di Silvana LAZZARINO
A Roma “Artisti a Villa Borghese”: il Ciclo di incontri su Arte e Natura prosegue con Giuseppe Salvatori l’“Artisti a Villa Borghese”: il Ciclo di incontri su Arte e Natura persegue con Giuseppe Salvatori 2024 al Casino dell’Orologio di Villa Borghese, Salone del Pergolato
L’arte attraverso le diverse manifestazioni dei suoi linguaggi diventa occasione per entrare in ascolto delle emozioni nel profondo, ma allo stesso tempo risuona quale voce per raccontare quanto accade intorno tra passato e presente, memoria e attualità dove diverse tematiche dall’ecologico al sociale, trovano una nuova visibilità per un rinnovato punto di osservazione. Anche la natura in particolare sempre più a partire dagli inizi di questo secolo trova, grazie alle diverse forme d’arte, uno spazio privilegiato diventando essa stessa protagonista.
Un percorso di alto profilo in cui arte e natura si incontrano è quello legato agli appuntamenti con il Ciclo d’incontri “Artisti a Villa Borghese”, a Roma organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, che ha visto lo scorso 27 giugno, al Museo Carlo Bilotti – Aranciera a Villa Borghese la presentazione della videoinstallazione “Physarum polycephalum” di Carolina Lombardi artista di grande spessore per la sua capacità di esplorare le dinamiche espressive dei diversi media, dal tessile al video, dalla luce all’installazione, con cui restituisce concatenazioni e transizioni di forme, luci e scrittura atte a suggerire, in un rimando a strutture riferite a contesti naturali, un avvicinamento tra gli individui stessi a partire dall’essere tutti parte del grande disegno della Natura.
E’ stata poi la volta dell’incontro al Museo Carlo Bilotti il 5 luglio, con Lina Passalacqua, una delle figure simbolo del Futurismo degli epigoni che per questa occasione attraverso la sua opera ha sottolineato il grido di rivolta contro l’inquinamento e i danni che ne conseguono per l’ambiente.
Dopo gli incontri di settembre dedicati a Luca Padroni e a Lucilla Catania da non perdere quello con Giuseppe Salvatori al Casino dell’Orologio di Villa Borghese, presso il Salone del Pergolato in programma il prossimo 11 ottobre 2024 alle 17.30. Per l’occasione l’artista Giuseppe Salvatori viene intervistato da Claudio Crescentini.
Se attraverso la sua opera Luca Padroni in particolare utilizzando dipinti di grande formato dal colore deciso, mira a comunicare e ricordare da dove veniamo, sottolineando l’identità delle nostre radici primordiali, nel legame continuativo con la natura da considerare quale dono da preservare, Lucilla Catania mediante il linguaggio della scultura, si sofferma su alcuni punti chiave dell’esistenza e su come sia sempre più complesso il rapporto tra l’uomo e il suo abitare in questo Pianeta.
Entro una visione che oscilla tra realismo e astrazione si orienta il linguaggio di Giuseppe Salvatori (Roma 1955) tra gli esponenti di spicco del ritorno alla pittura figurativa concettuale di fine anni Settanta, la cui ricerca espressiva prende vita da una rivisitazione appassionata dell’arte italiana del primo quarantennio del Novecento con particolare attenzione alla Metafisica di De Chirico di cui coglie il fascino del richiamo al mito per leggere la modernità. Nel passare dalla figurazione all’astrazione, entrando nelle dinamiche di soggetti che spaziano dagli alberi agli animali quali farfalle insetti, dalle architetture al paesaggio, compresa la natura morta, Giuseppe Salvatori mette in campo una poetica fondata sull’opposizione tra natura-cultura che si esplica nello stretto rapporto con il mondo letterario di cui condivide progetti e suggestioni. A riguardo l’interesse per la poesia e la letteratura lo ha portato a realizzare dipinti e disegni a partire da testi lirici e racconti come la serie di grandi disegni dedicati ai racconti di Franz Kafka, ma anche opere ispirate ad alcuni momenti descritti da Virgilio nell’Eneide, queste ultime esposte nel 2017 presso la Galleria De Crescenzo & Viesti a Roma dove nel 2013 aveva esposto la personale “Libro mago” in cui erano state allestite opere dalle forme ellittiche per un racconto visivo definito da alghe, comete, rose, farfalle. Ad accompagnare questa mostra erano sia un testo dell’artista, sia una poesia di Rainer Maria Rilke tradotta da Paolo Aita. Il contesto riferito alla natura è parte integrante della sua opera, una natura in cui emerge l’aspetto artificiale dovuto all’intervento dell’uomo in cui non manca la suggestione letteraria e poetica.
