di Silvana LAZZARINO
Eugenia Serafini e la sua personale “Paesaggi di alberi” a cura del Prof. Carlo Franza a Firenze presso il Plus Florence negli spazi del Salone del Glicine. L’inaugurazione si svolge il 23 novembre 2024 alle ore 18.00
Tra sogni e speranze, desideri e attese che appartengono al percorso esistenziale dell’uomo nel suo evolversi e interagire con quanto intorno tra visibile e invisibile nella costante ricerca del significato al suo viaggio, conduce l’arte di Eugenia Serafini artista multimediale capace di guardare ad una nuova interazione tra immagine, scrittura, parola e gesto con cui dare voce a quelle emozioni in cui ciascuno può riconoscersi.
Nata a Tolfa (RM) piccolo e interessante borgo etrusco, e attiva tra Roma e la Toscana, per anni docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini, che è anche docente universitaria e giornalista, attraverso la sua opera che spazia dalla pittura, all’installazione ambientale, dalla performance alla poesia fino al teatro, ha dato voce al senso della vita a partire dall’osservazione delle bellezze presenti tra terra e cielo che accompagnano l’uomo a nutrire sentimenti di stupore, smarrimento e speranza, guardando dentro se stesso per accogliere le proprie fragilità da cui ripartire. Sentimenti svelati in particolare nei dipinti dove a trionfare sono gli alberi, o in quelli dove pianeti e stelle disegnano le geometrie dell’universo.
Gli alberi di Eugenia Serafini da quelli più grandi a quelli più piccoli esprimono libertà, energia e vitalità conducendo chi li guarda a recuperare sogni lontani e dimenticati, desideri sopiti per troppo tempo. In questa scoperta delle armonie della natura si può recuperare l’emozione di affetti lontani, verità rivelate e la purezza di tornare anche per un attimo ad essere fanciulli nella spensieratezza che tutto prende vita dall’infinito respiro del sogno, portando dietro memorie e ricordi che non smettono mai di parlare al cuore.
A proposito di alberi, visti e percepiti da Eugenia Serafini come microcosmi in cui si annida il mistero della vita per osservare maggiormente da vicino l’universo interiore dell’uomo, da non perdere l’esposizione dove sono presenti alcune opere dell’artista proprio dedicate a questa tematica: “Paesaggi di alberi” che inaugura il 23 novembre 2024 alle ore 18.00 a Firenze presso il Plus Florence in Via Santa Caterina d’Alessandria 15.
Curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, la mostra, che viene allestita nello spazio dove già è esposto il progetto “Scenari”, e dove resterà visibile fino al 10 aprile 2025 nel Salone del Glicine, intende restituire, come lo stesso Professor Franza sottolinea:
”una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un’arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un’arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali”
‘Il melo in fiore’ è un dipinto realizzato nel 1877 da Carl Fredrik Hill e oggi conservato nel National Museum di Stoccolma (Svezia), che cattura l’occhio per il bianco dei fiori; il fantastico mosaico che ha per titolo ‘L’albero della vita’ di Gustav Klimt realizzato nel 1905 per la sala da pranzo di Palazzo Stoclet a Woluwe -Saint Pierre in Belgio. Ma anche ‘l’Albero rosso’ di Mondrian del 1908-1909 oggi al Gemeentemuseum Den Haag de L’Aia in Olanda. Anche Van Gogh non trascurò il paesaggio e tantomeno gli alberi; uno dei suoi quadri più famosi è ‘l’albero di gelso’ dipinto durante il ricovero presso la casa di cura mentale di Saint-Remy. E in artisti più vicini a noi, ecco Francesco Clemente con la serie dei Fiori d’inverno a New York; mentre una vivace ricerca appare e si legge dagli alberi di glicine delle ‘Terrazze’ di Davide Benati, concepite alla fine del XX secolo.
Con questa mostra Eugenia Serafini mette in evidenza come il suo punto di osservazione rispetto a questo tema degli alberi, manifesti un’armonia nella rappresentazione dettata dal suo essere in ascolto costante con la natura e il suo paesaggio di cui coglie ritmi, movimenti e quella danza cromatica con cui restituisce nuova vita a fiori, foglie, ma anche a tutti quegli animali che negli alberi trovano riparo e momenti di sosta. Cosi i suoi alberi disegnano universi dove la vita si rigenera, essendo essi “custodi” di saggezza e libertà, verità e meraviglia.
