Palazzo Bonaparte, tra architettura e storia, ma Napoleone non vi entrò mai.

di Francesco MONTUORI

Migranti su About 

M.Martini e F. Montuori

PALAZZO  BONAPARTE  

Il Palazzo Bonaparte è situato nel centro di Roma, in piazza Venezia angolo via del Corso. Vi abitarono Letizia Bonaparte, la madre del grande condottiero, e i suoi eredi, i principi di Canino e Musignano che lo possedettero fra il 1818 e il 1905.

La storia di Palazzo Bonaparte ha inizio nel 1657 quando i marchesi Giuseppe e Benedetto D’Aste decidono di farsi costruire un nuovo palazzo che rappresentasse al meglio il loro rango nobiliare. Originari di Albenga i D’Aste, a partire dal XVII secolo, si sono imposti sulla scena romana; in particolare l’importante restauro di Santa Maria in via Lata accrebbe il loro prestigio. Per il palazzo i D’Aste affidarono l’incarico a Giovanni Antonio De Rossi che, nella città dei papi, ha già realizzato opere rilevanti: Santa Maria in Publicolis, su commissione del cardinale Marcello Santacroce, Palazzo Bussi, la chiesa di San Rocco, Palazzo Altieri e la Cappella Ovale del Palazzo del Monte di Pietà.

Il luogo scelto dai marchesi D’Aste è quello di piazza Venezia, un luogo centrale e fra i più importanti della città; i lavori occuparono il ventennio fra il 1657 e il 1677 (fig.1).

1 Giovan Battista Nolli. Piazza Venezia nella pianta di Roma del 1748. (da Frutaz, Le piante di Roma)

Il palazzo realizzato da De Rossi celebra nel modo migliore la famiglia D’Aste, il cui prestigio si è decisamente accresciuto; opera su un lotto stretto ma non rinuncia all’impostazione monumentale che richiede un palazzo signorile; ricava un cortile interno sul lato di vicolo Doria che dona luminosità e respiro all’intero complesso.

2. Giovan Battista Falda. Il palazzo Bonaparte nel 1648

Giovan Battista Falda (1643-1678), nella sua pubblicazione su i Nuovi disegni delle architetture e piante dei palazzi di Roma, ne fa una rappresentazione illustrativa: la facciata barocca presenta su piazza Venezia tre livelli e un sottotetto: un portale e quattro finestre al piano al piano terreno, un balcone al primo piano, cinque finestre al secondo piano e cinque finestre sotto il tetto prive di davanzale. Al primo piano le finestre hanno timpani curvi ornate da conchiglie; al piano secondo le cinque finestre hanno timpani triangolari a lati curvi decorate con teste leonine. Il tetto è sovrastato da un belvedere (fig.2).

Nel 1760 il Palazzo viene acquistato dai Rinuccini. Si tratta di una nobile ed antica famiglia originaria del Valdarno ma che dal XIII si è trasferita a Firenze.

3 Palazzo Bonaparte oggi

A volere il palazzo è Folco Rinuccini, figlio del più celebre Carlo che aveva ricoperto diversi incarichi diplomatici per i Medici. Infine nel 1818 il palazzo viene acquistato da Maria Letizia Ramolino, meglio nota come Madame Mère, la madre di Napoleone (fig.3). La donna dopo aver tentato, invano, di ottenere la libertà di Napoleone, confinato a Sant’Elena, si trasferisce a Roma. Maria Letizia sa bene che per suo figlio non ci sarà più futuro, decide di ritirarsi da tutto e da tutti. Sceglie Roma; nella sua nuova residenza romana va a vivere nelle stanze al primo piano di Palazzo Bonaparte. Napoleone Bonaparte non vi metterà mai piede (fig.4).

