Una “bellezza tecnologica”: il volo, lo sguardo diverso sulla realtà tra illusione e sogno.

di Franco LUCCICHENTI

Una BELLEZZA tecnologica

Sono stato qualche giorno fa al museo dell’aeronautica di Vigna di Valle sul lago di Bracciano (fig.1).

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Una serie di grandi capannoni sulla riva del lago custodisce numerosi aerei costruiti nel mondo nell’ultimo secolo. Dai biplani della prima guerra mondiale ai caccia supersonici di ultima generazione.

La luce nelle sale espositive accendeva le straordinarie FORME dei velivoli. La tela colorata che riveste i primi biplani (fig.2) il limpido grigio chiaro dell’alluminio, il misterioso colore azzurrino del metallo dei caccia ipersonici invisibile ai radar (fig.3) non fanno pensare ad armi letali, ma aprono alla BELLEZZA.

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Le forme modellate dalla velocità del vento degli aerei a elica e a reazione possiedono una ARCANA eleganza. Anche i pesanti bombardieri a elica della seconda guerra mondiale che appaiono argentati destano meraviglia (fig.4).

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Gli idrovolanti di colore rosso acceso della coppa Schneider sembrano animali volanti di un altro pianeta (fig.5).

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La luce serpeggiava tra le forme riflettendosi in un magico gioco di specchi. Il leggero stordimento del volo abitava il luogo fermo.

Inspiegabile il picco evolutivo tecnico del volo degli ultimi anni. L’era industriale deve aver ACCESO una scintilla miracolosa nella mente che in pochi decenni ci ha portato a volare anche nello spazio profondo. L’antico mito di ICARO che tentò il volo per uscire dal labirinto di Creta testimonia che da un tempo lunghissimo l’uomo ha sognato di percorrere le vie del cielo (fig.6).

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La scintilla magica dell’era industriale ci ha portato in pochissimo tempo a esaudire l’antico desiderio aprendoci all’infinito. Progettare aeroplani vuol dire in molti casi fare ARTE e l’aereo diventa una meravigliosa scultura.

Franco LUCCICHENTI  Roma 2 Febbraio 2025

*L’immagine di copertina da Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2016