di Silvana LAZZARINO
Tre opere di Eugenia Serafini rendono omaggio a tre Donne dalla grande personalità.
L’esposizione di arte contemporanea a cura di Gianfranco Mascelli e Pierluigi Cattaneo è aperta fino al 30 aprile 2023
Al costante divenire del percorso esistenziale dove ogni esperienza tra luci e ombre, verità e immaginazione, diventa ponte verso un nuovo ascolto di sé e di quanto intorno, si rivolge l’arte di Eugenia Serafini che con sguardo poetico e sensibilità creativa ha saputo restituire a partire da tematiche legate alla natura e ai suoi orizzonti, al tessuto sociale e all’aspetto ecologico, il sentire dell’uomo sospeso tra sogni e speranze, desideri e attese nel constatare la propria impotenza innanzi alle infinite dinamiche di un universo il cui mistero apre a possibili verità. Di grande intensità emozionale per la forza evocativa che le caratterizza, le opere di Eugenia Serafini, pittrice, installazionista e performer, ma anche poetessa, giornalista e scrittrice, fanno riferimento sia ai luoghi della natura dove ricontattare quell’originario legame di armonia tra la stessa e l’individuo, sia al contesto sociale ed ambientale ad evidenziare il bisogno di salvaguardare il nostro Pianeta sempre più a rischio per lo sfruttamento eccessivo delle sue risorse.
Nata a Tolfa (RM) piccolo e interessante borgo etrusco, e attiva tra Roma e la Toscana, per anni docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini, attraverso la sua opera ha dato voce al senso della vita a partire dall’osservazione delle bellezze presenti tra terra e cielo che accompagnano l’uomo a nutrire sentimenti di stupore, smarrimento, speranza. Sentimenti svelati in particolare nei dipinti dove a trionfare sono gli alberi, o in quelli dove pianeti e stelle disegnano le geometrie dell’universo. Stati di meraviglia e nuovo sentire risuonano in una serie di opere tra dipinti e installazioni in cui la magia dell’Oriente restituisce la strada verso l’invisibile a ritrovare sensazioni dimenticate perché l’armonia tra il giorno e la notte, il principio e la fine diventa possibile.
Così attraverso colori decisi e delicati l’opera di questa grande artista molto apprezzata da critica e pubblico a livello internazionale, regala i battiti di una natura permeata dal respiro del vento, dal filtrare dei raggi del sole o dal sottile rumore della pioggia. In questi ritmi tra bellezza e mistero rinasce e si rinnova ogni aspetto visibile e più sottile e quindi invisibile della vita nella sua continua ciclicità che ritorna nel tempo. Da qui un invito a ad interrogarsi sul senso di questa vita dove l’individuo è invitato a guardare dentro sé stesso per capire le proprie fragilità da cui ripartire. Gli alberi di Eugenia Serafini da quelli più grandi a quelli più piccoli esprimono libertà, energia e vitalità conducendo chi li guarda a recuperare sogni lontani e dimenticati, desideri sopiti per troppo tempo. In questa scoperta delle armonie della natura si può recuperare l’emozione di affetti lontani, verità rivelate e la purezza di tornare anche per un attimo ad essere fanciulli nella spensieratezza che tutto prende vita da un sogno.
Eleganza e bellezza, sensualità e mistero accompagnano le figure femminili da lei restituite in tuta la loro grazia e quella capacità di far vibrare l’ambiente loro intorno sia presente nell’opera sia al di fuori. E’ proprio la figura femminile ad essere protagonista dei soggetti delle opere esposte nella mostra “Tacco 12” in corso a Bomarzo (Viterbo) negli spazi di Palazzo Orsini struttura difensiva e residenziale, costruito a partire dal XVI secolo sui resti di un più antico castello medievale, rimaneggiato fino alla fine dell’Ottocento.
Curata da Gianfranco Mascelli e Pierluigi Cattaneo. patrocinata dal Comune di Bomarzo, l’esposizione aperta fino al 30 aprile 2023, riunisce opere di diciotto artiste di fama sperimentata che interpretano la bellezza della normalità e l’idea della seduzione legate alla figura femminile, forte e fragile, consapevole delle proprie capacità, pur dovendo talora passare dall’esuberanza alla paura. Accanto ad Eugenia Serafini che presenta in questo contesto tre dipinti dedicati a tre figure femminili simbolo di positività, creatività e forza innovativa, sono le artiste Maria Bellante, Francesca Carle, Luce Delhove, Rosanna Della Valle, Lucia Di Miceli, Maria di Solidea Falesiedi, Alba Gonzales, Silvana Leonardi, Barbara Migno, Lina Morici, Rosella Restante, Aneta Rinaldi, Elena Sevi, Angelita Mattioli, Alejandra Acuna, Neris Pasquariello. Stefania Zorzi.
