di Andrea DONATI
Il mondo dell’Arte piange la scomparsa di uno dei grandi protagonisti delle vicende artistiche italiane e internazionali scomparso a Firenze all’età di 84 anni. Antonio Paolucci ha ricoperto le più prestigiose cariche che uno studioso possa immaginare: ministro della Cultura, sovrintendente del polo museale a Firenze, direttore dei Musei Vaticani ma certamente verrà ricordato soprattutto per i suoi libri, le sue ricerche, le numerosissime conferenze, le mostre che ha promosso e curato che lo hanno distinto tra i più stimati storici ed esperti d’arte. Era nato a Rimini nel 1939, e da un suo allievo di questa città abbiamo pensato di farci pervenire un ricordo; About Art dedicherà all’insigne studioso uno speciale in uno dei prossimi numeri. Pubblichiamo in calce il curriculum ufficiale diffuso dalla famiglia.
Un ricordo personale di Antonio Paolucci tra Rimini e Roma
di Andrea DONATI
Antonio Paolucci aveva studiato nel Dopoguerra al Liceo Classico di Rimini, ma ai tempi in cui lo frequentavo io, negli anni ’80, il suo nome tra i banchi non era ancora famoso. Nella mia classe c’era però una sua nipote, figlia della sorella, che allora abitava a Rimini in quello che fu il Palazzo Diotallevi, che a metà Ottocento aveva ospitato la più prestigiosa collazione d’arte cittadina, tra cui la Madonna di Raffaello oggi alla Pinacoteca di Berlino. Negli anni del mio Liceo, a Rimini il nome dei Paolucci era noto soprattutto per lo zio, che aveva un negozio storico di antiquariato, vicino alla chiesa gotica di Sant’Agostino, dove stanno gli affreschi della scuola riminese del Trecento, studiati da Cesare Brandi e Federico Zeri. Ricordo ancora quel negozio che guardavo con curiosità. Mario Paolucci era non solo un antiquario d’altri tempi, ma prima di tutto un artigiano abilissimo, che conosceva le tecniche tradizionali della pittura a tempera e a olio, dell’ebanisteria, della scagliola. Poteva restaurare, ma anche imitare e perfino contraffare qualsiasi oggetto di antiquariato. Si dice che durante la seconda guerra mondiale offrisse un suo personale contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico cittadino e, per confondere eventuali ladri, copiò la Pietà di Giovanni Bellini così bene che pareva indistinguibile dall’originale. In seguito mi è capitato di trovare diversi dipinti di Mario Paolucci in collezioni private riminesi, scambiati per originali antichi. Questo non ha impedito ad Antonio Paolucci di servire l’Italia come storico dell’arte e di ricoprire onoratamente le funzioni di ministro.
C’era soprattutto una persona che dell’adolescente Tonino Paolucci serbava un ricordo vivido. Era Maria Luisa Zennari, figura storica del Liceo Classico di Rimini, anzi direi leggendaria: classe 1920, era stata compagna di Liceo di Federico Fellini e, dopo i corsi di studi all’Ateneo di Bologna, si era laureata a Roma con Massimo Pallottino. Per vastità di cultura, strabiliante memoria, capacità didattica, Maria Luisa Zennari si guadagnò ben due riconoscimenti pubblici, il premio Pio Manzù e il Sigismondo d’Oro. Ebbene “la signorina”, come la chiamavano i suoi alunni, che quando divenne la mia migliore amica aveva più di ottant’anni, ma era fresca nel volto come una rosa e aveva lo spirito di una giovinetta, soleva raccontare, divertita, di quando dava ripetizioni private di latino a Tonino nel suo appartamento in via Nazario Sauro, a marina centro. Ricordo che quell’interno domestico sembrava un ridotto veneziano, ma, tappezzato di libri, odorava di belle lettere e vera cultura. Durante le ripetizioni, Tonino amava tradurre all’impronta Catullo e Cicerone, inventando talvolta le parole, ma inventava così bene da essere credibile, nonostante le sue traduzioni facessero a pugni con la grammatica e la sintassi latina. Si capiva subito che aveva il talento dell’oratore e sapeva porgere la parola come nella migliore tradizione romagnola, carducciana. La Zennari però non dimenticò mai che Tonino aveva il vizio di ciondolarsi sulla sedia e una volta ruppe una gamba. Ricordo benissimo quella sedia e quel tavolino tondo, ottocentesco, che i genitori della “signorina” avevano portato da Rovigo e salvato da ben due guerre mondiali. La mia amica Zennari e Paolucci si rividero più volte nel corso della loro vita, salutandosi e abbracciandosi sempre con affetto. Quando il ministro, e poi direttore dei Musei Vaticani, veniva a Rimini, e lo faceva spesso, non mancava mai di chiedere di lei, e viceversa.
