I misteri di Caravaggio a Siracusa, da un nuovo documento l’arrivo e la committenza della Santa Lucia

di Annalisa STANCANELLI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in due articoli distinti, gli interventi di due studiosi che hanno da tempo intrapreso un lavoro di ricerca e di verifica circa i soggiorni siciliani – e le relative opere- di Caravaggio, cioè Annalisa Stancanelli e Michele Cupone. Ci è parso necessario ricorrere ad un numero infrasettimanale di About Art che di solito è dedicato a temi ‘speciali’, perchè effettivamente di qualcosa di speciale si tratta, ovverossia dell’apparizione di un documento in collezione privata e ripreso dal Prof. Michele Romano, docente all’Accaemia di Belle Arti di Catania, – che ci ha cortesemente fatto pervenire in fotocopia ed autorizzato a riprodurre – relativo al Seppellimento di Santa Lucia, ben noto capolavoro del genio lombardo, dove compare una data concernente la committenza dell’opera, in forza della quale l’arrivo nella citta dell’artista andrebbe rivista; detto che sull’autenticità del documento in questione (riportato in parte dalla Stancanelli e in modo più completo da Michele Cuppone) non è ancora possibile fornire un giudizio dirimente, qualora se ne attestasse l’autenticità si aprirebbero vari interrogativi che la Prof.sa Stancanelli ci pare abbia riassunto in modo esauriente.

Il professor Michele Romano (in foto), docente all’Accademia di Belle Arti di Catania, ha pubblicato per la casa editrice Le Fate  “Il seppellimento di Santa Lucia a Siracusa, la fortuna critica e il culto aretuseo”, catalogo di cui è curatore, in collaborazione con Dario Bottaro. All’interno del volume (p.58) Romano ha inserito anche l’immagine di un documento di Collezione privata (fig 1) che potrebbe innescare un nuovo dibattito sulla presenza di Michelangelo Merisi a Siracusa, sui tempi della sua sosta e sulla commissione.

fig 1

Come scrive il professor Romano (pag.15) si tratta di

un documento inedito del 1608 , trascritto alla fine del Settecento e indirizzato a monsign. G.B Alagona, vescovo di Siracusa dal 1773 al 1801, e attesta l’atto di committenza del Senato siracusano a Caravaggio. La trascrizione settecentesca vista la citazione al vescovo G.B. Alagona, descrive in modo dettagliato, l’atto di committenza del Senato a Caravaggio, alla presenza di due testimoni aretusei, Mario Minniti e Vincenzo Mirabella” de “Il seppellimento di Santa Lucia” (fig. 2) oggi di nuovo nella Chiesa- Basilica di Santa Lucia al sepolcro ma soprattutto riporta una data, il 10 settembre 1608″.
fig 2 Caravaggio, Il Seppellimento di Santa Lucia, 1608, Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, Siracusa.

I vari studi attestano ad oggi la presenza dell’artista a Siracusa nell’ottobre del 1608.  E’ pur vero che “il delitto di Malta”, ovvero il fatto criminoso che gettò in carcere Caravaggio, da pochissimo nominato Cavaliere gerosolimitano, stante gli studi recenti avvenne ad agosto (il 18). Dunque l’arrivo del “pictor praestantissimus” in città sarebbe da anticipare rispetto alle teorie note, ovvero la commissione precederebbe l’arrivo. Nuovi misteri si addensano sulla città di Siracusa a cui Caravaggio regalò non solo un’opera d’arte eccelsa ma anche il nome della Latomia più famosa al mondo, la “Grotta della favella” che il Merisi, condottovi da Vincenzo Mirabella, nobiluomo nelle vesti di “Cicerone“, per l’occasione, battezzò “Orecchio di Dionisio” (come raccontò lo stesso V. Mirabella nella sua opera mastodontica sulle Antiche Siracuse. Scrive infatti Mirabella:

Caravaggio disse … come il tiranno per voler fare un vaso che facesse sentire le cose servisse, non volle altronde pigliare il modello che da quello che la natura per il medesimo effetto fabricò. Onde ei fece questo Carcere a somiglianza di un orecchio, la quale cosa sì come prima non considerata, così dopo saputa ed esaminata, ha portato ai più curiosi doppio stupore”[1]).

Ecco alcune parti del documento nella trascrizione del professor Romano (p.59 del catalogo).