Nella mostra Eugenia Serafini, come afferma Carlo Franza, affronta questo tema (degli alberi)
“ponendosi così ella fra gli esponenti della Nuova pittura europea, e palpabile nella proposizione degli Alberi e Tronchi d’albero, nei frammenti di vita quotidiana che acquistano una nuova esistenza; con dipinti caratterizzati da foglie e steli, immagini sospese tra il trionfo e la distruzione, la mortalità e la potenziale rinascita; paesaggi morbidi e mobili che mirano alla percezione serena che l’essere umano ha della natura. Eugenia Serafini dà vita ai suoi alberi cresciuti tra realtà e fantasia con chiome e getti cromatici, simboli esoterici consegnandoci un paesaggio interiore che si trasforma in poesia pittorica. Paesaggi di alberi o alberi personaggi che diventano lo strumento con il quale l’artista Serafini intreccia i suoi sentimenti con la percezione fisica e il mondo delle cose, delle foglie, dei rami e degli alberi in fiore in un rapporto identificativo con l’opera d’arte e le foglie che diventano frammenti del mondo isolati dal tutto, assumono forma assoluta e la loro origine rivela che ne catturano lo spirito. Un segno pieno di poesia che invita ad abbracciare con lo sguardo la bellezza della natura circostante e che trova negli alberi un archetipo, la poesia essenziale, quasi fossero una divinità”.
Nell’immagine dell’albero, vi è il riferimento all’uomo, alle sue sicurezze e dubbi, alle sue attese e speranze: questa raffigurazione dell’albero dal tronco solido e dalle radici ben piantate nel terreno, ma anche dal rami allungati verso l’alto, densa di certezza e malinconia, di energia e talora desiderio di infinito, rispecchia l’immagine dell’uomo nel suo essere attaccato alla terra e allo stesso tempo proiettato verso il cielo. Se l’attaccamento alla terra (che nell’albero è suggerita dalle radici) dona certezze, l’aspirazione ad elevarsi verso e oltre l’orizzonte in quei luoghi sconosciuti, manifesta desiderio di scoperta di qualcosa che va oltre il visibile. La stessa Eugenia Serafini afferma come l’albero rappresenti per lei
“’elemento di unione tra cielo e terra, tra uomo e infinito, tra ciclo mortale e vita ultraterrena”, inoltre aggiunge “Dove non crescono alberi, la terra non offre il riparo dell’ombra al viandante, dove non crescono arbusti gli animali non trovano refrigerio alla calura nei mesi estivi, le colline franano e le acque piovane dilavano via il terreno con il suo humus fertile”.
Il tema degli alberi fortemente presente nell’opera di Eugenia Serafini, si alterna ad aspetti inerenti all’ecologia, ed il sociale.
Così tematiche sociali rivivono in performance a partire da testi da lei stessa composti quali ad esempio “Donde Estan?” dedicato alle Donne dei desaparecidos, e evidenti in alcuni dipinti tra cui: “Donne”, “Solo lui, il mare” dove è affrontato il tema delle migrazioni.
Riguardo l’aspetto riferito all’ecologia con cui l’artista sottolinea l’urgenza di salvaguardare la stessa natura mettendo da parte atti volti a distruggere il patrimonio naturale di cui l’individuo è parte integrante, un esempio è quello presentato con l’installazione vivente, performance e letture dal titolo “Fossili di Petrolio nel Giardino InCANTATO e Domino- Dominio” realizzata insieme al gruppo di Poeti-Performer dell’Onda, al MACRO Asilo di Roma in occasione della IV edizione del Festival delle Arti Nuvola creativa soltosi a settembre 2019 ideato e curato dall’architetto Antonietta Campilongo.
Sempre al Macro Asilo, presso la Sala Cinema a dicembre dello stesso anno, Eugenia Serafini ha presentato il suo “Autoritratto” con la partecipazione di Luigi Rendine e “l’Ensemble Eugenia Serafini e I poeti dell’Onda”, ripercorrendo i momenti più significativi della sua attività di artista che coniuga diversi linguaggi dell’arte figurativa, visiva, gestuale entro una prospettiva emozionale dove la corporeità e la voce riacquistano nuova espressione per un discorso di arte totale e totalizzante, restituita dalla sinergia tra performance, teatro e poesia.
