di Silvana LAZZARINO
E’ una vera e propria chiamata all’azione quella lanciata da Michelangelo Pistoletto con cui invita il 21 marzo 2023 i popoli ad “unirsi mano nella mano, tracciando un’unica linea virtuale intorno al nostro pianeta”.
Questa iniziativa intende coinvolgere a livello globale ogni persona affinché tutti insieme si giunga a riflettere sull’importanza di andare “contro tutte le mostruosità create dall’uomo. Tutte, nessuna esclusa”. Un evento planetario che guarda alla possibilità di allentare ogni resistenza ed essere nell’ascolto autentico di sé liberi da schemi e condizionamenti per aprirsi all’altro. Un messaggio con cui invitare ciascun individuo a portare speranza di pace in ogni ambito della propria vita.
A distanza di pochi giorni dal 21 marzo 2023 che coincide con il primo giorno di primavera, un altro importante percorso mette a fuoco concretamente come la società necessiti di una scossa a livello globale per liberarsi dal male rappresentato da ogni conflitto, guerra, prepotenza che mette gli uomini gli uni contro gli altri creando sempre più distanze e separazioni. Si tratta della mostra – installazione di Michelangelo Pistoletto che apre il 23 marzo 2023 a Milano a Palazzo Reale negli spazi della suggestiva Sala delle Cariatidi per la quale è stata appositamente realizzata.
Strutturata come un labirinto, dove ci si ritrova al cospetto di diverse opere dell’artista presenti nell’intricato percorso, l’esposizione mira a portare nuova consapevolezza rispetto al vissuto e alla società odierna sempre più condizionata da principi che non rispettano l’altro quale persona nella sua specificità e unicità. Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Skira, essa è parte di Milano Art Week (11-16 aprile 2023) la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città impegnate nel dare visibilità all’arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.
Tra i più interessanti e originali protagonisti della scena artistica italiana e internazionale di questi ultimi cinquant’anni, considerato uno dei precursori e protagonisti dell’Arte Povera elaborando diversi stili e tecniche ad incontrare le molteplici possibilità espressive dei diversi materiali dal legno ai metalli, dal plexiglass agli specchi, Michelangelo Pistoletto (Biella 1933) ricostruisce un nuovo modo di pensare l’opera d’arte quale opportunità per esplorare il contesto umano e sociale, soffermandosi sul senso della vita dove non perdere mai di vista il lato etico. Accanto ai “Quadri specchianti” (1962) che rappresentano il fondamento della sua opera da cui derivano le sue riflessioni teoriche e le successive elaborazioni tecniche e formali degli stessi lavori, sono “Oggetti in meno” (1965-1966) e “La Venere degli stracci” (1967) solo per citare alcune delle opere dell’artista.
In quest’ultima realizzata in polistirene, resina, acrilico e stracci sono evidenti l’aspetto dell’eterna bellezza propria di Venere e l’immagine di degrado e scarto restituita dagli stracci nel loro comunicare diversi aspetti quali consumismo, emarginazione sociale e riciclo. Sono queste alcune delle tematiche presenti nella sua arte che diventa spunto per riflettere sull’esistenza per aprirsi al futuro e guardare oltre, anche a quel senso di infinto che tanto attanaglia il pensiero umano.
Tra i riconoscimenti e premi assegnati a Michelangelo Pistoletto accanto al Leone d’Oro alla Carriera, vanno citati; Wolf Foundation Prize in Arts ricevuto a Gerusalemme nel 2007, il Praemium Imperiale per la pittura ricevuto a Tokyo nel 2013, anno in cui il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. Da non dimenticare Rebirth, opera simbolo della rinascita, di grandi dimensioni collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Curata da Fortunato D’Amico la mostra “La Pace Preventiva” , attraverso una sorta di labirinto definito da un progressivo srotolarsi dei cartoni ondulati attraverso cui si aprono spazi dove sono accolte alcune tra le opere più significative di Pistoletto, diventa traccia di un itinerario di consapevolezza che ha permesso all’artista passo dopo passo, di concepire “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società” espressione che costituisce la mission della sua fondazione, Cittadellarte, attiva come scuola a Biella dagli anni ’90.
Consapevolezza di ogni gesto e azione da mettere in atto per attuare il cambiamento così da far uscire la società dall’oscuro tunnel del male che in nome del potere e del dominio genera rivalità e conflitti. Simbolo di ogni conflitto, e prepotenza, sopruso e ostilità è il Minotauro creatura mostruosa, custode e signore del labirinto da cui stare alla larga. Il Minotauro secondo la leggenda, nato dall’unione di Pasifae moglie di Minosse re di Creta con un toro e messo a guardia del labirinto fatto costruire dallo stesso re di Creta, viene ucciso dal valoro guerriero Teseo figlio del re di Atene Egeo, che con l’aiuto di Arianna figlia di Minosse riesce a trovare il varco per uscire dall’intricato percorso. L’immagine del labirinto suggerisce come sia importante essere cauti nell’affrontare un tragitto così intricato stando alla larga proprio dal Minotauro per non essere da lui divorati.