L’intento della mostra è di dare attenzione alla donna nella sua normalità, grazia e bellezza, nelle incertezze che possono rendere il suo cammino più complesso. Così riguardo l’esposizione ha dichiarato Gianfranco Mascelli durante la presentazione:
“…..non vuole essere nessun sollecito, vuole essere solo un’attenzione verso la donna. La storia, la cronaca lo racconta quotidianamente: è dalla normalità di relazioni che si arriva a risultati insospettabili, d’introverse riflessioni e paura della solitudine. L’uomo, il debole, è quello che più di tutti ha paura, paura dell’abbandono e il terrore lo rende mostro, privo di ogni freno inibitorio, pronto a tutto, anche se scientemente consapevole delle conseguenze cui va incontro, in ogni caso, sia che rivolga l’arma anche verso se stesso e sia che si fermi prima, è comunque un’insana risultanza dell’essere umano. Ed è su questo che tacco 12 pone la propria attenzione e lo fa con l’arte della donna, delle donne, nel pieno della normalità esistenziale.”
E ha aggiunto
“In questo evento l’arte si rivolge alle artiste ed è dalle loro opere che noi vediamo l’esito che se ne trae e non per un giudizio esterno o una qualunque considerazione, ma solo per il rispetto verso loro stesse che va dato da tutti a tutte”.
Nel dipinto dedicato a sua madre Paola “Omaggio a mia madre Paola: la signora con il mazzolino” (2006) Eugenia Serafini restituisce un sentire legato all’aspetto interiore di questa donna straordinaria dalla raffinata bellezza ed eleganza oltre che insegnante attenta e sensibile. Anche per le altre due donne rappresentate nelle opere “Omaggio a Coco Chanel” e “Omaggio a Catherine Spaak” entrambe del 2006, Eugenia Serafini ha scelto di sottolinearne la brillante personalità come lei ha dichiarato: “per esaltare la capacità femminile di inserirsi consapevolmente nel Novecento, nel processo di evoluzione professionale e valorizzazione della figura femminile, della sua importanza per lo sviluppo di una società moderna e volta al futuro; espressione che per ciascuna di esse ha comportato studi, fatiche e prese di coscienza e di posizione, in un secolo dove la Donna è passata dal ruolo di casalinga o signora della casa, a quello di cittadina con diritto di voto, di studio, di carriera: in una parola, di Libertà!”
Realizzate con tecnica ad acrilico e acquarello su carta a mano inglese, queste tre opere di Eugenia Serafini sono tre omaggi a tre donne che nel Novecento hanno rappresentato una realtà innovativa e spesso spregiudicata, inserendosi nel campo delle arti e nella vita con la forza della propria creatività innovativa. Madre e insegnante la prima, stilista e imprenditrice la seconda, attrice e conduttrice la terza, sono tre donne che hanno attraversato con coraggio e credendo in sé stesse un tempo che va dal primo Novecento all’inizio del nuovo millennio. Se con l’omaggio a Coco Chanel, Eugenia Serafini ha voluto sottolineare la capacità di questa grande stilista e imprenditrice di trasformare il modo di vestire della donna nel recuperare la propria libertà, con l’maggio a Catherine Spaak, attrice, sensibile e colta, l’artista ha espresso ciò che questa donna moderna ha rappresentato: il simbolo sofferto del cambiamento del ruolo femminile nella società del Novecento.
Queste tre opere che rientrano in un lungo percorso di ricerca e approfondimento sul ruolo della Donna nella società, sono state esposte in Mostra Personale sin dal 2004, con tutta la serie composta da una trentina di pezzi e più, alla Galleria Studio D’ARS di Milano, al Centro di Arte, Musica e Spettacolo -CAMS- della Università della Calabria, al Caffè del Prado, all’evento TolfArte-storico palazzo Buttaoni, Biblioteca Comunale di Bracciano, Villa Pirandello Roma, allo Studiolo di Roma.
