redazione
In Senato un convegno su Giovanni Boldini, aperto dal saluto istituzionale del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, riunisce i più insigni studiosi dell’artista
Roma: il 24 gennaio, al Senato della Repubblica, si è svolto il convegno “Giovanni Boldini”. L’artista italiano famoso nel mondo quale emblema della bellezza femminile.
L’importante iniziativa istituzionale, moderata da Arabella Cifani de Il Giornale dell’arte, ha visto la partecipazione di illustri studiosi del grande artista italo francese, fra loro Tiziano Panconi, presidente del Museo archives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia, considerato – ha affermato Arabella Cifani – il massimo connoisseur dell’opera di Boldini, a cui si devono scoperte fondamentali sulla biografia del maestro. Poi Leo Lecci, docente di storia dell’arte moderna presso l’Università degli studi di Genova, Marina Mattei, curatrice dei Musei Capitolini nonché direttrice degli scavi di Largo Argentina e Elena Di Raddo, docente di storia dell’arte moderna all’Università Cattolica di Milano, tutti e tre autorevoli membri del Comitato scientifico del Museo archives Boldini di Pistoia.
Sono intervenuti anche Sergio Gaddi, responsabile dei Racconti dell’arte di Arthemisia e Alessandra Tiddia, curatrice del museo Mart di Rovereto.
Manuela Kustermann ha offerto invece una emozionante lettura de “Le donne di Boldini”, fra i brani più noti scritti su Boldini, sempre per la penna di Tiziano Panconi.
La giornata di studi, organizzata in collaborazione con il Senato della Repubblica e appunto il Museo archives di Pistoia (che si occupa della promozione, catalogazione e tutela delle opere di Boldini), con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dei beni culturali, ha fatto il punto sugli ultimi dieci anni di studi e ricerche condotte sulla figura di Giovanni Boldini: dalla pubblicazione nel 2008 delle lettere segrete della moglie del maestro, Emilia Cardona Boldini al giovane amante Francis La Monaca, fino all’espugnazione dal corpus pittorico di un ciclo di dipinti “spagnoleggianti” e all’identikit stilistico di Antonio Barchi, il più noto falsario di Boldini, nonchè ai molti documenti inediti resi noti nel catalogo Skirà della grande mostra su Boldini tenutasi al Vittoriano nel 2017.
La sessione si è aperta con la lettura del messaggio istituzionale del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha manifestato il suo più “vivo apprezzamento per gli approfonditi studi svolti sulle opere e sulla vita del pittore ferrarese” dagli esimi studiosi convocati nelle sale del Senato per questa eccezionale occasione.
L’organizzazione tecnica e la comunicazione sono state della project director Irene Pagnini di Mia’s communications. Sponsor Il Giornale dell’arte, Butterfly Transport e UAU Magazine. L’introduzione è stata affidata alla senatrice Barbara Masini e le conclusioni al senatore Manuel Vescovi.
Boldini elaborò con spirito innovativo e “leggero” i modelli del passato.
“La forte consuetudine dell’artista alla interdisciplinarietà – ha detto Marina Mattei – ha davvero segnato il suo tempo, contribuendo a rendere vivi e presenti nell’immaginario di ognuno di noi i personaggi che hanno fatto l’Italia.
Roma febbraio 2019
Ufficio Stampa: Elisa Larese – segreteria@museoboldinimacchiaioli.com– +39 3456174086