di Carla GUIDI
Inaugurata a Roma, al Chiostro del Bramante “CRAZY, la follia nell’arte contemporanea”. Un grande progetto creativo ed espositivo a cura di Danilo Eccher (19.02.2022 – 08.01.2023).
La mostra ha il patrocinio di Regione Lazio, Assessorato Crescita Culturale Roma Capitale, Accademia di belle arti di Roma. All’interno dell’architettura rinascimentale ideata da Donato Bramante, grandi mostre, artisti italiani ed internazionali, progetti ideati e prodotti, poi una libreria, una caffetteria, una serie di spazi accoglienti, un luogo straordinario nel centro di Roma a pochi passi da piazza Navona.
In mostra dal 19 febbraio sono 21 artisti di rilievo internazionale, oltre 11 installazioni site-specific pensate e realizzate appositamente per gli spazi interni ma anche esterni del Chiostro del Bramante di Roma; un laboratorio dove si sperimenta, una casa di produzione dove le opere vengono progettate e realizzate, uno spazio dove si immagina, sempre pensando al pubblico. Una mostra dove nulla è ordinario o prevedibile a favore di un’esplosione creativa capace di espandersi, come le colate di pigmento di Ian Davenport (fig. 1)
sulla scalinata esterna tra piano terra e primo piano, capaci di modificare la percezione spaziale, come gli ambienti di Lucio Fontana (1968) e di Gianni Colombo (1970) (fig. 2)
come dice Natalia de Marco, direzione Dart. Una violenta onda d’urto che invade ogni stanza accessibile, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, sino all’immersione totalizzante di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young nella Sala delle Sibille (fig. 3)
come omaggio all’iconografia ed alla grande tradizione della pittura italiana, in uno spazio normalmente dedicato al relax del pubblico, con vista sull’affresco di Raffaello nella Chiesa di Santa Maria della Pace.
Considerando la parola “follia” nella più ampia accezione, non di rado sinonimo di “creatività fantastica”, il fare arte è stato considerato, soprattutto dai primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo in poi, un rapporto consapevole o inconsapevole con il mondo delle immagini e l’inconscio, sul confine sempre variabile tra ciò che è considerato “normale” ed accettabile e ciò che ancora non lo è, in un orizzonte di progressive contaminazioni e rapporti creativi tra i linguaggi delle arti ed il corpo, considerato nel complesso dei suoi canali sensoriali. Così la stessa percezione di un mondo complesso e variabile come quello attuale, può considerarsi il primo segnale di instabilità con il quale dobbiamo metterci in rapporto con un altrettanto complesso mondo dei simboli e dei linguaggi storicizzati.
Partendo dalla metafora che la pazzia, come del resto l’arte, rifiuta gli schemi stabiliti e sfugge ad ogni rigido inquadramento, CRAZY, il progetto organizzato e prodotto da Dart – Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher, si espone ad un pubblico sempre più informato e curioso di novità culturali, come fucina dove non solo sono nate idee ma dove quelle idee hanno preso forma grazie a uno straordinario lavoro di squadra dei curatori e del team DART insieme con gli artisti; Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare CBE, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu.
Il curatore Danilo Eccher, è stato Direttore della Galleria civica d’arte contemporanea di Trento (1989-1995), della GAM Galleria d’arte moderna di Bologna (1996-2000), del MACRO Museo di arte contemporanea di Roma (2001-2008) e della GAM Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino (2009-2014) dove è stato il primo direttore italiano a proporre un allestimento tematico temporaneo, in cui le opere della collezione, dall’Ottocento a oggi, erano messe in dialogo con concetti non storico-artistici.
Come curatore per Chiostro del Bramante ha ideato la trilogia iniziata con Love (2016), Enjoy (2017) e Dream (2018). Tre grandi mostre riferite alle più intime emozioni dell’uomo, in questo caso prolungate in un itinerario supplementare nel quale egli esprime ancora una volta il proponimento di far entrare il pubblico in una dimensione narrativa, facendolo uscire dalla passività tradizionale della pura visione, ma invitandolo alla partecipazione, all’immersione, all’amplificazione dei sensi, al mettersi in gioco entrando in risonanza con la propria follia, anche attraverso quella degli artisti che non si chiudono nell’autoreferenzialità, ma generano livelli di significato complessi, che si prestano a più letture.
Danilo Eccher, nella narrazione di questa mostra CRAZY, la follia nell’arte contemporanea propone quindi un viaggio che inizia fin dall’ingresso, con gli specchi infranti di Alfredo Pirri – Passi, (fig. 4) adatti già a creare disagio, una perdita delle nostre certezze.