Eugenia Serafini, è portatrice di un’arte totale tra gesto, copro, parola, atto creativo, a definire una nuova sinergia di emozioni coinvolgendo più sensi, ed è in questa prospettiva che ha dato vita a opere di grande suggestione come le Performances “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008 e l’installazione “Nuvola” portata fuori presso l’ambiente dell’Eur sotto il Colosseo quadrato in cui si avverte un forte valore estetico ed esistenziale restituiti da una cascata di immagini realizzata su cartoni che scendono lungo la gradinata. Su queste tre “Nuvole” si possono vedere i cicli della natura, della vita a ricercare l’armonia attraverso la stessa natura poiché l’uomo da solo non riesce a trovarla, mentre la natura recupera sempre quell’equilibrio necessario per rinascere ogni volta. “L’installazione ‘Nuvola’ rientra nel ciclo della natura come armonia. In essa l’Artista registra tutto un mondo in evoluzione dove, dal buio del nulla, scaturisce la forma, il colore e si arriva alla realtà esistenziale” queste le parole di Mirella Chiesa che prosegue “Sui circa 100 metri di cartone ondulato farfalle, libellule, delfini, nuvole si delineano con efficaci effetti cromatici…l’arcobaleno terminale tradisce l’utopica ricerca di armonia dell’Artista. L’installazione diventa elemento di riflessione e di rivolta alla società di oggi”.
Numerose sono le mostre in Italia e all’estero da lei realizzate e le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania, Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina. Tra i prestigiosi premi e riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera vanno citati: “Le Rosse Pergamene, Poesia d’amore 2018, Sezione speciale Poesia e pittura “Dall’emozione all’immagine” con una raccolta di poesie d’amore dedicate a Roma, il “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento per la Creatività nelle scuole” 2013 alla Biennale di Venezia. Senza dimenticare il Premio alla Carriera “Premium International Florence Seven Stars” Grand Prix Absolute 2017 consegnatole dal Professor Carlo Franza. Più recenti sono il Premio Le Fondazioni dell’Unione Europea, Bruxelles nel giugno 2019 “Premio “Ambasciatrice dell’Arte”, e sempre da Carlo Franza ha ricevuto il Premio “Veterana dell’Arte Internazionale” Premium International Florence Seven Stars nel 2021 e il Premio per la Grafica Libro d’Artista a giugno 2022 nell’ambito del Premium International Florence Seven Stars 2022. Ha partecipato a numerosi Convegni dell’Università della Calabria, invitata in qualità di docente/artista e poeta performer, dal1995 al 2013.
Numerose le sue pubblicazioni tra racconti, fiabe, saggi tra cui citiamo” Les oiseaux”, fiaba in versi, Prefazione del Prof. Mario Verdone, (Roma 1997) e “I racconti del Laurentino 38, prefazione del Prof. Dante Maffia, postfazione Prof. Cesare Pitto, Presidente Centro RAI Unical,(Roma 1998) tradotti, commentati e pubblicati in lingua Araba dal poeta Ahmed Sawaier sul Quotidiano Giordano “Gli Arabi Oggi”, 1998.
Di grande spessore per il portare in luce emozioni indelebili in riferimento a memorie di luoghi e persone, è il suo poema il”Canto dell’Effimero” le cui pagine attraverso i versi aprono a ricordi talora velati da una carezzevole nostalgia che non intacca l’entusiasmo, ma anzi mette in luce quella leggerezza con cui affacciarsi ad ogni nuovo giorno, vivendo ogni momento con consapevole meraviglia perché anche le più piccole cose e situazioni seppur di breve durata, sono importanti. Tutto viene esaltato dalla forza evocativa delle parole che si susseguono veloci, guizzanti ad incontrare i disegni da lei stessa realizzati, per un ascolto/lettura visivo emozionale. Questo diario poetico come lo definisce nella postfazione Nicolò Giuseppe Brancato, cui l’autrice e artista Eugenia Serafini ha dato vita in seguito ai frequenti viaggi e spostamenti tra Carrara a e Roma e viceversa
“è un diario di sentimenti, sensazioni, esperienze, emozioni universali, ove la brevità è suggerita anche dal veloce succedersi di immagini durante il viaggio in treno: e d’altra parte, il termine ‘diario’ non è sinonimo di ‘effimero’ sostantivato?”.
La parola poetica diventa espressione dell’essenza di ogni attimo o momento vissuto che acquista nuova forza e allo stesso tempo una velata tenerezza nel raccontare ora smarrimento e felicità, ora distacco e riconciliazione, volgendo lo sguardo ai luoghi della natura, ai ricordi, ai sentimenti.
Silvana LAZZARINO R0ma 23 Aprile 2023
“Tacco 12”
Palazzo Orsini, Bomarzo (VT), Via Borghese, 10
a cura di Gianfranco Mascelli e Pierluigi Cattaneo
Orari: venerdì, Sabato, Domenica e festivi, 10,30-12,30 / 16,00-19,00
Aperta dal 1 al 30 Aprile 2023