di Claudio LISTANTI
Sono iniziate lo scorso 16 marzo le celebrazioni per ricordare il musicista Gaspare Spontini a 250 anni dalla nascita.
Attrice principale di questa splendida iniziativa è la Fondazione Pergolesi Spontini costituita a Jesi con lo scopo principale di valorizzare e diffondere la tradizione musicale e teatrale di questo piccolo spicchio d’Italia che ha visto nascere due geni assoluti della musica di tutti i tempi come Giovanni Battista Pergolesi, nato a Jesi il 4 gennaio 1710, e Gaspare Spontini, nato nella vicinissima Maiolati il 14 novembre 1774, per diffondere e mantenere vivo il valore ed il significato della loro opera musicale.
Per celebrare i 250 anni dalla nascita di Spontini la Fondazione Pergolesi Spontini ha programmato una serie di iniziative volte a diffondere l’arte di Gaspare Spontini, non solo destinate ai più giovani per stimolare la conoscenza della tradizione di coloro che saranno gli spettatori di domani, ma rivolte anche a tutto il rimanente pubblico interessato alla Grande Musica.
I contenuti di questi festeggiamenti sono già stati anticipati ai nostri lettori con un articolo espressamente dedicato del quale riproponiamo il link: https://www.aboutartonline.com/gaspare-spontini-le-celebrazioni-per-i-250-anni-della-nascita-di-uno-tra-i-piu-grandi-protagonisti-del-teatro-musicale-italiano/.).
Queste celebrazioni spontiniane si sono aperte in grande stile con una due giorni di manifestazioni, il 16 e 17 marzo scorsi, che ha visto protagonista d’eccezione, uno dei direttori più conosciuti al mondo: Riccardo Muti.
La presenza di Muti, oltre a nobilitare in maniera particolare l’iniziativa, si è rivelata ideale per accrescerne la valenza artistica in quanto il direttore napoletano ha diverse volte interpretato Spontini durante la sua strepitosa carriera. Tra le sue esecuzioni, infatti, si ricordano quella dei primi anni di attività, Agnese di Hohenstaufen, interpretazione divenuta mitica nell’ambito degli appassionati di musica operistica soprattutto perché consentì la conoscenza della portata drammatica di questo capolavoro musicale. Al suo fianco anche le indimenticabili esecuzioni de La Vestale indubbiamente l’opera più conosciuta di tutto il catalogo spontiniano. In queste esecuzioni Muti ha dimostrato di essere interprete sensibile per un tipo di repertorio come questo al quale ha regalato smalto e grandiosità sonora elementi indispensabili per realizzare questo tipo di opere la cui presenza si rileva difficilmente nel repertorio dei direttori d’orchestra che frequentano il teatro lirico anche quelli di alto livello come Muti.
L’inaugurazione di Spontini 2024 (questo è il titolo delle celebrazioni) si è tenuta presso il Teatro Pergolesi di Jesi, stracolmo di spettatori per una serata nella quale palpabile era l’emozione per l’avvenimento musicale al quale si stava per assistere e, soprattutto, per la presenza di un importante esecutore come Riccardo Muti che si presentava al pubblico forte della collaborazione dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” fondata dallo stesso Muti per consentire ai giovani di prendere confidenza con le esecuzioni orchestrali con la finalità di facilitare l’acquisizione della necessaria esperienza per la completa maturazione di ogni singolo strumentista.
Il programma presentato era emblematico per i contenuti delle celebrazioni. Innanzitutto la scelta dei brani con l’apertura riservata a Giovanni Battista Pergolesi un omaggio alla città di Jesi ed al suo ambiente culturale oltre che al Maestro che si può immaginare ebbe una certa influenza per le scelte che saranno poi del conterraneo di Maiolati, Gaspare Spontini, continuatore di questa importante scuola. La scelta dello Stabat Mater è stata del tutto propria. Scritta a fine vita da Pergolesi, poco prima dell’immatura morte che avvenne a Pozzuoli, nel 1736 a soli 26 anni, su commissione della confraternita napoletana dei Cavalieri di San Luigi della Vergine dei Dolori di Palazzo della Vergine, per essere inserita nelle liturgie della Settimana Santa. In essa si possono ravvisare i sentori di morte di un malato grave che si riverberano in diverse parti di questo intenso capolavoro della musica sacra, come l’iniziale e portentoso Stabat Mater dolorosa per soprano e contralto iniziale che si rafforza con un altro inquietante brano per le stese due voci, lo struggente Quando corpus morietur della parte finale.
Muti lo ha eseguito con grande ‘umanità’ quasi a sottolineare lo spirito e lo stato d’animo che influenzarono l’anima di Pergolesi in quel particolare periodo ottenendo una buona collaborazione dagli archi della Cherubini e dalle due cantanti preposte, il soprano Damiana Mizzi e il contralto Margherita Maria Sala.
Nella seconda parte del concerto tre significativi brani di Spontini, soprattutto dedicati alla particolare vocalità cha ha caratterizzato la produzione del musicista di Maiolati. Nello specifico è stata eseguita l’aria “No, Re del Cielo” tratta dal secondo atto dell’opera Agnese di Hohenstaufen, l’ultima del catalogo operistico di Spontini, scritta nel periodo berlinese che va dal 1820 al 1840, quando il compositore marchigiano ricoprì prestigiose cariche come quelle di Primo Maestro di Cappella e di sovrintendete generale Generalmusikdirektor.
