di Silvana LAZZARINO
Fabrizio Plessi in mostra a Padova con “Nero Oro” negli spazi della Nuova Sant’Agnese (Spazio culturale) fino al 13 ottobre 2024
L’antico rivive nel contemporaneo restituendo una nuova lettura di quanto la storia passata possa diventare punto di riferimento per osservare sotto una nuova luce il presente proprio a partire dal considerare i suddetti momenti storici non come divergenti e sperati, ma capaci di interagire dando forma ed espressione a nuove sinergie grazie ai linguaggi dell’arte che in questi primi decenni del XXI sempre più indaga e sperimenta nuovi codici per aprire ad un sempre più possibile dialogo tra realtà e mondi apparentemente diversi.
E’ quanto proposto dall’arte di Fabrizio Plessi protagonista della video arte, tra i più importanti a livello nazionale e internazionale, che prosegue la sua esplorazione sull’esistenza e il suo mistero, non solo a partire dagli elementi della natura quali fuoco, acqua, aria e terra, ma anche guardando all’uomo artefice di importanti cambiamenti nella storia in diverse epoche più o meno felici dove spesso la libertà di pensiero e azione non era scontata. In particolare può essere fatto riferimento a due esposizioni che a distanza di circa 20 anni l’una dall’altra toccano temi molti ricorrenti nella sua opera in cui mediante il video e il digitale dona vita alla materia restituendo un’esperienza interattiva e avvolgente
Si tratta dell’esposizione ParadisoInferno del 2002 alle Scuderie del Quirinale di Roma -dove furono protagonisti gli elementi acqua e fuoco- e del percorso “Plessi sposa Brixia” realizzato per il Museo di Santa Giulia parco archeologico a Brescia del 2023 con chiaro riferimento all’età dell’oro dell’antica Roma.
Se nell’esposizione ParadisoInferno del 2002 attraverso dieci installazioni collocate ciascuna per ogni sala fra il primo e il secondo piano delle Scuderie del Quirinale, realizzate con diversi materiali –legno, corde, ferro, travertino,- combinati a effetti luminosi, video, suoni e rumori era stata riprodotta l’immagine/idea dell’acqua e del fuoco, con cui restituire aspetti del Paradiso e dell’inferno a sottolineare rigenerazione, sollievo da una parte e angoscia e paura dall’altra, spesso nascoste e celate nel profondo della memoria che affiora con risultati insoliti e suggestivi; nella esposizione diffusa e site-specific a Brescia presso il complesso museale di San Salvatore e Santa Giulia, nel Capitolium si evince richiamo al progetto “l’Età dell’Oro” con cui aveva in precedenza dato vita ad un’installazione digitale monumentale sulle finestre del Museo Correr in Piazza San Marco attraverso grandi cascate d’oro in dialogo con i mosaici della Basilica di San Marco.
A Padova torna il processo alchemico dell’oro e del nero con l’esposizione “Plessi. Nero Oro” realizzata per gli spazi della Nuova Sant’Agnese visibile fino al 13 ottobre 2024.
I due elementi ritornano infatti nei materiali esposti: installazioni, video, disegni a partire dal mosaico luminoso che si staglia su una parete nera, disposto trasversalmente nello spazio della navata. Tale composizione nelle sue rappresentazioni di segno e forme non fa riferimento ad alcun specifico elemento musivo.
Il passato diventa eredità cui attingere come per altre installazioni dove questi due elementi oro e nero giocano un ruolo di trasformazione ed evoluzione sul piano esistenziale. Passato e presente sono restituiti in un unico abbraccio visivo in cui ogni aspetto di epoche trascorse appartiene alla storia e dunque al presente proprio per lo stratificarsi delle stesse epoche passate e nella ripetitività dei cicli. Il mosaico luminoso è un richiamo alle antiche origini della città del Santo e a recenti ritrovamenti di lacerti di affreschi medievali. Procedendo nel percorso nella ex sagrestia vi è l’incontro con l’opera permanente di Kounellis dove si nota un pugnale trafiggere un sacco appeso ad un palo, di fronte è il disegno di Plessi dal titolo “Legàmi” realizzato nel 1970 con tecnica mista dove si evince un tronco intrecciato, E’ la volta poi di Studi e disegni a rappresentare le fasi iniziali del lavoro dell’artista e la sua pluridecennale ricerca nel generare materiali atti a portare in luce un nuovo modo di andare oltre la semplice riproduzione della realtà tra materia, storia, memoria e presente.
Al mito e alla storia come prima accennato ha fatto riferimento nell’esposizione di Brescia mediante l’oro per ricordare Roma e la sua grandezza proprio in quel contesto legato a Brescia dove sono presenti tracce della storia romana.
Fondatore e pioniere della videoarte, Fabrizio Plessi nato a Reggio Emilia nel 1940, attivo tra Venezia e Palma di Maiorca, nella sua evoluzione artistica è stato sempre proteso verso una continua sperimentazione di linguaggi diversi nel ricreare una visione essenziale, ma anche complessa della realtà nel suo divenire poiché ogni aspetto nell’universo e nella natura è in costante cambiamento e trasformazione. Oltre ad aver insegnato pittura all’accademia di Belle Arti di Venezia, è stato docente di Umanizzazione delle Tecnologie alla Kunsthochschule für Medien di Colonia dove è stato titolare di cattedra di Scenografie elettroniche.
Presente nelle più importanti manifestazioni artistiche, da Documenta a Kassel alla Biennale di Venezia, Plessi ha esposto nei più importanti musei internazionali, dal Centre Pompidou al Guggenheim Museum di New York, e le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti dei maggiori musei del mondo.
Silvana LAZZARINO Roma 7 Settembre 2024
Plessi. Nero Oro
Nuova Sant’Agnese (Spazio culturale)
Via Dante 63, 35139 Padova
fino al 13 ottobre 2024