Alla Galleria Erica Ravenna di Roma protagonisti i paesaggi negli scatti di Flaminia Lizzani e Begoña Zubero (5 Marzo – 11 Maggio)

di Silvana LAZZARINO

La doppia personale “Nel paesaggio. Flaminia Lizzani | Begoña Zubero” a cura di Ludovico Pratesi, è aperta dal 5 marzo all’11 maggio 2025

Ogni aspetto legato al paesaggio visto e attraversato, immaginato e sognato restituisce emozioni vicine e lontane, possibili e anelate in riferimento a quel contesto dove il pensiero si sofferma per dare spazio all’osservazione con cui accedere ad una riflessione profonda sul proprio esistere. Vi sono rappresentazioni di paesaggi apparentemente anonimi, quasi banali ma in verità in grado di lasciare spazio alla storia dell’arte con cui entrare in dialogo, e vi sono paesaggi dove gli scenari assumono aspetti duri e pericolosi per tensioni interne e guerre.

Flaminia Lizzani, Begoña Zubero

Tra memoria e tempo presente, dove viene dato spazio a scorci di architetture e natura e luoghi urbani abitati da rovine, accompagnano le diverse, ma complementari immagini di paesaggio delle fotografe Flaminia Lizzani e Begoña Zubero rispettivamente italiana e spagnola, proposte nell’esposizione che apre a Roma presso la Galleria Erica Ravenna dal 5 marzo 2025.

Curata da Ludovico Pratesi la mostraNel paesaggio. Flaminia Lizzani | Begoña Zubero aperta fino all’11 maggio 2025. mette in relazione le opere di due fotografe provenienti da contesti culturali diversi; eppure, accomunate dal fatto che i loro paesaggi sono avvolti da atmosfere sospese nel tempo, luoghi disabitati dove resta la memoria e il passato ad evocare comunque il senso della vita per una riflessione sulla fragilità umana di fronte ad un destino che dà e toglie, consola e respinge.

Flaminia Lizzani (Roma, 1963) presenta opere  riferite alla natura e al contesto cittadino che sono frammenti intimi legati alla storia dell’arte con cui entrano in un profondo dialogo, mentre Begoña Zubero (Bilbao, 1962) esplora nei suoi scatti territori pericolosi e sociopoliticamente tesi.

Flaminia Lizzani, Fregene, 2022, iPhone 13 Pro, fotografia stampata su carta ruvida, cm 14,8 x 12

Se le immagini restituite da Flaminia Lizzani aprono a scenari onirici ponendo particolare attenzione ai dettagli entro un tempo fugace che va immortalato e fermato in quell’attimo, gli scatti di Begoña Zubero, restituiscono l’essenza dei luoghi, trasmettendo una profondità emotiva e una riflessione sul tempo e il motivo della transitorietà.

I paesaggi impressi negli scatti di Flaminia Lizzani in cui prevalgono colori delicati e pastello e dove il tempo sembra fermarsi, rivelano la bellezza nascosta di vedute e scorci di Roma, come delle coste e boschi del Lazio, cogliendone l’essenza e invitando l’osservatore ad una riflessione intimista.

A riguardo gli scatti riferiti ad uno scorcio del cielo attraversati da nuvole ripreso ad Orvieto o le onde del mare sulla riva di Fregene sono attraversati da una luce diffusa che ne esalta l’intensità dell’insieme e il profondo lirismo. Di diverso spessore sono invece i suoi scatti riferiti alla Roma notturna in bianco e nero dai toni chiaroscurali, dedicate a vedute periferiche vuote, dove architetture anonime dalle forme taglienti nel loro risaltare lungo cieli attraversati da bagliori e lampi, definiscono panorami quasi irreali in parte misteriosi.

Flaminia Lizzani, Senza titolo, 2020, 16×10.5

 I paesaggi di Begoña Zubero, visti quali scenari di identità e memoria, avvolti spesso da una luce diffusa, danno voce a luoghi abbandonati, rovine e spazi urbani desolati, luoghi legati all’identità che diventano metafore della memoria e del passaggio del tempo. Un esempio è “Mosul” dal progetto NEEEV del 2020 con cui la fotografa ha restituito scenari di edifici bombardati, rovine cittadine.

Begoña Zubero, Mosul, NEEEV, 2020, Stampa con inchiostri minerali su carta fine art photo rag 310 grm, cm 42×60

Se poi ci si sofferma sul motivo di identità e memoria allora spiccano gli scatti riferiti al Colosseo quadrato dell’Eur a Roma, all’aeroporto di Berlino, o ai campi di concentramento di Auschwitz. Le sue sono immagini che vanno ben oltre l’aspetto documentaristico della realtà poiché, restituendo un senso di nostalgia e anche dolore, invitano a riflettere sulla fragilità della condizione umana e sull’impatto del tempo sui luoghi e sulle persone.

Begoña Zubero, EUR, Sernie PC/n 7 Inject mineral print / fine art paper 310gm. 2015, 110×165 cm 2/3 +2 PA

Le creazioni della Zubero fanno parte della collezione permanente del MAXXI a Roma, dove il 22 maggio sarà presentato un progetto espositivo della stessa artista, in collaborazione con Villa Medici e curato da Ariane Varela Braga.

Silvana LAZZARINO  Roma 1 Marzo 2025

Flaminia Lizzani | Begoña Zubero

Nel paesaggio

Galleria Erica Ravenna,

Via della Reginella 3,-00186 Roma

Via di Sant’Ambrogio 26 – 00186 Roma

Orario: dal lunedì al venerdì 10.30 – 13.30 | 15.30 – 19.30;

 sabato 10.30 – 13.30

Per informazioni 06 3219968, https://ericaravenna.com/

5 marzo – 11 maggio 2025

Inaugurazione 5 marzo 2025, ore 18.30