Io invece avvicinai Antonio Paolucci per la prima volta quando gli chiesi timidamente di presentare la mia prima monografia, il catalogo ragionato del pittore Girolamo Marchesi da Cotignola. Sapevo che lui aveva un debole per i pittori romagnoli del Cinquecento e aveva sempre sognato di fare una grande mostra, che purtroppo non si è mai fatta ed è una delle grandi lacune del nostro tempo. Riuscì però a fare la memorabile mostra di Marco Palmezzano a Forlì. Dunque, nel 2007 mi presentò il volume su Cotignola ai Musei Capitolini ed era la prima volta che presentava un libro nella bella sala di Pietro da Cortona. Il secondo libro che mi presentò, sempre in Campidoglio, fu quello che pubblicai nel 2010 su Michelangelo, Jacopino del Conte e Daniele da Volterra: “Ritratto e figura nel manierismo a Roma”. Da vero oratore d’altri tempi, Paolucci parlava sempre a braccio e di Michelangelo recitò a memoria il famoso sonetto che comincia:
“I’ ho già fatto un gozzo in questo stento, / coma fa l’acqua a’ gatti in Lombardia / o ver d’altro paese che si sia, / c’a forza ’l ventre appicca sotto ’l mento”.
Amava moltissimo quei versi. Glieli ho sentiti recitare più volte. Il terzo e ultimo libro che mi presentò, Tiziano. Indagini sulla pittura, fu all’Accademia di San Luca nel 2016. L’allora direttore dei Musei Vaticani aveva fatto una mostra storica su Tiziano a Venezia ed era stato un soprintendente molto amato nel Veneto. Per fortuna resta un video di quella conferenza su YouTube. E mi colpisce, nel ricordo, come anche in quella occasione seppe apprezzare non solo il taglio e il contenuto del mio libro, ma anche la veste grafica e la qualità delle illustrazioni, dando prova di larga esperienza, generosità di modi e profonda sensibilità.
Andrea DONATI Roma 5 Febbraio 2024
Curriculum Ufficiale
Nato a Rimini il 29 Settembre 1939, laureato in Storia dell’Arte con Roberto Longhi e specializzato a Bologna con Francesco Arcangeli, è entrato nella Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze nel 1969, in seguito al concorso del 1967 per ispettori storici dell’arte. Dal 1969 al 1984 ha ricoperto i ruoli di Ispettore, Direttore (dal 1974), Soprintendente aggiunto (dal 1976) e Soprintendente reggente (1980-1981). In questo periodo ha diretto l’Ufficio Catalogo e l’Ufficio Esportazione a Firenze, è stato responsabile di interi settori di restauro a Firenze e Pistoia e Vicedirettore del Museo Nazionale del Bargello. Fra il 1980 ed il 1982 è stato Soprintendente per i Beni Artistici e Storici del Veneto presso le sedi di Venezia e Verona (dove ha istituito e reso funzionanti l’Ufficio Esportazione e l’Ufficio Catalogo). Fra il 1983 e il 1984 è stato Vice Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze. Nel 1984 ha vinto il concorso dirigenziale ed è stato nominato Soprintendente a Mantova. Dal 1986 gli è stata affidata la Soprintendenza dell’Opificio delle Pietre Dure e nel 1988 quella dei Beni Artistici e Storici di Firenze, Prato e Pistoia (che conserva fino al raggiungimento dei limiti di età nel 2006). Nel 2004 è stato nominato Dirigente del Polo Museale Fiorentino e Direttore Regionale dei Beni Culturali della Toscana.
