A Spazio Leonardo (Milano) le opere di Filippo Minelli (febbraio – aprile 2019)

redazione

Testo di  Valentina ROSSI

Leonardo, il nuovo contenitore di Leonardo Assicurazioni – Generali Milano Liberazione, con sede in Porta Nuova.

La programmazione a cura di UNA prevede una serie di tre mostre personali di artisti italiani che presentano un progetto site-specific per la gallery di Spazio Leonardo: Filippo Minelli (febbraio – aprile 2019); Elia Cantori (in collaborazione con la galleria CarDrde di Bologna, maggiosettembre 2019); Stefano Serretta (ottobre – dicembre 2019).

Per il primo appuntamento UNA porta a Milano il progetto Across the Border di Filippo Minelli (Brescia 1983), già presentato nel 2018 all’interno del programma di Manifesta 12, biennale europea d’arte contemporanea, a Palazzo Ajutamicristo a Palermo.

Il lavoro di Filippo Minelli si inserisce in molteplici nuclei di ricerca che riguardano in primo luogo la classica tematica seicentesca del paesaggio, ampliata, attualizzata e ricondotta in termini in cui coincide un discorso politico e storico. A questa si somma l’indagine sui modelli partecipativi che ha portato l’artista a viaggiare per dieci anni incontrando persone e intessendo un network casuale di performers, producendo e mettendo in circolazione 44 bandiere, che formano appunto l progetto in mostra Across the Border.

L’artista definisce la propria ricerca “Estetica Transnazionale”, in grado di connettere la periferia al globale. Questa permette una creazione di simboli e “parole iconiche” per nuove ipotetiche nazioni pensate da una generazione che vive i confini non più in maniera tradizionale, ma che abita il mondo in forma fluida.

Questa nuova estetica si manifesta su bandiere – per antonomasia i terreni ideali per l’identificazione e la segnalazione – che diventano medium per epifanici messaggi e neologismi: IODINE, medicinale per prevenire il cancro alla tiroide urlato su una bandiera di una piccola cittadina belga vicina a una centrale nucleare; BELEAF, da Mumbai, scritta con le foglie di un albero abbattuto che significa resurrezione, speranza della rinascita di una natura ormai addomesticata; HORMONES che diventa invece un gioco di parole con “HORMONES”, quindi “orrore”, specchio, secondo l’attivista libanese, degli orrori della classe dirigente del paese. –

* per le immagini : Courtesy Manifesta12, Manifesta Foundation

La mostra presso Spazio Leonardo è a cura di UNA ed è accompagnata dal testo critico di Valentina Rossi. Per informazioni: info@unagalleria.com
+ 39 339 17 14 400 | + 39 349 35 66 535

Sara Zolla  + 39 346 8457982 http://www.sarazolla.com