Poi un altro brano cantato, tratto da La Vestale, l’opera più conosciuta di Spontini, scritta nel periodo francese sullo stile della tragédie lyrique, un genere del tutto autonomo nato a Parigi in contrapposizione all’opera di stile italiano. Qui a Jesi è stata eseguita la scena di Julia del secondo atto, “Toi que j’implore avec effroi… Impitoyables dieux!”.
Ad interpretare questi due omaggi vocali all’arte di Spontini è stata chiamata la cantante russa Lidia Fridman, un soprano dalla voce potente e robusta, piuttosto giovane ma già in possesso di un repertorio molto importante che va da Mozart ai grandi ruoli verdiani. Ha esibito una linea vocale sicura e convincente che affascina l’ascoltatore e può permetterle, se ben guidata, una carriera senza dubbio notevole.
A concludere la serata al Teatro Pergolesi di Jesi l’Ouverture de La Vestale che ha messo in risalto la stringente e coinvolgente direzione di Muti molto attenta ai tempi e ai ritmi e, soprattutto, al dialogo tra le diverse sezioni orchestrali rendendo l’esecuzione fluida e appassionante dimostrando sempre di più di possedere quel sacro fuoco indispensabile per le sonorità e la vocalità delle opere di Spontini. È stato ben coadiuvato dall’Orchestra Cherubini con la quale appare molto evidente l’intesa che si percepisce all’ascolto con chiarezza ed in maniera prorompente.
Il successo al termine della recita è stato enorme decretato da un pubblico delirante che ha chiamato a gran voce tutti gli interpreti per numerose uscite sul palcoscenico riservando a Muti le ovazioni più fragorose. Visto l’esito della serata il direttore, molto soddisfatto per il successo ottenuto, ha voluto comunicare al pubblico il suo punto di vista sulla grandezza di Spontini mettendo in evidenza la sua importanza nell’ambito della storia della musica, ricordando a tal proposito la considerazione e l’adorazione che il grande Richard Wagner provava per il nostro musicista. L’opinione di Muti, colpito anche dal fatto che questo anniversario sta passando nel nostro paese praticamente inosservato, è che ciò sia dovuto alla poca considerazione riservata a Spontini da parte delle istituzioni culturali italiane che trascurano questa eccellenza italiana nel campo della musica operistica. Non a caso le esecuzioni di opere di Spontini sono piuttosto rare nel nostro paese e non sono all’orizzonte iniziative che invertano tale tendenza che rivela un totale disinteresse da parte dei responsabili degli eventi culturali formativi del nostro paese.
Opinione che noi condividiamo in pieno anche considerando che questo importante anniversario spontiniano non ha prodotto nelle grandi istituzioni musicali, quelle per intenderci che hanno le strutture e i mezzi necessari per eseguire i grandi capolavori del Maestro, che hanno bisogno, come noto, di complessi artistici adeguati alle necessità esecutive, non contempli altre iniziative, se si escludono le proposte di Jesi che prevedono in autunno la realizzazione in forma scenica de La Vestale che, dopo le recite nella città marchigiana, sarà rappresentata anche a Piacenza.
A Maiolati Spontini una domenica con Riccardo Muti.
Le celebrazioni sono proseguite la successiva domenica 17 marzo a Maiolati Spontini con una intensa mattinata che la piccola cittadina ha voluto dedicare al suo cittadino più illustre ed alla quale ha partecipato con entusiasmo anche Riccardo Muti.
Per accogliere Riccardo Muti c’è stato un concerto offerto da alcune istituzioni musicali del luogo che nel loro piccolo, ma con evidente entusiastico impegno, hanno voluto onorare questo importante anniversario. Sul palco si sono avvicendati l’orchestra scolastica dell’Istituto Comprensivo Carlo Urbani di Moie e del Liceo Classico Carlo Rinaldini di Ancona che assieme hanno eseguito alcuni arrangiamenti, il nostro Inno Nazionale, un’aria da camera di Spontini Il faut hèlas! e l’Ouverture de La Vestale. Poi il Coro Polifonico Gaspare Spontini assieme al Coro Polifonico David Brunori con il Chants d’allégresse da La Vestale ed il verdiano Va pensiero al quale seguiva il contributo di due bande locali, quella della Società Filarmonica Gaspare Spontini e la Banda Musicale L’Esina con due trascinanti marce di Spontini, Borussia e l’allegro Marziale da La Vestale.
Una mattinata che ha rinsaldato lo stretto rapporto di Riccardo Muti con i luoghi natali di Spontini come comprovato anche dalla Cittadinanza Onoraria conferita già da tempo al maestro dal Comune di Maiolati, un legame che con gli anni è divenuto sempre più stretto anche per l’impegno e il sostegno del musicista verso quelle istituzioni a carattere sociale destinate all’aiuto dei più deboli che lo stesso Spontini fondò e che oggi sono ancora pienamente attive.
In questa occasione la Fondazione Gaspare Spontini ha conferito a Muti la carica di Sostenitore Onorario della Fondazione stessa
“per il suo impegno e la diffusione ad un pubblico sempre più vasto della musica e delle opere spontiniane e per la sua profonda sensibilità e generosità verso gli anziani della casa di riposo”.
La giornata che ha fatto registrare anche la partecipazione di tutte le istituzioni locali, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Maiolati Spontini e si è conclusa con un omaggio floreale alla tomba di Spontini che si trova all’interno della Casa di Riposo fondata dal compositore al quale ha partecipato lo stesso Muti. Un momento del tutto commovente anche perché avvenuto in presenza degli ospiti della casa.
Claudio LISTANTI Roma 24 Marzo 2024