di Silvana LAZZARINO
Insieme alla sua associazione il progetto intende promuovere un nuovo ascolto e consapevolezza nel modo di vivere per essere felici
Negli ultimi vent’anni, in cui sempre meno spazio è lasciato all’ascolto interiore e ad una comunicazione autentica con sé stessi e con gli altri — forse anche a causa dei condizionamenti e dei ritmi sempre più frenetici con cui viviamo le nostre giornate, spesso distrattamente e superficialmente — fermarsi o rallentare per osservarsi e guardare fuori è diventato quasi un privilegio.
A ricordarci quanto sia importante riuscire a rallentare, e magari a volte anche fermarsi in questa corsa quotidiana, per centrarci su noi stessi, sui nostri pensieri e avere maggiore consapevolezza di ciò che stiamo facendo e di ciò che accade intorno a noi, è il progetto Vivere Mindfulness, ideato e fortemente voluto da Stefania Piccini Pedagogista, Coach e Counselor ad approccio Immaginale, istruttrice di Yoga, Meditazione e Mindfulness, Regressione, Psicogenealogia, guida alla terapia della foresta Shinrin Yoku e Ikigai Mentor con un’esperienza ventennale nella formazione e nello sviluppo del potenziale umano e Fiorinda Pedone Insegnante di Meditazione, Mindfulness e yoga ad approccio immaginale, Counselor, professionista del metodo “The Journey” (regressione), autrice ed esperta in scrittura autobiografica, anima poetica e visionaria.
Un progetto che prevede una rivoluzione interiore per nutrire la consapevolezza di tutte le persone, abitanti di ogni comune e città, per vivere nella felicità dello stare bene con sé stessi e con gli altri. In questa ottica è necessario partire dall’essere presenti a sé stessi a livello di pensiero, sensazioni ed emozioni, e a quanto accade intorno, attimo dopo attimo, sviluppando così amore per sé e amore per l’altro.
È nella postura mindfulness, ossia nel vivere nella consapevolezza e presenza di ciò che siamo, pensiamo e facciamo ogni giorno in relazione a quanto accade intorno, che si ritrova una profonda connessione e centratura rispetto al proprio essere, manifestando gioia per dare spazio alla propria realizzazione in armonia con tutti, dove nessuno si senta più vittima, ma valorizzato nelle sue capacità e competenze.
Il progetto, che è diventato Associazione Vivere Mindfulness, è nato dal bisogno di portare ancor più alla luce la postura della presenza e della consapevolezza in ogni aspetto della vita, coinvolgendo comuni e città al fine di fare rete tra cittadini, professionisti, associazioni per vivere al meglio in ogni ambito: dalla scuola alla famiglia, dalla sanità al lavoro, dal tempo libero alle relazioni interpersonali, entro un’ottica di “ecologia profonda” in cui la persona non sia giudicata ma rispettata.
Parliamo più nel dettaglio di questo interessante progetto e della sua Associazione con le fondatrici Stefania Piccini e Fiorinda Pedone
![](https://www.aboutartonline.com/wp-content/uploads/2025/02/Stefania-Piccini-Fiorinda-Pedone.jpg)
- Come nasce l’idea di questo progetto?
La nascita di questo progetto è davvero particolare, durante la presentazione del nostro libro un signore, sapendo che ci occupavamo di Mindfulness e Meditazione, ci ha chiesto di creare nel nostro territorio un luogo comunale dove poter praticare la meditazione. Lui aveva sentito parlare di un comune che aveva inaugurato uno spazio dove tutta la popolazione poteva andare a praticare. In quel momento noi non abbiamo dato una risposta perché abbiamo lasciato che le parole risuonassero dentro di noi. Dopo qualche giorno ci siamo confrontate dicendoci: ma veramente vogliamo un altro luogo separato da tutto il resto per incontrarci, per meditare e sperimentare la presenza? Ci serve veramente qualcosa così o vogliamo portare la postura del meditante ovunque?
