di Silvana LAZZARINO
L’esposizione promossa e prodotta dall’Associazione Culturale ACTAS, è allestita negli spazi di Palazzo Fani dove inaugura il 5 agosto 2023
Entro un nuovo ascolto di sé a ritrovare quelle emozioni che scandiscono il respiro della vita dove tutto trascorre e si ripete passando dal giorno alla notte, dal visibile all’invisibile, conduce tra leggerezza e sogno, materia e spirito, l’opera del Maestro Paolo Gubinelli, artista di fama internazionale, grazie alla sua capacità di restituire una rinnovata visione della realtà attraverso composizioni in cui forma e spazio unitamente al colore, aprono alle imprevedibili sensazioni del pensiero quale essenza del ritmo interiore legato ai ricordi passati e agli stati d’animo del presente.
Nato in provincia di Macerata (Matelica, 1946) inizialmente attratto dalla musica, Paolo Gubinelli, ben presto si interessa all’arte di cui apprende tecniche e segreti grazie ad incontri con grandi maestri tra cui Bruno Munari, Enrico Castellani, Mario Nigro e poi Alberto Burri, Giuseppe Uncini, Enrico Castellani e Piero Dorazio, compreso Lucio Fontana dal quale apprende come determinante sia il concetto spaziale che resterà fondante nella sua ricerca. Dopo diverse esperienze pittoriche su tela e altri materiali con l’uso di tecniche non tradizionali, l’arte di Gubinelli, aperta alle varie sperimentazioni si accosta alla carta: inizialmente lavorando il cartoncino bianco morbido al tatto particolarmente ricettivo alla luce, poi utilizzando al suo posto la carta trasparente, entrambi incisi in modo più e meno intenso secondo strutture geometriche sensibili al gioco della luce.
Attraverso studi di progettazione architettonica e grafica egli ha restituito anche con la tecnica dell’incisione nuova vita alla carta e a diversi materiali da lui trattati.
La carta in particolare, si rivela il mezzo di espressione artistica più adatto ad accogliere le trasformazioni lasciate dal segno appena accennato o più marcato nel raccontare stati d’animo lungo l’impalpabilità del tempo che sovrasta questa vita.
È proprio la carta in tutta la sua essenza espressiva dove coniugare concretezza e impalpabilità, ad essere protagonista della personale del Maestro Paolo Gubinelli. che si svolge a Tuscania (Viterbo) presso gli spazi di Palazzo Fani dove inaugura il 5 agosto 2023 alle ore 18.00 e dove resterà visibile fino al 2 settembre 2023. Promossa e prodotta dall’Associazione Culturale ACTAS, con il patrocinio del Comune di Tuscania e di BCC Banca di Credito Cooperativo, l’esposizione, a cura di Giulio Patrizi, nette in risalto entro lo “spazio rivelatore” della carta su cui si muovono e agiscono incisioni, tagli, piegature e acquerelli, le dinamiche ritmiche di un pensiero in cui far sbocciare tra poesia e musica una rinnovata leggerezza data anche dalle impercettibili e impalpabili dissolvenze di colore e luce.
Lo spazio in divenire e mai statico della carta, viene esplorato dal Maestro mediante incisioni e piegature che tracciano melodie di ricordi e memorie lontane che ritornano, come ritornano anche aspettative e sogni necessari per essere pronti ad un cambiamento di prospettiva con cui guardare il presente lasciando andare pregiudizi e ipocrisie. Ed è in questo cambiamento che si ritrova quell’autenticità con cui tornare a stupirsi e meravigliarsi anche degli aspetti più semplici del quotidiano che spesso sfuggono in una società frenetica e sempre in corsa contro il tempo. In particolare sono proprio i tagli e le incisioni a segnare i sentieri dell’anima con cui ripensare all’attesa, alla sospensione per mettersi in ascolto dei luoghi più silenziosi del pensiero per poi ritrovare quella leggerezza con cui guardare la vita liberandosi da tensioni e condizionamenti.