10 Settembre  1608 Senato di Siracusa

Codesto Senato della piazza di Siracusa  per intercessione / di Mario Minniti pittore et illustre  Vincenzo Mirabella/ da mandato a Michelangiuolo Meriggi Caravaggio ad una / pittura con l’effigie et imagine di Santa Lucia /in posa di dolore et ancora effigie varie di popolo et Clero adorante (…) / collocarlo nel loco suddetto di Santa Lucia fuori mura non  ( oltre il mese di dicembre dello anno medesimo.(…)

Per conto dal Michel Angelus che illustrissimo Vincenzo Mirabella / et illustrissimo Mario Minniti li quali spontaneamente […] / et con ogni meglio modo et decoro et dichiarano che tutto/ quello che si contiene  nella certa diligenza dello illustre  / maestro et particola exesteuite in dillo testamento et de piu/ convengono insieme che un evento che esso partisse prima / di aver finito la pittura (…)

A nome et favore dell’illustrissimi deputati et prelati / et […] de Reggio Senato l’illustrissimo / Francesco Moncada  Siracusano testibus  et illustrissimo

Gaetano Abbela index Reggio.

(La trasfrizione  è di MICHELE ROMANO, da documento in Collezione privata[2] che si trova nel Catalogo citato)

Secondo Michele Romano “la trascrizione di questo documento cambia e rinnova la presenza di Caravaggio a Siracusa. Innanzitutto la data, 10 settembre 1608, che anticipa, non tanto la venuta a Siracusa dell’artista, ma sicuramente la prova di una commissione senatoriale che precede l’artista di Caravaggio ( a- Michelangiuolo Meriggi Caravaggio ad una  pittura con l’effigie et imagine di Santa Lucia  in posa di dolore et ancora effigie varie di popolo et Clero adorante). Finalmente, possiamo affermare che i due tramiti con il Senato aretuseo, sono due personaggi illustri per la Siracusa del Seicento: Mario Minniti e Vincenzo Mirabella. Nella trascrizione del documento, si specifica dove l’artista può realizzare l’opera, presso la bottega aretusea del Minniti (presso bottega del Minniti), inoltre si descrive quali materiali servono per realizzare l’opera  e che l’artista non può lasciare la città se prima non avrà consegnato il manufatto artistico.  La trascrizione si chiude con riferimento a mons. G. B. Alagona (vescovo di Siracusa dal 1773 al 1801) e con l’obbligo di donazione del documento alla Deputazione siracusana di Santa Lucia”.

Da rilevare che secondo la trascrizione Minniti e Mirabella saranno i “garanti” del permanere di Caravaggio fino al completamento del quadro, come se si sapesse dell’incostanza dell’artista, e che il pittore lo realizzi secondo quanto richiesto nella commissione.

Restano dunque importanti interrogativi.

Quando Caravaggio è arrivato a Siracusa? Come mai Vincenzo Mirabella che ne raccontò “il tour  nelle Latomie” non fa cenno del suo ruolo nella commissione nella propria opera “Dichiarazioni intorno alla Pianta delle Antiche Siracusae”, un testo del 1613 e dunque il più vicino in assoluto alla sosta siracusana del pittore?  Il sei dicembre 1608  Caravaggio dovrebbe essere a Messina per una commissione (atti del notaio Giuseppe Plutino, commissione “de’ Lazzari”[3]), potrebbe poi esser tornato a Siracusa? O il dipinto era già terminato? Altri interrogativi che si sommano ai precedenti rendendo la vicenda di Caravaggio sempre più interessante. Nell’imminenza della ricorrenza dei 450 anni dalla nascita, avvenuta nel mese di settembre del 1571 probabilmente fra il 27 e il 29, il pittore ci regala un nuovo mistero.

Annalisa STANCANELLI   Siracusa 13 luglio 2021

NOTE

[1] Annalisa Stancanelli “Il viaggiatore Caravaggio a Siracusa” in https://www.ritacharbonnier.it/2015/11/il-viaggiatore-caravaggio-a-siracusa/

[2] “Il seppellimento di Santa Lucia a Siracusa, la fortuna critica e il culto aretuseo”, Michele Romano, a cura di, in collaborazione con D. Bottaro, Le Fate ed., Ragusa 2021, pp.58-59

[3] Annalisa Stancanelli, “Forse non tutti sanno che Caravaggio. La vita di un genio fra arte, avventura e mistero”, Newton Compton, Roma, 2020, p.309