redazione
In mostra le installazioni di “Marco Manzo a Santa Maria dei Miracoli”: allestite fino al 31 agosto 2024; in tantissimi al vernissage nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli (Piazza del Popolo, Roma).
Monsignor Lorizio: “La Chiesa è amica dell’arte e non ripugna nessuna forma estetica autentica, neppure il tatuaggi”
“Marco Manzo a Santa Maria dei Miracoli” è il titolo del percorso di installazioni, organizzato da “Il Cigno GG Edizioni”, allestito nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli (Piazza del Popolo, Roma) fino al 31 agosto 2024.
L’ingresso è gratuito.
In tantissimi sono intervenuti al vernissage che si è svolto giovedì 21 marzo nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli (Piazza del Popolo, Roma). Erano presenti oltre all’artista Marco Manzo e a Lorenzo Zichichi de “Il Cigno GG Edizioni”, monsignor Giuseppe Lorizio, teologo e direttore dell’ufficio Cultura del Vicariato di Roma, e padre Ercole Ceriani, rettore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
Sono state allestite opere in marmo bianco di Carrara, mani di donne e di uomini che testimoniano la violenza sulle donne (opere del 2018, reduci dalla 58’ Esposizione internazionale d’arte, la Biennale di Venezia), più alcune sculture inedite del 2024: la scultura in marmo bianco “La Maddalena pacificata”, la “Croce gloriosa dei miracoli”, che è stata acquisita nel patrimonio artistico della stessa chiesa.
Una “Croce gloriosa dei miracoli” in formato monumentale, alta circa 4 metri, realizzata con tecnica e materiali misti, e due installazioni che raffigurano due mani, “Le mani della crocifissione”.
Come ha spiegato Padre Ercole Ceriani, rettore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli:
“Marco Manzo, tatuatore e scultore contemporaneo attraverso raffinate realizzazioni indaga i sentimenti umani e in particolare il tema della violenza contro vittime inermi. Nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo, alle sculture di Marco Manzo si accompagnano, in sorprendente e perfetta sintonia, testi biblici. Anche se redatti in tempi antichi e in ambienti culturalmente distanti dal nostro, le citazioni bibliche, come l’opera di Marco Manzo, testimoniano un vissuto che accomuna l’esperienza dell’essere umano di tutti i tempi e luoghi. Nella storia, come nella vita, ci si imbatte in eventi non decifrabili, molte domande rimangono inevase e spesso i conti non tornano: la vittima appare inerme davanti alla prepotenza e il grido di aiuto rimane in perenne attesa di una risposta. Nonostante tutto i testi biblici, come le sculture di Marco Manzo, sono permeati da una ostinata e radicale fiducia in una possibilità di riscatto e di salvezza”.
Monsignor Giuseppe Lorizio, ha espresso il suo convinto sostegno all’iniziativa di padre Ercole Ceriani, rettore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli di accogliere un allestimento dello scultore tatuatore Marco Manzo.
«Alla vigilia della settimana di passione e della celebrazione del mistero pasquale le sculture certamente aiuteranno la riflessione orante dei fedeli e dei visitatori, che, in un contesto di violenza e sopraffazione come l’attuale, presentano mani che assalgono e mani che implorano, culminando nella suggestiva scultura della Maddalena riconciliata che sarà la prima testimone del Risorto. La Chiesa è amica dell’arte e non ripugna nessuna forma estetica autentica, neppure il tatuaggi».
Il percorso proposto attraverso le opere di Marco Manzo nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli documenta una sorprendente sintonia tra le opere dell’artista contemporaneo e i testi biblici.
“La contemplazione di mani violente e di mani amorevoli accompagna il nostro percorso, perché ciascuno possa guardare le proprie mani e chiedersi se sono fonte di sofferenza o di consolazione per gli altri, non solo per coloro che amiamo, ma soprattutto per i derelitti della terra che incontriamo sul nostro cammino – ha continuato Giuseppe Lorizio direttore dell’Ufficio Cultura, Vicariato di Roma – . E si tratta di una “buona novella”, che si conclude con una donna pacificata ai piedi della croce, che è colei a cui per primo si rivelerà il Risorto, oseremmo dire che è la prima redenta, “Apostola degli apostoli”, fuggiti dal calvario. Le mani intendono trattenere l’amato Signore, ma egli si sottrae da un vincolo che gli impedirebbe di svolgere la sua missione, compiuta nel momento in cui si è lasciato abbracciare, crocifisso, da Maria di Magdala e l’ha redenta col suo infinito e incondizionato amore. Su questo mistero umano e divino siamo chiamati a riflettere mentre contempliamo le opere di Marco Manzo esposte in una chiesa che richiama il miracolo dell’amore e invita alla conversione umana e cristiana. Anche chi non crede più infatti lasciarsi coinvolgere nel dinamismo di questa umanità che esprime violenza, tenerezza, abbracci e salvazione”.
Marco Manzo, visual artist, tatuatore, scultore e designer, opera sia nel campo del design sia della scultura. Durante la sua carriera è riuscito a portare con successo il suo segno anche nel mondo del tatuaggio, settore di cui è precursore e principale esponente, in particolare dello “stile ornamentale”: unendo vari stilemi, è riuscito a contestualizzare la sua produzione in vari musei di arte contemporanea. Manzo ha il merito di aver elevato il tatuaggio a forma d’arte, segnando così una tappa importante nella storia dell’arte.
“Lo stile ornamentale, di cui vengo riconosciuto come precursore – spiega Marco Manzo – ha come scopo principale quello di ridisegnare il corpo o la scultura, slanciandone le forme ed accentuandone i punti di forza. Punto di partenza è quindi il corpo e non il disegno. Grazie allo studio dell’anatomia individuale il tatuaggio non diviene quindi la partenza cui il corpo deve adattarsi, ma conseguenza del corpo stesso. Proprio da questo nasce il disegno”.
“La mostra a Santa Maria dei Miracoli è stata fortemente voluta dal rettore della Chiesa, padre Ercole Ceriani;incontrando il sostegno convinto di monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il settore centro, l’approvazione di don Giuseppe Lorizio, direttore dell’ufficio cultura, nonché l’approvazione dell’ufficio liturgico del Vicariato di Roma. Ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Culturali. Mai mi sarei immaginato di scoprire che il mio linguaggio artistico potesse essere in sintonia con il messaggio biblico – conclude Marco Manzo – . E’ stata per me una felice sorpresa che apre a nuove prospettive artistiche ed umane. Per questo ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questo evento”.
Roma 24 Marzo 2024
“Il Cigno GG Edizioni”.Piazza San Salvatore in Lauro 15, 00186, Roma
Tel. +39 06 6865493 mob. + 39 347 6325951 e-mail: francescalombardi2015@gmail.com