Ma camminandoci sopra, rendono anche una dimensione di rispecchiamento residua che rifrange in mille rimandi la bellezza del luogo ed apre a nuovi collegamenti. Il tutto costituisce infatti una specie di coercizione, come un invito a camminare leggeri. La mostra infatti non si basa sull’artificio tecnologico, ma su opere reali, non virtuali quindi, che perciò coinvolgono senza trucchi, realizzando soprattutto un rapporto dinamico con i monumenti, le architetture coinvolte, come dice chiaramente in questa intervista “entrare in punta di piedi come una ballerina, dialogando con lo spazio, studiandolo ed avvolgendolo” https://www.youtube.com/watch?v=YIzhgwiUEW8
Le opere sono quindi inserite nella percezione dello spazio in una prospettiva inedita e coinvolgente, dal crollo di un soffitto (Thomas Hirschhorn_Break-Through) (fig. 5)
alle luminarie sul pavimento (Massimo Bartolini, Starless) (fig. 6) ai tendaggi di Janet Echelman sopra la testa dei visitatori (fig. 7)
In tutto questo si prosegue su di una via indicata da autentici maestri, verso avvenimenti dal sapore catartico che invitano a un nuovo equilibrio anche al di fuori dei sentieri battuti, oppure seguendo le molte indicazioni, fornite per un percorso guidato, se si vuole. Ci sono infatti molte didascalie, chiare e coinvolgenti, pensate sia per adulti che per i più piccoli, che hanno bisogno di un diverso approccio. Ci sono inoltre le evocative scritte al neon di Alfredo Jaar sempre per proseguire l’introspezione, l’immaginazione ed il ricordo, in una mostra dove si tenta di dar forma al flusso incontrollato dei pensieri anche attraverso una dimensione giocosa, con la “pittura scultorea” di Ian Davempor, oppure attraverso il confronto inevitabile tra la pesantezza/leggera, delle sculture iperrealistiche di Sun Yuan & Peng Yu (fig. 8) e le leggere ma opprimenti colourcape di Shoplifter ( fig. 9).
Che dire invece delle innumerevoli farfalle di Carlos Amorale (fig. 10) e le raffinate citazioni di Yinka Shonibar, uno dei maggiori artisti contemporanei britannici?
Tutte queste installazioni dimostrano un’energia straripante che modifica la percezione e trasmette messaggi e c’è da dire inoltre che se la mostra ha avuto una lunga gestazione, dovuta anche alla crisi pandemica, questo però ha permesso agli artisti di ridefinire o consolidare il proprio rapporto con lo spazio espositivo. Grazie anche alla leadership al femminile ed alla gestione appassionata e competente della presidente Patrizia de Marco e delle figlie Laura, Giulia e Natalia de Marco, Dart – Chiostro del Bramante si è affermato negli anni come punto di riferimento per tutti coloro che vogliono scoprire l’arte moderna e contemporanea, con mostre di alto valore artistico e culturale, percorsi didattici per ogni fascia d’età, laboratori e visite guidate.
Il Dipartimento educativo presenta infatti un’offerta didattica innovativa in linea con le tendenze internazionali per condividere quella stessa tendenza a ragionare oltre gli standard e per creare esperienze originali per tutte le tipologie di pubblico. Partendo dagli apparati di mostra fino alle audioguide, passando per i supporti didattici per le scuole e l’utenza libera, ogni elemento è stato pensato per offrire un’esperienza unica in cui il singolo visitatore contribuisca attivamente alla costruzione del percorso di senso. L’apparato educativo in mostra è stato pensato per gli adulti con approfondimenti e narrazioni in italiano e in inglese che contribuiscono a definire la linea curatoriale – anche attraverso un vocabolario, una parola chiave che ci parla di emozioni e non solo – ma è stato progettato anche un apparato dedicato al pubblico dei visitatori 6-10 anni, CRAZI FOR KIDS.
Un approfondimento testuale che si accompagna ad una mappa cartacea illustrata dall’artista e illustratrice Pucci Zagari, che intende rivolgersi al giovane pubblico fornendo gli strumenti per comprendere i linguaggi del contemporaneo attraverso la storia incredibile di opere e artisti, da fruire in autonomia grazia a font ad alta leggibilità e posizionamento ad altezza lettore. Crazy è una mostra che mette al centro l’esperienza del visitatore e per questa ragione l’offerta educativa si è arricchita di un programma di incontri a porte chiuse e rivolti esclusivamente al pubblico degli studenti universitari. ha visto la partecipazione di Alfredo Pirri e del duo californiano dei Fallen Fruit che, in dialogo con i partecipanti, hanno parlato della propria metodologia operativa.
I percorsi in mostra per le scuole di ogni ordine e grado, le visite accessibili e gli incontri in digitale abbandonano la logica della tradizionale visita guidata per affrontare tematiche diversificate, come ad esempio le relazioni tra corpo del visitatore e spazio dell’opera, la materia dell’arte e l’infinita gamma di emozioni possibili nel fruire la mostra.
Accanto ai percorsi in presenza non potevano mancare quelli in digitale, per consentire l’approfondimento di aspetti della mostra differenti che non potrebbero essere fruiti in presenza. Per garantire un’esperienza quanto più completa possibile è stato istituito un servizio di mediazione culturale, dedicato all’utenza libera con lo scopo di facilitare il contatto con il concept della mostra. Il servizio è a cura del Dipartimento educativo ed è condotto dai suoi educatori in italiano, inglese e francese, nelle giornate di venerdì e sabato.
Carla GUIDI Roma 20 Febbraio 2022
Informazioni – www.chiostrodelbramante.it CATALOGO www.skira.net
– Prenotazioni obbligatoria docenti che accompagnano la classe in visita guidata alla mostra – infomostra@chiostrodelbramante.it