di Vittorio SGARBI
Quello che qualche giorno fa alla Camera dei Deputati è stato annunciato come un ‘capolavoro’ di Leonardo da Vinci , una seconda Gioconda, è in realtà un modesto dipinto di arredamento.
E’ il caso su cui sono stato tormentato e costretto a reagire per l’incompetenza, la vanità e il vaniloquio di chi pensa insensatamente che lo Stato ignori o trascuri i suoi tesori artistici, cioè il caso di un modestissimo dipinto in deposito da quasi un secolo alla Camera dei Deputati, annunciato come un capolavoro con bufale come questa: “Dopo le analisi è stato riscontrato che il dipinto è del ‘500, proviene dalla collezione Torlonia e con una radiografia ai raggi infrarossi è stato scoperto che alcune correzioni sono identiche alla Gioconda del Louvre”. Non l’apparizione e neppure l’ombra ma l’incubo di Leonardo, come per chiunque ne abbia un copia.
L’eccitazione di menti ottenebrate ha evocato con grande suggestione magazzini, depositi, polvere, evitando l’unica parola pertinente: arredamento. In realtà, tutto quello che meritava di esere restituito ai musei lo è stato nei decenni scorsi attraverso una commissione che io ho guidato. Il dipinto più notevole rimasto alla Camera dei deputati è un “Ratto d’Europa” di Giandomenico Ferretti di troppo grandi dimensioni che non è stato restituito ai musei fiorentini per la difficoltà di farlo uscire..
La copia di Leonardo, dipinta almeno settanta anni dopo la morte del pittore, non ha alcun valore artistico e indica soltanto la fortuna dell’opera, come le innumerevoli copie dei grandi maestri. Tanto rumore per nulla. Ma bisogna fare altro, per perdere tempo: “Da quando è emersa la possibilità che la ‘Gioconda di Montecitorio’ possa essere la ‘sorella’ di quella conservata al Louvre di Parigi, anche l’amministrazione della Camera ha preso l’iniziativa, tanto che l’attuale questore Francesco D’Uva ha annunciato che presto sarà organizzato un grande convegno di stuio proprio su questo dipinto”.
Ridicolo, Un convegno di perditempo. Quando la politica corrompe la cultura.
Vittorio SGARBI Roma 2o Febbraio 2022