di Claudio LISTANTI
È recentemente uscito, grazie alla casa discografica Tactus il terzo volume dell’incisione delle Cantate e Duetti di Carlo Rainaldi eseguite dallo specialista Lorenzo Tozzi per l’occasione coadiuvato dalle voci dei soprani Arianna Miceli e Marika Spadafino e del tenore Antonio Orsini, con la partecipazione del RomaBarocca Ensemble.
Questa iniziativa editoriale giunge a coronamento di un progetto di ampio respiro intrapreso da Lorenzo Tozzi, che oltre a valente musicista è anche critico musicale ed apprezzatissimo musicologo, particolarmente esperto del periodo barocco uno dei vanti dello spesso strato culturale che caratterizza il nostro paese nel mondo. Il completamento di questo ambizioso progetto è iniziato nel 2009 con la pubblicazione, sempre ad opera della Tactus del primo volume delle registrazioni delle Cantate e Duetti di Rainaldi seguito, l’anno successivo 2010 dal secondo volume fino ad arrivare al 2022 con questo terzo volume.
Contemporaneamente alle pubblicazioni discografiche Tozzi ha curato, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano per la Storia della Musica (IISM), l’Edizione critica delle Cantate di Carlo Rainaldi, pubblicata nel 2019. Tutto ciò è stato messo in risalto da About Art con le relative recensioni che sono apparse nelle colonne virtuali del nostro giornale (Cfr https://www.aboutartonline.com/i-capolavori-musicali-dellarchitetto-carlo-rainaldi-pubblicati-due-cd-di-grande-suggestione/; https://www.aboutartonline.com/ledizione-critica-delle-cantate-di-carlo-rainaldi-geniale-architetto-e-valoroso-musicista-con-audio/)
Questa edizione critica, oltre a fornire valido supporto tecnico-artistico ad uso di ogni eventuale esecutore che volesse porre in evidenza la validità di queste composizioni, riesce anche a fornire un ritratto del tutto esaustivo dell’artista Carlo Rainaldi che abbina al dettaglio delle composizioni musicali l’approfondimento storico-biografico dell’artista, completando così la figura di quello, che a tutti gli effetti, è stato il quarto architetto in ordine di importanza, dopo Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, di quel gruppo di artisti che fece di Roma il modello assoluto dell’architettura barocca.
Questa connessione tra vari aspetti dell’attività di Carlo Rainaldi ha stimolato in Paolo Portoghesi, illustre architetto e storico dell’architettura, che nell’introduzione avanza una ipotesi, per certi aspetti del tutto condivisibile, di una correlazione tra i suoni aspri e poco gradevoli delle dissonanze musicali compensate dai suoni più dolci, un contrasto ‘acustico’ risolto dall’ascolto complessivo del brano. Tale circostanza si ripete anche in architettura, come nel caso della Chiesa di Santa Maria in Campitelli. Nella facciata c’è una contrapposizione tra timpano circolare e timpano triangolare, una sorta di dissonanza ‘visiva’ che però è mitigata proprio dalla stessa contrapposizione che rende gradevole la visione d’insieme.
Il corpus delle cantate e duetti rainaldiani raggiunge il cospicuo numero di ventisei ed hanno la particolarità che, per la quasi totalità, non se ne conosce l’autore dei testi, impedendo così qualsiasi riferimento ad una specifica poetica letteraria lasciando spazio esclusivamente agli interpreti musicali. Tutte le cantate sono di contenuto profano anche se la cantata di stile romano comprendeva anche quello sacro e spirituale. Formalmente, sono di struttura strofica varia: regolare, irregolare con presenza di varianti, in forma dialogica o con discorso diretto a volte anche in terza persona. Diverse sono le forme musicali utilizzate, binaria, ternaria, con uso di ritornelli, recitativi alternati ad arie. Questa ampia gamma di stili e soluzioni rende particolarmente ricco e stimolante l’ascolto dell’intera produzione di Rainaldi.
Per quanto riguarda il contenuto di questo Volume III dell’integrale rainaldiana c’è da dire che in esso sono contenute le ultime sette cantate del musicista romano recentemente riscoperte, che hanno arricchito non solo il contenuto dell’Edizione Critica prima citata ma anche l’insieme delle registrazioni discografiche.
Tra queste la cantata ‘Oh sentite che disgrazia’ reperita presso la Biblioteca Marciana di Venezia composta ’inusualmente’ per soprano e tenore.
Audio
Carlo Rainaldi
Cantata ‘Oh sentite che disgrazia’ per soprano e tenore
Arianna Miceli soprano – Antonio Orsini tenore
RomaBarocca Ensemble
Edoardo Blasetti, tiorba e chitarra barocca. Renato Criscuolo, viola da gamba e basso di violino. Lorenzo Tozzi, clavicembalo e direzione
Testo
Oh sentite che disgrazia/m’intravenne l’altro dì:/vidi un volto tutta grazia, /lo mirai e m’invaghì.
E così da allor in qua/io mi sento dentro il petto/un incognito folletto/tutto foco ch’ogni poco/accendendo il cor mi va.
