A Bibliobar di Roma (Lungotevere Castello) continua la V edizione del Piccolo Festival delle Dieci notti. “Liberi tutti”

redazione

Fino al 30 settembre 2022 sono accese le luci del Bibliobar di Roma, sul Lungotevere Castello, per la V edizione del Piccolo Festival Delle Dieci Notti, la rassegna di Letture e Musica ideata e diretta da Lucio Villani, musicista, disegnatore e amante di letteratura fantastica con una particolare predilezione per le 1000 e una notte.

Un Festival “piccolo” per il numero di componenti – spesso ridotto – delle formazioni di musicisti accolte sul palco, ma grande nelle intenzioni. Il “Piccolo Festival Delle Dieci Notti”, infatti, ricrea al Bibliobar, all’ombra di Castel Sant’Angelo, un intimo salotto di suoni e parole in cui le emozioni si mescolano alla magia della passeggiata lungo le sponde del Tevere.

Tema scelto per l’edizione 2022 del Festival è “Liberi Tutti”. Questa edizione, con spirito patafisico, vuole infatti mostrare una prima e attesa volontà di ripresa dopo la pandemia. La necessità di respirare liberamente senza schemi e temi prefissati è prioritaria e così sarà, anche diluendo gli appuntamenti, spesso uno alla settimana, fino all’ultimo giorno di settembre. Le Dieci Notti non saranno, come nelle precedenti edizioni, accomunate da un unico tema, ma ognuna si farà portatrice di un’esperienza diversa, magica e inaspettata: la lettura e il concerto di ogni Notte, opportunamente coordinati, si proporranno nella loro unicità sera dopo sera e la non ridondanza degli appuntamenti farà il resto. A partire dalle ore 21 di ogni Notte, il palco accoglierà letture o spettacoli letterari e alle ore 22 sarà il turno della musica.

Teatro del Piccolo Festival Delle Dieci Notti è il Bibliobar, un’oasi urbana unica a Roma, un chiosco metà bar e metà biblioteca che appare, con migliaia di volumi in consultazione, come la torretta di un sommergibile; un Nautilus emerso con discrezione in una piccola laguna felice dalla quale scrutare a fondo la caotica città e continuare la serata rilassandosi seduti sotto le stelle.

Il Piccolo Festival Delle Dieci Notti si svolge nell’ambito del progetto: “Letture d’Estate lungo il Fiume”, ideato e promosso dalla Federazione Italiana Invito alla Lettura in convenzione con Municipio I Roma Centro.

Con l’inoltrarsi del mese di settembre e a seconda del meteo gli orari potrebbero venire anticipati.

PROGRAMMA

26 agosto

  1. 21: Traindeville presenta: “Viaggio in musica alla fine del millennio” – omaggio ad Abraham Yehoshua

Ludovica Valori, voce, fisarmonica, trombone, Paolo Camerini, basso, voce, Claudio

Scimia, chitarra, violino.

“Yehoshua mostra come l’immaginazione più della memoria sappia ricostruire le storie dell’anima umana, suggerendo che da elementi tanto fragili come l’amore e la speranza potrebbe sorgere un futuro difficile ma vivibile” (Antony Grafton, “The New York Review of Books”) I Traindeville, duo formato da Ludovica Valori (voce narrante, canto, fisarmonica e trombone) e Paolo Camerini (contrabbasso, loop), per l’occasione accompagnato da Claudio Scimia al violino e alla chitarra, presentano al pubblico del Festival il proprio personalissimo omaggio allo scrittore israeliano Abraham B.Yehoshua, recentemente scomparso: un autore amatissimo in Italia e nel mondo, che assieme ad Amos Oz e David Grossman si impegnato per la pace in Medio Oriente e ha affascinato schiere di lettori con il suo stile e le sue sperimentazioni sulla forma narrativa. 

2 settembre

Daniele Mutino

h.21 Daniele Mutino: “Carovane, migrazioni di genti e d’anima”

Daniele Mutino – fisarmonica e voce narrante

Concerto narrativo sul tema del nomadismo come radice spirituale dell’essere umano. Musiche originali oltre che di Johann Sebastian Bach, Aleksandr Borodin, Matteo Salvatore, Astor Piazzolla, Yan Tiersen.

