di Vittorio SGARBI
“Dopo quasi vent’anni non ci resta che vederla!”
“La Cattura di Cristo” scoperta da Mario Bigetti è entrata nella leggenda e, a fianco della versione di Odessa, compete con l’esemplare smagliante di Dublino.
La versione Bigetti mostra tensione ed energia, è un dipinto vivo ed è più completo nella dimensione delle figure, rispondendo certamente all0dea prima del pittore. Ho chiesto a Bigetti di vederlo, dopo tanti anni di cattività, ingiusta e lesiva dei diritti degli studi. La si poteva, durante il lungo processo, ospitare invece che negli impenetrabili depositi dell’autorità giudiziaria, nelle sale di un museo dove sarebbe stata utilmente vista, in tempi di frenetici studi su Caravaggio. Più che gli eventuali responsabili, è così stato punito Caravaggio e mortificati gli studiosi.
Io conosco bene l’esemplare tagliato di Dublino e anche quello di Odessa. La mente a distanza deve affiancarli. Ma in anni di tanto fervore caravaggesco, e con l’opportunità di mettere al sicuro, per alcuni mesi, in un paese non in guerra, la Cattura di Odessa, anch’essa oggi invisibile, sarebbe una bella opportunità che un museo italiano chiamasse le tre opere ad un confronto diretto.
a. Cattura di Cristo – Dublino b. Cattura di Cristo – Odessa
La sede ideale sarebbe sicuramente la Galleria Borghese a Roma, diretta da una valorosa esperta di Caravaggio come Francesca Cappelletti; ma da questo momento io sono pronto a mettere a disposizione gli ambienti, l’organizzazione, i curatori e i finanziamenti dei musei che presiedo, dal Mart di Rovereto a Palazzo Doebbing a Sutri, per una esposizione rilevatrice. Da questo confronto uscirà certamente una verità nuova.
Vittorio SGARBI Roma 19 Giugno 2022