Il Grande Racconto del Labirinto. Arianna, il Minotauro, Teseo, Pasifae, Fedra ed Europa (Gli appuntamenti)..

redazione

Lunedì 17 luglio ore 21.00 – Forte San Giovanni, Finale Ligure (SV)

Mercoledì 19 luglio ore 21.00 – Teatro romano di Ventimiglia – Area Archeologica di Nervia (IM)

Sabato 22 luglio ore 21.00 – Villa Romana del Varignano Vecchio, Porto Venere (SP)

Teatro Pubblico Ligure presenta

IL GRANDE RACCONTO DEL LABIRINTO

Arianna, il Minotauro, Teseo, Pasifae, Fedra ed Europa

Drammaturgia di Giorgio Ieranò

con ARIANNA SCOMMEGNA

Regia Sergio Maifredi

Musiche scritte ed eseguite dal vivo da Edmondo Romano

L’eroe Teseo discende nel Labirinto. Affronta il Minotauro, il mostro mezzo uomo e mezzo toro, e poi risale alla luce, aiutato dal gomitolo filo che la principessa Arianna gli ha offerto. E’ una delle saghe più famose della mitologia greca. Ha come epicentro il luogo più enigmatico del mondo, il Labirinto, spazio di morte ma anche cammino di iniziazione, misterioso percorso nei segreti della vita e del cosmo. E, intorno al Labirinto, ruotano alcune figure chiave del nostro immaginario. Ogni personaggio del mito ha vissuto la grande avventura a modo suo. Ciascuno può raccontarne un frammento, illuminarne un episodio. Arianna, che ha tenuto tra le mani un capo del celebre filo ed è poi stata abbandonata nell’isola di Nasso, trasforma il suo dolore in canto, in un lamento che da millenni poeti e musicisti continuano a fare risuonare. Teseo, il Don Giovanni dell’età eroica, si difende da chi lo accusa di essere stato crudele e insensibile abbandonando Arianna. Ma c’è anche il punto di vista del mostro: il Minotauro stesso racconta i suoi pensieri e la lunga attesa dell’uomo che doveva ucciderlo, o forse salvarlo, da una solitudine arcana. E poi ci sono le voci degli altri personaggi del mito: la principessa Europa, la matriarca della stirpe di Minosse, narra come fu rapita da Zeus e trascinata in un viaggio prodigioso tra le onde del mare, alla fine del quale avrebbe regalato il suo nome al continente in cui abitiamo; Pasifae, la madre del Minotauro, spiega come nacque in lei la passione innaturale per un toro; Fedra, la sorella di Arianna, racconta un’altra fatale trasgressione erotica, il suo folle amore per il figliastro Ippolito. Attingendo ai grandi testi della letteratura antica e moderna, da Euripide a Ovidio, da Seneca ad André Gide e Jorge Luis Borges, Il grande racconto del Labirinto compone un mosaico di storie che ci trasporta in un Mediterraneo antichissimo e leggendario. E ci spinge a interrogarci di nuovo sul significato che uno dei simboli e dei miti più affascinanti della cultura greca ha per la nostra vita.

ARIANNA SCOMMEGNA –

Si diploma come attrice nel 1996 presso la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Premio Lina Volonghi 1996, Premio Nazionale della Critica nel 2010, Premio Hystrio 2011, Premio Ubu 2014. Dal 1996 Socia fondatrice della compagnia teatrale A.T.I.R. del Teatro Ringhiera di Milano, con la quale realizza anche progetti di carattere sociale, diretta da Serena Sinigaglia. Partecipa come attrice, in molte occasioni in ruoli da protagonista, a numerosi allestimenti di registi di primo piano della scena nazionale. Tra gli spettacoli: La Molli, divertimento alle spalle di Joyce, regia di Gabriele Vacis; Ritorno a casa di H. Pinter, regia di Peter Stein, in cui interpreta il ruolo di “Ruth” per il quale riceve il premio Ubu 2014 come miglior attrice protagonista; Night Bar di H. Pinter e L’intervista di Natalia Ginzburg regia di Valerio Binasco; Antigone di Sofocle diretta da Gigi Dall’Aglio, con la cui regia l’attrice si era già confrontata per Cleopatràs e Mater Strangosciàs di Testori; Misery regia di Filippo Dini; Madre Coraggio di Brecht regia di Cristina Pezzoli. Per la regia di Veronica Cruciani ha recitato ne Il ritorno di Sergio Pierattini, La Palestra ore 18.00 di Giorgio Scianna e Due donne che ballano di J.M Benet; Magnificat di Alda Merini diretta da Paolo Bignamini. All’attività teatrale, affianca la partecipazione a produzioni cinematografiche, l’attrice figura infatti nel cast delle pellicole: Tolo Tolo di Checco Zalone, Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini, Fai bei sogni di Marco Bellocchio, Scialla! di Francesco Bruni, La variabile umana di Bruno Oliviero, Il dolce rumore della vita di Giuseppe Bertolucci.

GIORGIO IERANÒ –

È professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento. Saggista e traduttore teatrale, si occupa in particolare di mitologia e dramma greco. Tra i suoi libri, Arianna. Storia di un mito (Carocci, 2010), La tragedia greca. Origini, storie, rinascite (Salerno editrice, 2010), Il mare d’amore. Eros, tempeste e naufragi nella Grecia antica (Laterza, 2019). Per Einaudi ha pubblicato Arcipelago. Isole e miti del Mar Egeo (2018 e 2021) e Elena e Penelope. Infedeltà e matrimonio (2021). Ha pubblicato inoltre quattro volumi di narrazioni mitologiche (Olympos, Eroi, Gli eroi della guerra di Troia, Demoni, mostri e prodigi) ristampati di recente nei tascabili Feltrinelli.

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