Presentato a Palazzo Barberini “Caravaggio 2025”, la mostra si candida ad evento espositivo più importante dell’anno. Il Direttore Thomas C. Salomon: “Pensiamo di superare i 600 mila visitatori” (with English version).

redazione

“Verrà esposto in mostra il Narciso, l’opera da vari critici attribuita a Caravaggio ma che fa tanto discutere ? Con quale attribuzione?”
“E sull’ormai famoso Ecce Homo è stata poi definita la questione di dove Caravaggio lo avrebbe dipinto? A Roma (si parla dell’opera che l’artista dipinse per il famoso ‘Concorso Massimi’ -ammesso che ci sia mai stato- ) o a Napoli o non piuttosto in Sicilia ?”
Sono alcune delle questioni, o -per meglio dire- parafrando Roberto Longhi dei “quesiti caravaggeschi”, che la mostra che si aprirà alle Gallerie Nazionali d’Arte Antica in Palazzo Barberini dal prossimo 7 Marzo promette se non di sciogliere definitivamente quanto meno di contribuire a chiarire.
Non è stato possibile sapere infatti nel corso dell’affollata Conferenza Stampa tenutasi a Palazzo Barberini per presentare l’evento se siano state trovate ulteriori documentazioni in grado di dire una parola definitiva in proposito, tant’è vero che le curatrici, Francesca Cappelletti e M. Cristina Terzaghi, due delle più preparate studiose impegnate da tempo nella ricerca sulla vita e sull’opera del genio lombardo, rimandano a quanto comparirà nelle schede di un catalogo (edito da Marsilio) che si propone altrettanto significativo -c’è da credere-  considerando che si avvale delle firme di alcuni tra i massimi e più noti ‘caravaggisti’, quali Rossella Vodret, Gianni Papi, Alessandro Zuccari, Francesca Curti e Giuseppe Porzio, oltre naturalmente alle due curatrici e al Direttore Thomas Clement Salomon.
Riunendo alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo.
Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi, e l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli.
Caravaggio Ritratto di Maffeo Barberini, Collezione privata, Firenze
Caravaggio, Ecce Homo, Madrid, coll. privata

Accanto vi figurano altri capolavori grazie a prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale  l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.