di Giusy EMILIANO
“Le forme dell’acqua”
Testo critico Giusy Emiliano
Art Designer Jim Morgan
Comunicazione Michèle Piraux
L’acqua è la linfa vitale del nostro pianeta. È alla base di tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ed è centrale per l’intera Agenda 2030.
L’attuale crisi idrica è emersa come una delle sfide più urgenti del nostro tempo, con un impatto sulla sicurezza alimentare, sui mezzi di sussistenza e sul benessere di miliardi di persone in tutto il mondo. Affrontare questa crisi globale – scarsità d’acqua, siccità, inondazioni e inquinamento idrico – è essenziale per realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, per la quale sono necessari un’azione urgente, una forte volontà politica e maggiori finanziamenti per valorizzare e gestire l’acqua dolce in modo integrato.
Per la prima volta la 43a Sessione della Conferenza FAO ospita una mostra d’arte contemporanea curata da Giusy Emiliano promossa da Land and Water Division all’interno del Quartier Generale sito in Roma. La FAO si riconferma attraverso i suoi artisti, centro del mondo di connessioni futuristiche e ponte visionario tra arte e scienza.
Questa mostra mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo centrale dell’acqua, e Fiorenzo Zaffina artista di fama internazionale, attraverso le sue sculture centra il temacentrale della Conferenza e lo esplicita tra trasparenze e colori inaspettati. Le opere di Zaffina sono realizzate con blocchi di plexiglas ecosostenibili il cui aspetto liscio, trasparente e simile all’acqua ci mostra prismaticamente il potere dell’acqua.
Le sculture sono volutamente segnate dal vuoto, prive di acqua, pare che vogliano indicare lo spazio che rimane dopo il passaggio dell’acqua, l’impronta che essa crea. La varietà delle forme, dal liscio al tagliente, dall’elegante all’abrasivo, ci restituisce molteplici sensazioni da un pezzo all’altro. Lo scavo di Zaffina è un viaggio creativo nella profondità della materia, è ricerca del vuoto, è penetrare in una dimensione creativa dove le immagini appaiono intime e prive di orpelli.
La luce é l’alleata di queste opere scultoree perché irradia punti di forza restituendo panorami colmi di gradi osservativi. Le strutture fungono da lente osservativa dell’opera e ne rilasciano l’essenza di uno “studio”, inteso nell’accezione sia di meticolosa ricerca di originalità sia di alta realizzazione diventando maestro di un trasversale linguaggio della nostra contemporaneitá.
Il suo lavoro scultoreo trova espliciti forme solo dopo un lavoro attento e delicato nella ricerca continua dell’equilibrio per portare allo scoperto una forma attraverso l’impiego di trapani, frese e levigatrici.
Ed é proprio nell’equilibrio che il gesto artistico di Zaffina restituisce al suo pubblico un poetico punto osservativo: comprendere che le sfide idriche fanno parte di un percorso personale. Zaffina, magistralmente, illumina il delicato bilanciamento tra le nostre esigenze e quelle del nostro pianeta.
Giusy EMILIANO Roma 9 Luglio 2023