di Silvana LAZZARINO
Avviato il restauro del monumentale dipinto grazie all’accordo tra le Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini e Corsini e lo studio legale Dentons che ha finanziato il lavoro.
Per anni in deposito presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate, la “Allegoria dei cinque sensi”, una grande tela di soggetto profano d’impronta caravaggesca realizzata da Mattia e Gregorio Preti nei primi anni Quaranta del Seicento, è attestata fin dal 1686 nella quadreria di Maffeo Barberini junior come “Un quadro per longo con diversi ritratti: chi sona, chi canta, chi gioca, chi beve e chi gabba il compagno”, una descrizione che sottolinea la complessa articolazione del dipinto dove, secondo un modello molto in voga nel Seicento, diversi gruppi di personaggi intenti in attività quotidiane diventano immagine allegorica dei cinque sensi.
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica hanno avviato il restauro della monumentale tela grazie al finanziamento dello studio legale Dentons, che con questa nuova iniziativa di mecenatismo celebra i tre anni di apertura in Italia.
Il finanziamento del restauro rappresenta una conferma dell’attenzione e dell’impegno di Dentons nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale delle città in cui lo studio legale è presente; in questa occasione Dentons ha voluto celebrare il legame con la città di Roma. Nel 2016 a Milano – prima sede italiana – lo studio ha supportato il restauro di tre tele sopraporta della famosa Sala degli Specchi di Palazzo Arese-Litta.
“Siamo molto lieti di questo rapporto con il prestigioso studio Dentons, – ha dichiarato Flaminia Gennari Santori, direttrice del Museo – un rapporto che testimonia nuovamente come pubblico e privato possano contribuire insieme alla conservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Il restauro e le indagini che saranno condotti sulla tela di Mattia e Gregorio Preti ci permetteranno di restituire finalmente al pubblico un’opera rimasta per anni invisibile e allo stesso tempo di approfondirne la storia e la tecnica che sarà oggetto di un’esposizione curata e prodotta dalle Gallerie Nazionali”.
“Siamo orgogliosi di replicare l’esperienza di Palazzo Arese-Litta a Milano anche per la Capitale, attraverso il restauro dell’opera dei fratelli Preti per le nuove sale di Palazzo Barberini – ha commentato Federico Sutti, managing partner di Dentons in Italia. – Nell’ambito delle nostre azioni di Corporate Social Responiability ha un ruolo importante la valorizzazione del patrimonio artistico, che rappresenta un asset e un vero e proprio ‘bene sociale’ da tutelare”.
Il restauro sarà effettuato da Giuseppe Mantella, che da anni lavora sulle opere di Mattia Preti a Malta e in Calabria, e sarà affiancato da una serie di indagini diagnostiche che permetteranno di comprendere meglio la pratica esecutiva dei due fratelli, attivi a quattro mani sulla stessa tela.
Al termine del lavoro, l’opera sarà presentata al pubblico in un’esposizione che costituirà l’occasione per tornare a riflettere sul rapporto tra Mattia e Gregorio Preti ed entrerà finalmente a far parte del percorso espositivo permanente del Museo, in una delle nuove sale aperte al pubblico lo scorso aprile nell’ala sud di Palazzo Barberini.
Silvana LAZZARINO Roma ottobre 2018