9 settembre

  1. 21 – Daniela Calò legge brani selezionati da: “Alice in Wonderland”, di Lewis Carroll

h.22 – Cinetic Trio

Marco Turriziani, chitarra, voce, Salvatore Zambataro, fisarmonica, clarinetto, Mauro DeVita, fagotto

16 settembre

  1. 21 – Daniela Calò legge brani selezionati dai: “Questa terra è la mia terra” di Woody

Guthrie

  1. 22 – Costanza Alegiani: Folkways
Costanza Alegiani, folkways

Costanza Alegiani, voce, musiche, testi Marcello Allulli, sax tenore, live effects Riccardo Gola, contrabbasso, live effects

Si chiama Folkways il nuovo progetto di Costanza Alegiani, cantante e compositrice italiana, attiva principalmente nell’ambito della musica jazz contemporanea e della musica d’autore indipendente, realizzato insieme al sassofonista Marcello Allulli e al bassista Riccardo Gola. Uscito a giugno 2021 per la Parco della Musica Records e primo album dell’omonimo trio, Folkways trae la sua ispirazione musicale e poetica dal mondo del folk americano e dai suoi personaggi, immaginari e reali: un progetto di canzoni identitarie, sul folk che diventa mito e un manifesto di appartenenza a una tradizione epica, radicata in un’America senza più luogo. Attraverso un linguaggio originale e arrangiamenti che alternano liricità acustica a momenti più elettrici, in Folkways Costanza Alegiani con il suo trio propone sia brani originali che altri tradizionali e ricchi di storia, a cui riesce a donare nuova luce. Cita tra i propri riferimenti musicali, numi tutelari del folk come Bob Dylan, Johnny Cash, Joni Mitchell, Leonard Cohen, Nick Cave, così come interpreti illustri quali Joan Baez, Barbara Dane, Jacob Niles e Odetta. I testi delle canzoni, alcuni originali, altri di grandi autori americani (Emily Dickinson, Edgar Lee Master, Woody Guthrie, Bob Dylan) sono tutti in prima persona e raccontano storie e scelte personali attraverso la forma della confessione, del ricordo, del manifesto politico ed artistico. In questa rappresentazione, la Alegiani diventa attrice e interprete di questo mondo, rendendo vive e palpabili le emozioni dei vari personaggi, seguendo ritmo e accenti dei loro monologhi.

 23 settembre

  1. 21 – Daniela Calò legge: “La terra del blues”di Alan Lomax
  2. 21.30 – Marco Pandolfi

Marco Pandolfi, voce, armonica, chitarra

  1. 22.15 – Daniela Calò legge: “La terra del blues” di Alan Lomax
  2. 22.45 – Marco Pandolfi con Poor Bob & Big Lucho

Marco Pandolfi, voce, armonica, chitarra

Poor Bob, chitarra, voce. Big Lucho, contrabbasso, voce.

Pur essendo uno degli armonicisti blues italiani più richiesti, da diversi anni si esibisce soprattutto suonando chitarra e armonica insieme. È stato invitato a suonare in importanti festival in Europa e negli Stati Uniti, dove ha anche avuto l’occasione di registrare in Pennsylvania, Mississippi, Texas, California e Arizona. Marco Pandolfi ha all’attivo nove dischi a suo nome e numerose partecipazioni in raccolte e incisioni di colleghi italiani e stranieri. Il suo ultimo CD, uscito per l’etichetta svizzera EPOPS nell’ottobre 2021, si intitola NO EXPECTATION. I brani, che spaziano dal blues tradizionale alle ballads, portano tutti la firma di Marco Pandolfi. Negli ultimi album, infatti, Marco ha preferito proporre pezzi originali fondendo le atmosfere tipiche del song-writing al blues tradizionale delle sue

prime uscite discografiche.

 30 settembre

  1. 21 Ivan Talarico, “la moltiplicazione degli occhi”

Ivan Talarico ha un’importante miopia e un non trascurabile astigmatismo. Forse per questo la realtà è per lui una delle forme più affascinanti dell’immaginazione. Scrive racconti e canzoni usando quasi esclusivamente i suoi occhi e un paio di occhiali. Ma in questa serata di letture e canzoni userà anche gli occhi degli altri, di Borges, Jannacci, Battiato, Celati, Carella, Manganelli, Buzzati, sperando non ne siano gelosi. Tanti occhi per cercare di vedere oltre e lasciare intatto il mistero che ci accompagna. Venite pure a occhi chiusi e a pieni polmoni.

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