Specialista di arte italiana del Rinascimento, è autore di cataloghi di musei e di mostre, di saggi e di monografie su autori come Donatello, Piero della Francesca, Luca Signorelli, Antoniazzo Romano, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Filippo Lippi, Benvenuto Cellini, Giorgione, Giovanni Bellini, Melozzo da Forlì e molti altri. In particolare è opportuno sottolineare i suoi libri monografici su Piero della Francesca, su Luca Signorelli, su Antoniazzo Romano, sulle Pietà di Michelangelo, su Raffaello.
Ha insegnato all’Università di Firenze (Facoltà di Lettere e Filosofia e Istituto di Storia dell’Arte) e all’Università di Siena (Facoltà dei Beni Culturali). Dal 1990 al 1995 è stato Consigliere Comunale al Comune di Firenze. Dal Gennaio del 1995 al Maggio del 1996 ha ricoperto la carica di Ministro per i Beni Culturali nel Governo tecnico di Lamberto Dini. Dopo il sisma del 1997 ha diretto, come Commissario Governativo, il cantiere di restauro nella Basilica di San Francesco ad Assisi. (fino all’inaugurazione del restauro nel 1999).
Tra il 2007 ed il 2013 ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del consiglio Superiore dei Beni Culturali. Dal 25 Gennaio 2007 ricopre la carica di Presidente del Comitato Scientifico per le mostre d’arte nelle Scuderie del Quirinale (dal 25-01-2007). Dall’8 Gennaio 2010 è Presidente della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede.
Dal 2007 al 2016, per nomina di Papa Benedetto XVI, è stato Direttore dei Musei Vaticani.
È insignito delle seguenti onorificenze:
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Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana.
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Legione d’Onore della Repubblica francese.
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Medaglia d’oro dei benemeriti della Cultura.
È stato insignito dei seguenti Premi Culturali:
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Premio Rotondi ai “Salvatori dell’Arte” (Sassocorvaro 2004)
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Premio F.I.A.C. (“Foundation for Italian Art and Culture”) (New York 2005)
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Premio della C.I.N.O.A. (Confederation International des Negociants en Oeuvres d’Art) (Sorrento, Giugno 2007)
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XXXV Premio Guidarello per il Giornalismo d’Autore (2008)
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Premio Grinzane Cavour – Ermitage San Pietroburgo (2008)
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Premio “Viaggio in Italia” (del Ministero per i beni e le Attività culturali e della Società Geografica Italiana) (2011)
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Premio Icom Italia – Musei dell’anno 2011
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Premio Hemingway Europa – Lignano Sabbiadoro (2012)
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Premio Capalbio 2012
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Premio Capri 2012
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Laurea Honoris Causa in Storia dell’Arte – Università di Roma “Tor Vergata” (2014)
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Premio Giambattista Gifuni (2015)
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Premio Gentile da Fabriano (2015)
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Premio Pico della Mirandola (2015)
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Premio Virgilio d’Oro (2015)
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Premio Jacques Le Goff (2016)
Redattore delle riviste “Paragone” e “Bollettino d’Arte”.
Ha scritto vari saggi scientifici (soprattutto sulla pittura italiana di età rinascimentale) sulle riviste:
“Paragone”, “Bollettino d’Arte”, “Arte Cristiana”, “FMR”.