4. Palazzo Bonaparte ripreso dall’Altare della Patria in piazza Venezia
5. Palazzo Bonaparte, dettaglio del Balconcino verde

Attualmente il Palazzo presenta alcune importanti varianti che lo discostano dal disegno del Falda; in particolare la realizzazione del celebre balconcino verde che aggetta all’angolo fra piazza Venezia e via del Corso (fig.5). Si tratta di un ambiente lungo e stretto, chiuso da persiane color verde con apertura a vasistas da cui scrutare la città senza essere visti; ad esso si accede da una portafinestra con una panca che corre per tutta la lunghezza del bussolotto. Riparati da sguardi curiosi da questo originale balcone di Palazzo Bonaparte si può osservare la vita brulicante della città sottostante. Oggi sull’altana retrostante è riportata a grandi lettere la scritta “Bonaparte”.

Nella sua nuova residenza romana Maria Letizia Ramolino va a vivere nelle stanze al primo piano destinando il secondo agli ospiti, a quei parenti che, transitando a Roma, vanno ad omaggiare Madame Mère. Al piano terra, invece, vengono destinati i magazzini e le scuderie, mentre all’ultimo, sotto il tetto spiovente, va a vivere la piccola corte di Maria Letizia.

Donna Letizia ha ormai compiuto sessantotto anni; quando esce si limita a una breve passeggiata per via del Corso; preferisce stare rinchiusa nelle sue stanze che fa arredare con eleganza, con mobili raffinati e preziosi tappeti. I ricevimenti a Palazzo Bonaparte avvengono nell’ambiente più grande del palazzo; un grande salone le cui pareti sono affrescate con scene mitologiche, fra cui spiccano quelle dedicate a Diana e a Bacco (fig.6).

6. Palazzo Bonaparte, interno

La pittura delle sale, le decorazioni a stucco, le porte conservano l’impronta dello stile settecentesco. Donna Letizia ornò alcune sale di caminetti disegnati dal Canova; il salone d’angolo, le cui finestre si affacciano su Corso e piazza Venezia, ha il soffitto ornato da decorazioni settecentesche. Sulla porta d’ingresso Donna Letizia fece murare l’aquila napoleonica e a capo della scala collocò una nicchia ove espose una copia della gigantesca statua dell’imperatore, forse donatole dalla stesso Canova (fig.7)

7. Palazzo Bonaparte interno

La stanza più preziosa di tutto il palazzo è quella da letto che Maria Letizia trasforma in un museo della famiglia: centrale è il ritratto di Napoleone realizzato da David, il busto di marmo di suo nipote e la celebre brandina, il letto da campo su cui dormì suo figlio, sistemata in un angolo della stanza. In quella stanza, chiamata anche sala della cornucopia, Maria Letizia trascorre parte della sua giornata; riparata dagli sguardi dei curiosi trascorre il suo tempo sul balcone di Palazzo Bonaparte. E’ l’unico balcone del palazzo, al contrario del precedente edificio costruito nel medioevo, che, al contrario, prevedeva diversi affacci.

Il 2 febbraio 1836 Madame Mère muore all’età di ottantasei anni. Nel 1905 i principi di Canino e Musignano vendono il Palazzo ai marchesi Misciattelli, originari di Orvieto. Nel 1972 INA Assitalia rileva Palazzo Bonaparte e provvede al suo restauro; consentirà al Palazzo di ospitare la sede romana dal Corriere della Sera (figg.8 e 9).

8. Palazzo Bonaparte, interno
9. Palazzo Bonaparte, un camino disegnato dal Canova ( cfr. http://antonellacecconi.it)

In seguito, grazie al progetto Generali Valore Cultura Palazzo Bonaparte viene restituito alla comunità: diviene sede museale e proporrà la mostra sugli impressionisti segreti ed oggi l’esposizione dell’ artista statunitense Bill Viola, dal nome Icons of light.

Nei raffinati saloni che furono di Letizia Ramolino Bonaparte, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opera di uno dei massimi rappresentanti della video arte, qui presentato da un esposizione che attraversa tutta la sua produzione dagli anni settanta ad oggi. Le opere di Bill Viola ben si prestano allo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi con le video istallazioni del grande artista americano.

Francesco MONTUORI  Roma  3 Aprile 2022