Ecco che da questa ispirazione è nato questo progetto che poi è diventato un’associazione che ha il desiderio di portare tra i cittadini, nei quartieri, nelle comunità, nelle città, ovunque, la postura di vivere mindfulness che è qualcosa che non serve tenerla ogni tanto, vivere mindfulness è una postura da sperimentare ogni giorno quando ci troviamo con i nostri figli, quando ci troviamo nelle scuole, quando ci troviamo al lavoro e con i nostri parenti o con i nostri amici. Vivere mindfulness è una postura di attenzione cosciente e se noi siamo presenti a noi stessi naturalmente è più facile anche relazionarci con la vita e con gli eventi che essa porta in essere. Il progetto vivere mindfulness porta in essere la visione di una città “vestita” di messaggi capaci di ricordare a tutti i cittadini di stare nell’attenzione cosciente dell’attimo perché la vita è fatta di attimi che vogliono essere riconosciuti, accolti e vissuti senza giudizio. Da qui ci siamo immaginate il bollino della città che ricorda ai cittadini di vivere mindfulness e con questo fine abbiamo creato questa associazione.
- Qual è l’obiettivo che vi proponete con la frase “Vivere Mindfulness” rivolta a città e comuni di Italia?
L’obiettivo è quello di veder nascere città capaci di ricordare ai propri cittadini di rallentare per recuperare l’abilità all’ascolto e all’inclusione di ciò che si muove dentro e fuori di loro. Una città dove ogni spazio chiuso o all’aperto, dove ogni ospedale, ogni scuola, ogni centro ricreativo, ogni parco, ogni strada, ogni locale pubblico…ricorda ai suoi cittadini di vivere nella consapevolezza: gli ricorda di fermarsi un attimo per prendere 1 respiro consapevole e sentire come stanno, gli ricorda che anche se stanno affrontando una sfida non sono soli, che intorno a loro ci sono tutte le risorse di cui hanno bisogno, gli ricorda di chiedersi una volta ogni tanto “come sto? come sto veramente? che emozione c’è?” per poi sentire che ogni emozione è perfetta, che non sono sbagliati, che vanno bene così.
Una città capace di stimolare il cittadino a fare una rivoluzione interiore, per veder nascere una nuova coscienza risvegliata.
- Quali passi ha attuato e attuerà l’Associazione Vivere Mindfulness per rendere questo stile di vitaaccessibile a tutti i cittadini?
L’associazione ad oggi sta diffondendo il progetto attraverso conferenze rivolte ai cittadini dei comuni italiani e con eventi online di presentazione del medesimo affinché sempre più persone scelgano di sostenere questa visione diventando soci e aiutandoci cosi con il passaparola a far crescere la compagine sociale che ad oggi è la principale risorsa per poter realizzare la visione.
Inoltre l’associazione offre ai propri associati incontri online gratuiti dove viene nutrita la capacità di permanere nella presenza non giudicante, la capacità di vivere mindfulness.
Abbiamo aperto tavoli di confronto con vari comuni italiani per avviare i progetti pilota.
- Cosa prevede il bando destinato ai Comuni?
Ad oggi abbiamo definito le linee guida generali che prevedono la creazione da parte del comune di un progetto attraverso il quale il comune stesso si candida raccontando come vuole promuovere la città che vive mindfulness, scegliendo sia come “vestire” la città, tra i modelli comunicativi che l’associazione propone, sia descrivendo nei dettagli quali attività verranno realizzate nel territorio per sostenere i cittadini in questo cammino di consapevolezza, coinvolgendo e mettendo in rete associazioni e professionisti del comune. Al termine della sperimentazione con i comuni pilota avremo anche i dettagli dei criteri che utilizzerà il comitato tecnico scientifico per riconoscere le condizioni per poter avere il bollino “Vivere Mindfulness”.
- Al momento come vi siete organizzate con la fase pilota del progetto e quali Comuni sono stati al momento coinvolti?
