Giovanni Compagnino. L’Arte informale attraverso gli occhi di un poeta

di Francesco CARACCIOLO

Mi sono imbattuto nell’opera di questo intenso artista dopo aver presentato una collettiva d’arte presso lo Studio Elle Arte Contemporanea di Vicenza la serata del 19 dicembre 2024: all’evento egli non era presente in quanto deceduto già da qualche anno, ma ho avuto la fortuna di conoscere la figlia che si è mostrata molto gentile e disponibile ad accogliere le mie domande circa il percorso stilistico paterno che vanta oltre 40 anni di ricerca artistica e letteraria.

Giovanni è stato un importante artista, disegnatore e caricaturista siciliano impegnato su più fronti che spaziano dall’arte informale e materica (la sua grande passione e tra i principali mezzi espressivi con cui indaga i mille misteri della vita e dell’essere umano) alla letteratura. Durante la mostra, di cui ho detto, mi sono soffermato a lungo sulla parete di fondo dello studio interrogandomi in particolar modo su quanto potesse essere ricco e complesso il mondo che il nostro artista trasfigurava poeticamente nelle sue opere dalle mille sfaccettature e dai mille riflessi.

Dipinti di Giovanni Compagnino Mostra 19 Dicembre 2024; Vicenza Studio Elle Arte Contemporanea

Giovanni Compagnino è nato il 31 agosto 1937 a Catania dove si è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte: dopo aver vissuto per tanti anni a Trappeto di San Giovanni La Punta (CT), lascia un vuoto incolmabile non soltanto nei familiari ma anche nell’ambiente artistico contemporaneo all’interno del quale Giovanni si è imposto per la sua arte di grande complessità e originalità. E’ stato un artista molto prolifico, la cui carriera è stata costellata di numerosi successi e riconoscimenti a livello nazionale. Nel suo lungo percorso sono ravvisabili diverse fasi creative: la pittura ecologica (1965-75), periodo barocco (1978-81), eroticando (1990-94), verticalismo (1976-85), periodo nero (1998-2003); l’ultimo periodo qui elencato costituisce la fase più felice ma drammatica allo stesso tempo dove i neri bituminosi esaltanti e i rossi amaranti vengono interrotti da improvvisi lampi di giallo e degli aranciati. Dice di lui Salvatore Perdicaro (1999) :

L’arte di Compagnino nasce da una travagliata indagine sul ruolo della pittura nella cultura d’oggi; si precisa come attenta riflessione sulla realtà, dimensionata in forme e colori fantasiosamente traslati ad interpretare cose visibili ed emozioni invisibili.

Aggiunge poi Simone Fappanni (2001) :

Evadendo da ogni costrizione volumetrica, egli sa aprirsi alle suggestioni della materia cromatica attraverso un dipingere che coniuga e reinterpreta gli stimoli offerti dalla pittura tradizionale e dalle moderne avanguardie , rendendoli parte integrante di un discorso personalissimo sull’essere e, prendendo a prestito un linguaggio heideggeriano, sull’esserci nel mondo.

Ha esposto, a partire dal 1956, in numerosi città italiane ma anche all’estero: Bologna, Cassino, Catania, Cremona, Firenze Milano, Piacenza, Venezia; in Francia invece ha ottenuto un riconoscimento molto importante ( nel 2002 a La Bessée , premio l’Argentière). Ha insegnato per trent’anni disegno ed educazione artistica negli istituti statali; le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Compagnino ha attinto in maniera autonoma ed originale da artisti quali Jean-Michel Basquiat, Alberto Burri ed Emilio Vedova.

Ha sperimentato numerose tecniche, tra cui quella mista su tela o su tavola e il collage; come materiali usava il legno, le stoffe , il ferro, gli specchi e le vernici, cartoni ondulati, jeans; per le sue opere informali ha adoperato come supporto anche la juta. Per quanto riguarda la sua attività poetica e letteraria segnalo specialmente un’opera in prosa “Solo contro tutti” del 2017 e la raccolta di poesie dal titolo “ Emozioni infinite in blu e oltremare” da cui ho tratto la lirica che riporto in basso :

Francesco CARACCIOLO Vicenza 2 Febbraio 202

I Miei Anni

I miei anni ormai / consumati, sono il / lauto pasto di jene / e sciacalli, che / sarcasticamente / ridono al vento / sopra la terra reale / ( la mia!)