La strana seduzione di un cantiere della metropolitana a ridosso del Vittoriano e le ‘compatibilità culturali’ di Roma.

di Franco LUCCICHENTI

Passando per piazza Venezia.

Le strutture del cantiere della metropolitana emergevano imponenti sulla piazza, era l’ora del tramonto e il cielo azzurro dopo il temporale riverberava sui maestosi cilindri disposti in cerchio sul suolo.  Mi apparivano come grandi colonne colorate accostate per sostenere il cielo. L’Altare della Patria si ritagliava sullo sfondo abbracciando la grande struttura (fig. 1).

Il cantiere della metropolitana visto da via del Corso

Tutti i media hanno visto nel cantiere un corpo estraneo augurandosi che venisse smontato il prima possibile. A me è sembrata una COSA di un “altro mondo” una rappresentazione limpida e suggestiva del fare dell’uomo posata in un luogo antico che accettandola si connette col presente Il Vittoriano ispirato ai grandi santuari ellenistici e la grandiosa struttura del cantiere, contraggono il tempo, misteriosa dimensione invisibile, nello stesso luogo e nello stesso spazio. Il lungo colonnato nella parte sommitale dell’Altare della Patria sembra RIFLETTERE i grandi cilindri-colonne del cantiere disposti a cerchio sulla piazza.

Misteriosa casuale risonanza tra le due strutture aggiunge uno strano incanto al luogo (fig. 2).

L’altare d2lla patria in scorcio dai Fori imperiali

Roma è una città stratificata, Colosseo, San Pietro, il Foro Italico, le case di Trastevere; i quartieri moderni miscelano la struttura urbanistica.  Le opere del cantiere a piazza Venezia obbediscono a una “compatibilità  culturale” caratteristica della città.

A 45 metri sotto il suolo, nel cantiere nascosto, macchine e uomini aprono una VIA ipogea rapida ed invisibile. Una mappa sotterranea contrae il tempo e il territorio. La parte del cantiere che emerge dal suolo INFORMA che nel profondo sta nascendo una rete scavata nella terra.  La distanza tra mondo interiore e mondo fisico, tra suolo e sottosuolo, tra apparire e essere si miscela nella mente. La grande struttura del cantiere nella piazza è un oggetto che da informazione su un oggetto nascosto che è la via sotterranea in costruzione. Il terzo oggetto che interagisce con quello emerso e quello nascosto è la nostra mente (fig. 3).

Fig 3

In quella ora della sera quando mi è apparsa la COSA di un altro mondo ho percepito una bellezza STRANA che mi ha fatto estrarre dalla memoria la bellezza metafisica delle Piazze d’Italia di Giorgio de Chirico dove le ombre lunghe  fermano il tempo per comunicarlo al futuro (fig. 4).

Giorgio de Chirico, Piazza d’Italia 1961 © jean louis mazieres (CC BY-NC-SA 2).

Franco LUCCICHENTI   Roma  5 maggio 2024