parte squisitamente musicale dobbiamo necessariamente premettere che il giudizio di interpretazioni musicali ascoltate sia attraverso lo streaming sia attraverso trasmissioni radiofoniche o televisive non può essere approfondito in quanto la diffusione audio può essere influenzata (ed oggi la tecnica di ripresa audio è molto sofisticata) da manipolazioni dei suoni provenienti da strumenti musicali come dalle voci umane che ne alterano la percezione soprattutto nel rapporto tra i vari strumenti dell’orchestra ed il volume delle voci, tutti elementi che possono essere falsati.
Fatta questa dovuta premessa partiamo dalla prova del soprano Lisette Oropesa, risultata la vera dominatrice della serata.
La cantante statunitense possiede un strumento vocale di primissimo piano e, ci sembra, abbinato ad una tecnica di canto di grande spessore; elementi che le consentono un efficace controllo delle emissioni, sempre misurate, ed ottenute senza palesi sforzi, con naturalezza, come si poteva vedere grazie ai frequenti primi piani offerti dalla regia della trasmissione. È dotata anche di una buona pronuncia e di una convincente espressività che le consentono interpretazioni del tutto coinvolgenti.
Certo, utilizzando una catalogazione di stampo classico, possiamo dire che è una cantante di tipo lirico-leggero e senza dubbio si trova a suo agio nel registro acuto che riesce a frequentare in totale sicurezza e senza evidenziare problemi come hanno dimostrano le vorticose aria e cabaletta di Maria da La fille du régiment e le due splendide pagine belliniane di Amina ed Elvira. Inoltre se analizziamo la sua prestazione nel duetto della Lucia, la sua voce è risultata piacevolmente ‘irrobustita’ regalando al personaggio quel necessario ‘afflato’ romantico che ne è la caratteristica peculiare dimostrando di possedere le qualità per ampliare il suo repertorio e consolidare il suo essere interprete ‘completa’.
L’altro elemento di interesse della serata era la presenza del tenore basco Xabier Anduaga, ancora giovanissimo di età (26 anni), ma cantante già molto apprezzato a livello internazionale. Anche per lui possiamo dire che possiede uno strumento vocale di grande interesse ma che, almeno ad oggi, risulta essere ancora confinato nell’ambito del tenore cosiddetto ‘leggero’ o ‘di grazia’.
All’interno del concerto ha dato il meglio di sé nelle due pagine di carattere ‘comico’ di Donizetti, con eccellente prova nella celeberrima ‘Una furtiva lacrima’ che possiede una struttura vocale a lui molto congegnale e nell’impegnativa tessitura che sconfina nel registro acuto, carattere fondamentale de La fille du régiment con la vorticosa aria ‘Ah! mes amis, quel jour de fete’, difficoltà agevolmente superate da Anduaga. Allo stresso tempo, però, la sua voce tende ancora al color ‘bianco’ come dimostrato nel già citato duetto del primo atto della Lucia di Donizetti, dove purtroppo lo ‘spessore’ vocale non assecondava la Oropesa togliendo così a questo brano, che è uno dei vertici di tutto il teatro d’opera dell’800, quella valenza ‘romantica’ che lo pervade.
Una condizione che è emersa anche con la scena e romanza ‘Com’è soave… Anch’io provai le tenere’ dalla Lucrezia Borgia e nell’altro sublime duetto, posto a suggello del concerto, ‘Sei pur tu… or non mi inganni’ da I Puritani. Quella di Xabier Anduaga, come accennato, è comunque una voce molto interessante che lascia spazio, vista la giovane età del cantante, ad una maturazione che nel tempo lo può condurre ad un irrobustimento dello spessore vocale che lo può portare verso un ampliamento, in sicurezza, del suo repertorio. Ovviamente la maturazione deve avvenire con intelligenza, senza la smania di bruciare le tappe, con la scelta appropriata del repertorio da affrontare che gli può regalare in prospettiva ruoli sempre più di primo piano.
Concludiamo la parte relativa agli interpreti vocali citando, doverosamente, anche coloro che hanno affrontato le parti di secondo piano, tutti provenienti dal Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, che anche in questa occasione ha fornito una prova dl tutto convincente grazie alla guida di Piero Monti, dando il loro piccolo, ma determinante contributo: il tenore Francesco Toma Normanno nella Lucia, il soprano Roberta De Nicola Alisa nella stessa opera e il basso Antonio Vincenzo Serra Le caporal ne La fille du régiment.
Le doti direttoriali di Antonio Pappano sono state determinanti per la riuscita di tutto il concerto per il quale ha messo a disposizione la indiscussa esperienza nel campo del teatro d’opera dove ha sempre fornito prove di ottimo livello, non solo qui a Santa Cecilia ma anche in molti altri teatri del mondo. Proprio in questi giorni abbiamo appreso con piacere che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia lo ha nominato Direttore Emerito carica che sarà confermata appena terminerà il suo impegno come Direttore Musicale dell’istituzione romana previsto per l’ottobre del 2023 dopo quasi 20 anni di intenso lavoro che hanno consentito all’orchestra ceciliana di raggiungere indiscutibili livelli d’eccellenza.
Terminiamo con l’augurio che presto tutti noi appassionati possiamo tornare a godere della musica partecipando alle relative manifestazioni in presenza, perché concerti e rappresentazioni teatrali vanno fruiti dal vivo in quanto lo streaming, seppur apprezzato in questi difficili momenti di forzato isolamento, non è altro che un ‘surrogato’ mentre il pubblico partecipante è elemento essenziale e insostituibile di ogni forma di esecuzione dal vivo.
Claudio LISTANTI Roma 18 aprile 2021