di Franco LUCCICHENTI
Il celebre festival della canzone cerca serenità e bellezza creando un mondo simbolico fatto di musica, scenografie meravigliose, completamente estraneo al mondo VERO (fig.1).
La cosa sorprendente che lo spettatore televisivo passa dalla terribilità del telegiornale, con immagini infernali del terremoto in Turchia, ad un luogo alieno dove la ZONA d’OMBRA della vita non sembra esistere .
Luci danzanti, cantanti, donne affascinanti, ritmi cadenzati stordenti permettono per qualche ora di abitare un altro mondo fatto di felicità apparente (fig.2).
Lo spazio perde le dimensioni reali che si trasformano in uno spazio-tempo che mi ricorda la fisica della relatività ristretta dove vengono rappresentati appunto i fenomeni fisici in condizioni particolari (fig.3).
Il LUOGO SANREMO diventa magicamente una zona INTERDETTA al mondo reale e ai suoi problemi. Le cose della vita spariscono, rimangono immagini, suoni, parole banali ma rassicuranti. Le canzoni parlano in genere di amore in chiave romantica dove al massimo abita la melanconia (fig.4).
Come scriveva Freud il subconscio sembra contenere un meccanismo per dividere il mondo della nostra esperienza in entità contrapposte, femminile e maschile, corrispondenti allo Yin e Yang cinesi. Il festival di SANREMO è nella sua prevedibilità una rassicurante tranquilla baia di natura femminile dove ancorare l’umore al riparo dalle intemperie dell’essere (fig.5).
Franco LUCCICHENTI Roma 12 Febbraio 2023