Scrittore abituale (più di seicento articoli pubblicati) sulle seguenti testate: “L’Osservatore Romano”, “Avvenire”, “La Repubblica”, “Il Sole 24 Ore”, “La Nazione”, “Il Giornale dell’Arte”.
È autore, fra gli altri, dei seguenti volumi monografici:
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“Il Laboratorio del Restauro a Firenze”, Torino 1986
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“Piero della Francesca”, Firenze 1989
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“Luca Signorelli”, Firenze 1990
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“Antoniazzo Romano. Catalogo completo dei dipinti”, Firenze 1992
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“Museo Italia. Diario di un Soprintendente – Ministro”, Livorno 1996
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“Michelangelo, le Pietà”, Milano 1997
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“Scritti d’arte (1996-2007)”, Firenze 2007
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“Pensieri d’arte. Dentro e fuori i musei vaticani”, Città del Vaticano, 2012
e delle seguenti pubblicazioni:
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“Donatello”, “I maestri della scultura”, nn.31-32, Milano 1966
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“Jacopo Sansovino”, “I maestri della scultura”, n.37, Milano 1966
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“Canaletto”, Firenze, 1969
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“Le chiese di Firenze”, Firenze 1975
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“Il Museo della Collegiata di Sant’Andrea in Empoli”, Firenze 1985
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“La Pinacoteca di Volterra”, Firenze 1989
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“Francesco Messina: ritratti”, Milano, 1998
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“Luciano Minguzzi”, Firenze 1998
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“Cellini”, Firenze 2000
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“Gli animali del Giambologna”, Firenze 2000
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“Bronzino”, Firenze 2002
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“Il mito di Venere” Cinisello Balsamo (Milano) 2003
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“Mille anni di arte italiana”, Firenze 2006
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“Raffaello”, Firenze 2006
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“Filippo Lippi”, Firenze 2007
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“Michelangelo. Il David”, Firenze 2007
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“Firenze, l’Albero dei Musei”, Enciclopedia Treccani, Roma, 2007
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“I Luoghi dell’arte: Roma – Musei Vaticani” (2 voll.), Enciclopedia Treccani, Roma 2011
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“Arte e Bellezza”, Brescia 2011
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“Raffaello in Vaticano”, Firenze 2013
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“Michelangelo e Raffaello in Vaticano”, 2013 Città del Vaticano
Ha curato varie mostre e sezioni di mostre. Fra le altre si sottolineano:
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“La mostra di Santo Stefano al Ponte”, organizzata nel 1980 e dedicata all’Arte Sacra a Firenze nel XVI secolo, nell’ambito della mostre medicee;
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“Masaccio e il suo tempo”, Palazzo Vecchio, Firenze 1990;
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“Maestri e botteghe”, Palazzo Strozzi, Firenze 1992;
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“Magnificenza alla corte dei Medici”, Palazzo Pitti, Firenze 1997/98.
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“Il Rinascimento in Italia. La civiltà delle Corti”, Tokyo e Roma, 2001.
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“Pietro è qui”, Roma, 2006
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“Piero della Francesca”, Museo Statale di Arte Medievale e Moderna, Arezzo, 31 marzo 2007 – 22 luglio 2007
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“Silvestro Lega e il Quattrocento”, Forlì 2007.
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“I Macchiaioli”, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, 8 marzo 2008 – 27 luglio 2008
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“Guido Cagnacci”, Complesso Museale San Domenico, Forlì, 19 gennaio 2008 – 22 giugno 2008
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“Canova”, Musei di San Domenico, Forlì, 24 gennaio 2009 – 21 giugno 2009
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“P. Matteo Ricci. Ai crinali della storia”, Braccio di Carlo Magno, Città del Vaticano, 29 ottobre 2009 – 24 gennaio 2010
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“Mostra Giorgione”, Castelfranco Veneto 12 dicembre 2009 – 11 aprile 2010
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“La Bella Italia. Italia, Italiae”, Torino, Venaria Reale, 17 marzo – 11 settembre 2011