Al momento abbiamo attivato tavoli di confronto con diversi comuni italiani e presto selezioneremo quelli che parteciperanno alla realizzazione del progetto pilota. Dire quali sono per ora è prematuro sarà reso pubblico nei prossimi mesi. La fase pilota prevede una co-creazione tra l’associazione e il comune selezionato per l’attivazione del progetto. L’idea è quella di coinvolgere almeno 5-6 comuni di regioni differenti e anche con esigenze e caratteristiche diverse per poter sperimentare il progetto su più livelli.
Al termine del progetto pilota avremo definito sia i criteri e le linee guida per l’ottenimento del bollino sia le grafiche, i cartelloni, i materiali multimediali necessari per “vestire la città”.
- Quanto potenziale possono portare i giovani al progetto diventando interlocutori ideali nel loro fornire opinioni e spunti anche innovativi?
Per noi, in questo progetto, il contributo dei giovani è fondamentale essi sono gli interlocutori ideali in quanto portatori di un contributo “fresco”, libero da mappe precostituite. Ci piacerebbe coinvolgerli nella fase pilota per sentire da loro come vedono la città che vive Mindfulness, come vorrebbero “vestirla” affinché possa essere anche per loro un punto di riferimento per nutrire la consapevolezza e un nuovo sguardo verso la vita che tenga conto delle esigenze non solo degli adulti ma anche delle nuove generazioni. Sicuramente i giovani, con il loro sguardo rivolto al futuro, libero dai nostri pregiudizi riguardo la tecnologia, l’innovazione, i social, potranno aprire nuovi orizzonti per Vivere Mindfulness e per diffondere questa visione ovunque, arrivando a coinvolgere l’intero pianeta.
- “Cambiomente. Lo sguardo poetico che ribalta la visione del mondo” pubblicato con Anima Edizioni, è il vostro libro dove viene restituito molto del vivere mindfulness attraverso la proposta di una visione nuova del mondo per giungere alla quale è necessario cambiare mente. Cambiare punto di vista e quindi prospettiva per essere felici e in qualche modo ritrovare l’armonia dell’esistenza non sempre è facile soprattutto per chi, nella società di oggi, vive entro una visione esclusivamente ego riferita e razionale. Quale il vostro pensiero a riguardo e se, un modo per uscire da questa visione logica sia da ricercarsi nel ricontattare la parte più autentica di sé, quella più pura.
Questo libro porta in essere l’idea di una rivoluzione interiore che passa dal singolo essere umano per arrivare a coinvolgere l’intera umanità. Possiamo dire che CAMBIOMENTE non è un monito a far cambiare mente a qualcun altro ma è un promemoria per partire da se stessi e arrivare a ribaltare la visione ritrovando così la parte più autentica di noi. In questo libro abbiamo scelto di accompagnare i testi con brevi pratiche meditative proprio per far si che ogni lettore possa allenare la sua mente poetica, che è la mente del cuore, quella che riesce ad aprirsi al mistero, all’ignoto, lasciando andare le mappe dell’ego. L’idea di questo libro nasce proprio dal fatto che possiamo relazionarci alla vita sentendo che non c’è nulla da migliorare, da cambiare, da trasformare c’è solo da amare e accogliere incondizionatamente quello che c’è qui per noi istante dopo istante: solo così possiamo davvero incontrare la felicità.
In chiusura desidero far riferimento proprio ad una frase legata alla descrizione di questo vostro libro che ritengo interessante e molto utile poiché invita a riflettere sul senso anche della vita e recita così: “Ciascuno di noi è chiamato a scegliere se essere la vittima o l’eroe della propria storia, se continuare a vedere solo una parte della realtà, quella visibile, tangibile, concreta, o aprirsi a uno sguardo che vede il mondo nella sua interezza diventando così uomini capaci di attivare la mente poetica, quella mente che cade nel cuore ed esce dalle logiche del mondo per ribaltarne la visione.”
Ringrazio Stefania e Fiorinda e complimenti per la competenza e determinazione con cui stanno lavorando per restituire a tutte le persone un modus vivendi in armonia con sé e ogni aspetto della vita per essere veramente felici lasciando che quella capacità di stupirsi e meravigliarsi non venga mai a mancare.
Silvana LAZZARINO Roma 8 febbraio 2025