di Eleonora PERSICHETTI
Un’inedita Madonna col Bambino a Palazzo Madama
Dalla chiesa di San Giacomo Scossacavalli alla basilica vaticana, fino al 16 luglio 2018 in mostra a Torino
La Fondazione Torino Musei, con il patrocinio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, fino al 16 luglio 2018 presenta in Camera delle Guardie, al piano nobile di Palazzo Madama, un inedito dipinto del primo Cinquecento raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù.
L’opera è esposta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro promosso dalla Fabbrica di San Pietro col sostegno di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking.
Il dipinto è un olio su tavola e fu commissionato nel gennaio del 1519 a un “Dipintore”, del quale non conosciamo il nome e per il quale non c’è al momento un’attribuzione sicura. Sappiamo il committente, la moglie di tal Pietro Pedreto, che fece realizzare il dipinto per la chiesa di San Giacomo Scossacavalli a Roma. L’edificio sorgeva nei pressi della basilica vaticana, ma fu demolito nel 1937, insieme a tutte le case circostanti della cosiddetta “Spina di Borgo”, per realizzare la monumentale Via della Conciliazione, che dal Tevere conduce a Piazza San Pietro. A seguito alla demolizione della chiesa di San Giacomo, il dipinto fu trasferito nei depositi della Fabbrica di San Pietro e abbiamo notizia di primi tentativi di restauro nel XVII e poi nel XVIII secolo. Solo nel 2016 venne avviato il difficile restauro, ad opera di Lorenza D’Alessandro per la parte pittorica e Giorgio Capriotti per il supporto ligneo. L’intervento è stato lungo e impegnativo, perché il dipinto era fortemente danneggiato, soprattutto sul busto della Vergine e nella metà inferiore, con cadute irreversibili di colore dovute molto probabilmente all’immersione nell’acqua del Tevere che era straripato allagando tutta la chiesa all’antivigilia di Natale del 1598. Le cronache raccontano che l’acqua si arrestò improvvisamente sotto le labbra della Vergine, lasciando il segno della piena. Quella storica traccia si può riconoscere in una scura linea orizzontale che attraversa il dipinto, e il danno è ancora più evidente nella parte inferiore, dove la pittura è andata totalmente perduta.
Nella sala delle Guardie la Madonna col Bambino trionfa esposta in una teca con microclima controllato in un allestimento curato dall’architetto del Vaticano Roberto Pulitani, con una struttura centrale «a scrigno» in simil-travertino, la pietra romana per eccellenza. Oltre al dipinto vengono presentate riproduzioni di fotografie e documenti che descrivono non solo il complesso intervento di restauro in tutte le sue fasi, ma anche la storia della chiesa andata distrutta e del contesto urbanistico ove essa sorgeva.
La chiesa di San Giacomo era infatti sede dell’Arciconfraternita del Santissimo Corpo di Cristo, che ebbe come confratelli più di venti cardinali – tra i quali i futuri papi Innocenzo IX e Paolo V – e numerose alte cariche della curia romana, con personaggi illustri come Domenico Fontana e Pierluigi da Palestrina.
Nel 1521 un anonimo artista di Parma realizzò per la Madonna di Scossacavalli un tabernacolo, che serviva anche da “macchina processionale” quando la venerata immagine mariana veniva solennemente portata in processione, come nell’anno 1522 per scongiurare la peste che aveva colpito la popolazione di Roma. Nella cappella ad essa dedicata, detta anche “Cappella della Beata Vergine delle donne”, il dipinto fu oggetto d’intensa devozione, testimoniata sulla tavola dalla presenza di numerosi fori e abrasioni dovuti alla pratica devozionale di fissare con chiodi corone, collane, gioielli ed ex voto.
La mostra è un’occasione unica per ammirare il dipinto, prima che torni definitivamente in Vaticano, nel mese che per la religione cattolica è tradizionalmente dedicato alla Madonna. Dal Medio Evo a oggi, maggio è il mese della primavera e delle rose, fiore mistico, dedicato alla Santissima Vergine, a Torino particolarmente venerata nell’icona di Maria Consolata, patrona della Città insieme a San Giovanni Battista.
Eleonora PERSICHETTI Torino maggio 2018