Amanti, per mercé, /quando Amore non sia, dite: cos’è? /
Sentite come varia/è al mio affetto una beltà/e con sorte a me contraria/gelosia sempre mi dà.
Crudeltà m’affligge il cor/e fra pene, fra catene, /fuoco aggiunge nel mio petto/quel folletto/dell’arciero dio d’Amor, /con le fiamme quel folletto/dell’arciero dio d’Amor.
Amanti, per mia fé, /quel folletto d’Amor altro non è.
https://www.youtube.com/watch?v=WUoeiJOKmSY
Poi ben quattro cantate per soprano musicate su un testo del poeta inglese Patrick Carey, uno dei letterati più in vista dell’epoca. Come ci racconta lo stesso Tozzi nelle note accluse al Cd, Carey nella sua vita soggiornò per dodici anni in Italia grazie ad una pensione assegnatagli da Maria Enrichetta di Borbone, moglie di Carlo I Stuart Re d’Inghilterra, che lo raccomandò a Francesco Barberini. Tramite le sue conoscenze lo affidò al Procuratore dei Benedettini a Roma, padre John Wilfrid che lo introdusse presso la famiglia Barberini e, di conseguenza, nell’ambiente artistico romano. Le cantate sono state reperite presso la British Library di Londra e si intitolano ‘Di’, mio cor’, ‘Pupillette, ben si avvede’, ‘Non replicarmi, Amor: io son tradito’ e ‘Con lusinghe di sirena’. Quest’ultima è stata reperita anche presso la Christ Church Library & Archives di Oxford ma priva del riferimento all’autore, giudicata però poco attendibile.
Presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna è stata rinvenuta ‘Occhi belli io v’adoro’ per due soprani, testo di autore sconosciuto mentre presso la Biblioteca Vaticana di Roma la cantata ‘Deh, lasciatemi in preda al mio tormento’ per soprano su testo del poeta romano di origine pisana Mario Cevoli.
A completare il cd un ‘extra’ particolarmente prezioso, anch’esso frutto di una recente scoperta, un ‘Exultate Deo’ a tre voci, brano di carattere sacro, inusuale per l’opera musicale rainaldiana. Tradotto in lingua svedese (Siunger Gudi gladliga) compare nella raccolta di manoscritti di uno dei più importanti musicisti svedesi del ‘700 Johann Helmich Roman, oboista e violinista diresse anche la Cappella Reale Svedese. Molto attratto dall’Italia e dalla sua musica, visitò il nostro paese nell’ambito di un viaggio in tutta Europa al termine del quale portò con sé una ricca collezione di musiche italiane, tra le quali questa del Rainaldi, conservata presso la Biblioteca dell’Accademia Reale di Musica di Stoccolma dove è stata reperita.
Per quanto riguarda la parte musicale l’esecuzione guidata da Lorenzo Tozzi risulta del tutto curata nell’insieme con una attenzione particolare non solo alla linea di canto, efficace e incisiva con una cura particolare alla comprensione del testo ma anche all’espressività dell’insieme riuscendo a mettere in evidenza quei connotati ‘barocchi’ necessari al pieno godimento dell’ascolto. Questo grazie anche alla prova delle cantanti Arianna Miceli e Marika Spadafino e del tenore Antonio Orsini così come l’intesa con Edoardo Blasetti, tiorba e chitarra barocca e Renato Criscuolo, viola da gamba e basso di violino componenti del RomaBarocca Ensemble.
Il cofanetto ha un elegante frontespizio che riproduce un dipinto di Gaspar Van Wittel, Roma, Piazza del Popolo per ricordare una delle opere più conosciute di Carlo Rainaldi con all’interno alcune note, come sempre chiare ed esaustive di Lorenzo Tozzi, ottima integrazione all’ascolto delle musiche. Per quanto riguarda i testi delle cantate e i curricula dei musicisti che hanno partecipato all’incisione, è stata scelta dalla Tactus la moderna, e giusta, soluzione di essere consultata sul sito internet della casa discografica (www.tactus.it/testi inserendo il codice 611803) scelta che ha la qualità di rendere snella la pubblicazione che nel formato cd rende disponibile poco spazio per testi esplicativi molto estesi.
La registrazione, di buona qualità, operata da Fabio Monaco, La bottega del suono è stata effettuata nel 2019 presso l’Oratorio dei Barnabiti a Roma.
Un disco eccellente per i contenuti musicali, storici e artistici che, assieme agli altri due precedenti e all’Edizione Critica delle Cantate di Rainaldi, rende fruibili pagine musicali di grande pregio della storia della musica italiana. Ci auguriamo che questo importante lavoro possa contribuire a ridurre quella forbice che tuttora esiste tra il Rainaldi architetto e il Rainaldi musicista, due aspetti fondamentali di una artista geniale e raggiungere quella interdisciplinarietà necessaria ad un più completo apprezzamento della sua arte.
Claudio LISTANTI Roma 6 Marzo 2022