I segni del Maestro Gubinelli impressi, marcati, accennati sul foglio sono un tutt’uno con il suo gesto immediato, scandito dall’intuizione, “pronto a cogliere un bisogno inconscio di trasfigurazione del pensiero e del proprio momento esistenziale”. I segni nel loro evolversi, intrecciarsi, perdersi e disperdersi entro quello spazio di luce, lasciano che a parlare sia l’immaginazione, e quei desideri che si vuole ad ogni costo realizzare, e di contro l’incertezza per un destino precario dove l’individuo avverte la sua finitezza innanzi all’infinito della natura e al mistero della stessa esistenza il cui senso sfugge.
E’ la presenza di queste tonalità pastello tenui e sfumate a creare quel distacco anche per un attimo dalla routine soffocante e illusoria e ritrovare il coraggio di cambiare così da rinascere in una nuova consapevolezza in cui trovare armonia nell’interazione di complessità e semplicità, rigore e libertà.
Il segno di Gubinelli prendendo forma e muovendosi in una spazialità senza tempo, ridisegna un alfabeto emozionale in grado -come scrive nel suo testo critico Fernando Miglietta – di “rendere visibile l’invisibile bellezza.”. Nel suo inglobare poesia, architettura e musica, l’arte di Gubinelli come afferma Miglietta:
“È la conquista di una spazialità altra, eretica, libertaria e dissonante, sempre in bilico tra razionalità e irrazionalità, tra caos e progetto, astrazione e figurazione, materiale e immateriale, ragione e sentimento, luce e buio, la vita, la morte”
Da una parte la logica aspetto rigoroso che rassicura, dall’altra il lato imprevedibile e la spinta propria dell’immaginazione che restituiscono al segno ora preciso e rigoroso, ora in divenire e accennato, l’occasione di “parlare” di possibili trasformazioni e cambiamenti su idee e pensieri verso un processo di evoluzione cui l’uomo è chiamato a confrontarsi.
Quello di Paolo Gubinelli è un segno che ora definisce verità attraverso la precisione, ora apre al cambiamento, alle possibilità della vita nel suo mostrarsi appena accennato e in divenire. Sono proprio i segni abbozzati a far pensare a possibili forme che ancora non sono definite, come anche i colori quando appena accennati aprono a diverse storie legate ai pensieri di chi ne sarà catturato.
Il segno geometrico, nelle sue ultime produzioni, da rigoroso e costruttivo ha acquistato sempre più maggior libertà attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili a scandire l’imprevedibile moto della coscienza entro un’interpretazione tutta lirico musicale. Così ogni condizionamento e forma di rigore poco alla volta lasciano il passo a un nuovo atteggiamento con cui ritrovarsi e ritrovare un vero modo di relazionarsi, A riguardo, ancora le parole di Fernando Miglietta:
“Con eleganza e rigore poetico Gubinelli narra, dunque, di paesaggi immaginari, di anime vaganti nello spazio infinito; di segni e spazi che decostruiscono l’alienante razionalità del progetto moderno e rinviano a nuove prospettive poetiche dell’esistenza. Una sfida culturale, prima che progettuale, all’alienante condizione della città e del paesaggio contemporaneo”.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Tra le esposizioni vanno menzionate: la 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, con l’installazione di n. 28 carte cm. 102×72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
Il nome di Gubinelli, o meglio la sua arte è associata a nomi importanti del panorama poetico italiano e internazionale. Diversi infatti sono i cataloghi in cui le sue opere sono accostate a poesie inedite di autori tra i quali citiamo: Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Mario Luzi, Alda Merini, Giampiero Neri, e poi Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini e Maria Luisa Spaziani.
Silvana LAZZARINO Roma 30 Luglio 2023
Paolo Gubinelli
L’opera su carta
Palazzo Fani – Via della libertà 24, 01017- Tuscania (VT)
Associazione Culturale ACTAS Tuscania
dal 5 agosto al 2 settembre 2023. Orari: giovedì – domenica Ore 17:00-20:00
informazioni: Tel 348 8983349 – 346 7375251; inaugurazione 5 agosto 2023 ore 18,00