Per giungere alla Pace preventiva è necessario compiere questo tragitto sinuoso e disorientante proposto dalla mostra: camminando all’interno di questo “laborioso marchingegno dell’arte” il visitatore ad ogni bivio dovrà necessariamente scegliere la strada da prendere per raggiungere di volta in volta le opere esposte. Di fronte a ciascuna opera l’osservatore/ visitatore non potrà non soffermarsi a riflettere sul significato in esse racchiuso che rimanda al senso dell’esistenza in cui ritrovare la propria originaria autenticità per essere in armonia con gli altri. Ultimato il tragitto e fuori da dall’installazione al visitatore resta non solo il ricordo di un’esperienza ricca di contenuti immaginifici e di informazioni pratiche, ma anche la consapevolezza di avere completato un esercizio tangibile, efficace per riflettere sulle modalità per uscire dal labirinto della realtà quotidiana liberi da falsi condizionamenti e essere pronti ad instaurare la Pace Preventiva.
Come ha dichiarato il curatore della mostra Fortunato D’Amico.
“Oggi l’umanità è calata in un immenso labirinto edificato su scala globale, sconfiggere l’ancestrale emblema del male dall’istinto guerrafondaio non è certo cosa facile; l’esito non è scontato e il successo non è garantito. Nel labirinto si entra e si esce solo avendo cura di redigere un meticoloso progetto di idee, pianificando ogni dettaglio per raggiungere gli intenti prefissati. È solo attraverso la pratica della Pace Preventiva che potremo annientare il mostro e abbandonare definitivamente il labirinto dei conflitti” .
Visto in questa ottica il labirinto permette nella dualità in cui si contrappongono il mostro e la virtù, di ritrovare la giusta via se si ha la capacità di staccarsi dall’esagerato attaccamento a tutto ciò che è falso e temporaneo.
La prima forma di labirinto proposta da Michelangelo Pistoletto risale al 1969 quando progettò l’installazione a Rotterdam presso il Museo Boijmans Van Beuningen, all’interno della quale tre membri de Lo Zoo, gruppo artistico multidisciplinare fondato dallo stesso Pistoletto l’anno precedente, svolgono azioni performative suonando dei lunghi megafoni utilizzati come fossero trombe. Tale labirinto è stato proposto negli anni seguenti in occasione di altre mostre, adattato ogni volta all’ambiente che lo ospitava.
L’immagine del labirinto che si lega al mito, ma anche al mondo reale con riferimento al linguaggio soft dell’ingegneria elettronica digitale che si avvale dell’intera rete dei nodi interconnessi, indica come solo attraverso un tragitto arduo e complesso si possa giungere a trovare la vita d’uscita per lasciarsi alle spalle il male e ciò che è dannoso per l’umanità. Il male incarnato dal Minotauro sempre in relazione al labirinto, lo si ritrova anche nell’opera Guernica di Picasso esposta proprio nella Sala delle Cariatidi nel 1953. In questo grande dipinto si nota la testa del Minotauro emergere a dominare la scena. A portare speranza è il disegno realizzato dallo stesso Picasso in cui è presente la Colomba della pace che poi è stata ripresa da uno studente dell’istituto Comprensivo di Vinci, Manish Paul, vincitore del premio “Educare alla pace: Leonardo, Picasso, Pistoletto” nell’anno scolastico 2014-2015, il quale al posto del ramoscello d’olivo nel becco della colomba, aveva scelto di inserire il segno- simbolo trinamico che si trova nel Terzo Paradiso di Pistoletto. Lo stesso Michelangelo Pistoletto ha voluto dare risalto al disegno dell’ex studente Manish Paul scegliendolo quale icona immagine della mostra di Palazzo Reale.
La Formula della Creazione di Michelangelo Pistoletto che si presenta come simbolo, segno, espressione matematica, quale sintesi delle ricerche individuali e collettive, condotte dall’artista e dalla sua organizzazione, Cittadellarte, insieme agli Ambasciatori del Terzo Paradiso, rappresenta la risposta per contrastare il mostro e instaurare La Pace Preventiva. Trasposta in numeri, tale formula rivela che 1+1= 3, permutabile con Io+Tu= Noi, dove Tu ed Io, anzi tutti Noi, siamo responsabili della società che creiamo.
Volto ad indicare la necessità di superare incertezze di fronte a dei bivi grazie al senso di responsabilità nella scelta di una strada con cui portare armonia, il percorso offerto dall’installazione di Pistoletto a Palazzo Reale, si estende anche agli spazi dei Musei scientifici del Comune di Milano, Museo di Storia Naturale, Planetario e Acquario Civico, con altre tre installazioni ad accompagnare anche una serie di incontri di approfondimento nei mesi di apertura della mostra stessa visitabile fino al 4 giugno 2023.
Silvana LAZZARINO Roma 19 Marzo 2023
Michelangelo Pistoletto
“La Pace Preventiva”
a cura di Fortunato D’Amico
Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi. Piazza del Duomo, 12- 20122 Milano dal 23 marzo al 4 giugno 2023