Grazie all’utilizzo della tecnica della tempera cui inizia a dedicarsi tra il 1987 e il 1988, dopo lavori di dimensioni ridotte, procede con opere di grandi dimensioni, come, ad esempio, quelle presentate alla Biennale di Venezia nel 1990: La forza dei sentimenti, Il sogno di Lorenzo dove utilizza smalti in contrasto solo apparente con le stesure opache Se la sintesi formale tra figura e astrazione è raggiunta nella piena maturità, negli anni più recenti ha privilegiato soggetti di più ampio respiro, a scongiurare una eccessiva frammentazione e varietà di figure, con opere dal profondo spessore evocativo in cui sono approfondite tematiche legate all’uomo e al suo agire nei riguardi di quanto lo circonda.
Raffinata ed elegante la sua opera realizzata su tela, tavola ma anche su specchio, guarda al bisogno di ritrovare il vero senso dell’esistenza unitamente al restituire all’individuo il suo ruolo in questo percorso evolutivo, dove l’ascolto del passato diventa spunto per soffermarsi a pensare al futuro. Non mancano simboli, e significati enigmatici che rimandano in qualche modo al surrealismo evidente nella libera associazione delle immagini e nella fascinazione attrattiva del colore.
Dopo la prima personale romana “Bugiarda” presso la Galleria S. ’Agata de’ Goti nel 1978, e successive mostre come quelle presso lo Studio Cannaviello e la Galleria Menzio di Torino, si sono susseguite diverse partecipazioni ad esposizioni pubbliche a partire dai primi anni Ottanta come quella a Torino presso la Promotrice di Belle Arti Razionale decorativo curata da R. G- Lambarelli, quella a Bologna, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna, con i Nuovi-Nuovi di Renato Barilli e a Ferrara, alla Loggetta Lombardesca, con Italiana: la nuova immagine di Achille Bonito Oliva. Ad esse seguono molte altre esposizioni tra cui accanto a “Recit” alla Galleria Lipoli di Roma nel 1999 e “Nuova gelosia” allo Studio Lipoli e Lopez nel 2003, citiamo: la collettiva “Doppio segno” a Torino presso palazzo Chiablese nel 2014 dove espone Angelo con intorno contadini (2008), “Novale” a Trani presso Rossoquarantuno Arte Contemporanea e “I ritorni” presso la Casina delle Civette a Vila Torlonia a Roma (entrambe queste ultime due del 2016) in quest’ultima ha esposto opere ispirate alla sua collezione di ceramiche italiane degli anni 1950-1960 . Ha realizzato anche scene per spettacoli teatrali quali quello di Vita Accardi “Il fanciullino” di G Pascoli andato in scena al Teatro dell’Uccelliera, e dell’atto unico” Giona e l’inquisitore” dello scrittore E. De Luca al Teatro Nuovo a San Gimignano.
Come per i precedenti, anche questo incontro si svolge a partire dalle ore 17,30 con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Silvana LAZZARINO Roma 6 Ottobre 2024
“Artisti a Villa Borghese”
Ciclo di incontri su Arte e Natura
Appuntamento con Giuseppe Salvatori
Casino dell’Orologio di Villa Borghese. Salone del Pergolato. Piazza di Siena n. 1 – Roma
Venerdì 11 ottobre 2024, ore 17,30. Ingresso libero
Per informazioni: www.museocarlobilotti.it,
Telefono 060608 attivo tutti i giorni ore 9.00 – 19.00