Premi e riconoscimenti
Numerose sono le mostre in Italia e all’estero da lei realizzate e le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania, Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina. Tra i prestigiosi premi e riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera vanno citati: “Le Rosse Pergamene, Poesia d’amore” 2018, Sezione speciale Poesia e pittura “Dall’emozione all’immagine” con una raccolta di poesie d’amore dedicate a Roma, il “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento per la Creatività nelle scuole” 2013 alla Biennale di Venezia. Senza dimenticare il Premio alla Carriera “Premium International Florence Seven Stars” Grand Prix Absolute 2017 consegnatole dal Professor Carlo Franza. Poi segnaliamo il Premio Le Fondazioni dell’Unione Europea, Bruxelles nel giugno 2019, il “Premio “Ambasciatrice dell’Arte”, e sempre da Carlo Franza ha ricevuto il Premio “Veterana dell’Arte Internazionale” Premium International Florence Seven Stars nel 2021 e il Premio per la Grafica Libro d’Artista a giugno 2022 nell’ambito del Premium International Florence Seven Stars 2022. E ancora: il “Premio Internazionale di Poesia Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi” 1 Edizione 2020-2021 e poi nel 2023 il “Premio all’eccellenza” nell’ambito del Premio letterario Internazionale “Voci città di Roma” e la Menzione Speciale della Presidente Rosanna Lupi al “XXXV Premio letterario Camaiore Francesco Bellomini” 2023.
Tra i premi ricevuti quest’anno (2024) citiamo: il “Premio 12 Stelle d’Europa per l’Arte” 2024, Firenze, il “Premio Internazionale Spoleto Art Festival per la Letteratura” per la raccolta di racconti “Il Preside che camminava sui rami di pino e I Racconti della Luna” (Roma 2019), il “ Premio Menotti Art Festival al Spoleto Art in the City 2024 per le Arti Visive” con un’esposizione della sua mostra “Omaggio a Puccini: Madama Butterfly” e il 1° posto al Premio Internazionale d’Eccellenza “Città del Galateo– Antonio De Ferraris” per la fiaba “Storia per un cuore bambino” (Ed. Artecom-onlus, Roma 2023) nella sezione Libri di Narrativa per l’infanzia e l’adolescenza.
Inoltre vastissima è la sua produzione poetica, narrativa, teatrale e performativa, tradotta e pubblicata in arabo, inglese, francese, norvegese e rumeno. Vanno citate a riguardo: Piccola utopia; Frammenti per un ideale, Frosinone, 1995, tradotta e pubblicata in rumeno (Oglinda sufletului, Craiova, 2001); Les oiseaux, Roma, 1998; L’uccellino d’argento, Roma 2000; Canti di CantaStorie, Roma, 2008; Canto dell’effimero ebook, Roma, 2013 e la più recente edizione cartacea Artecom-onlus Roma, 2022 premiata con la Menzione Speciale al XXXV Premio Camaiore-Francesco Belluomini 2023.
Eugenia Serafini ha collaborato con diversi protagonisti della letteratura, dell’arte e del cinema: tra tutti menzioniamo la collaborazione con il professor Mario Verdone del quale ha condiviso stima e amicizia. La sua opera è stata ampiamente trattata dallo storico dell’arte prof. Giorgio Di Genova nella “Storia dell’Arte Italiana, Generazione Anni ’40, tomo “1, ediz. Bora 2007, dal prof. Mario Verdone, dal prof. Duccio Trombadori che ne ha presentato la Monografia, dal critico d’arte prof. Carlo Franza nelle presentazioni a catalogo delle mostre personali a Roma (Circolo del Ministero degli Esteri, 2020), Berlino, Milano e Firenze.
Silvana LAZZARINO Roma 16 Novembre 2024
Paesaggi di alberi
Mostra di Eugenia Serafini
a cura del Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte e critico del quotidiano “ll Giornale” fondato da Indro Montanelli
Plus Florence, Salone del Glicine. Via Santa Caterina di Alessandria. 15 – Firenze
Inaugurazione 23 novembre 2024 ore 18.00, fino al 10 aprile