redazione
In occasione del ventennale della scomparsa di uno dei massimi esponenti della pittura contemporanea, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia dedica una mostra a Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998), la cui vicenda biografica e artistica è intessuta di stringenti legami con la civiltà etrusco-italica in generale e in particolare con il Museo di Villa Giulia, dove lavorò dal 1951 al 1962 come restauratore e lucidatore di disegni.
Il progetto espositivo, curato da Gianluca Tagliamonte e da Maria Paola Guidobaldi, è promosso dal Museo di Villa Giulia, dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, dalla Fondazione PescarAbruzzo, dalla Fondazione dott. Domenico Tulino e dall’Associazione Culturale MM18, con il patrocinio dell’Archivio Mario Schifano e con il contributo dell’Azienda Agricola Casale del Giglio e di Civita.
La mostra è allestita nelle splendide sale affrescate poste al piano nobile di Villa Giulia.
Nella sala dei Sette Colli è esposto il ciclo di opere Gli Etruschi (21 quadri), realizzato su commissione da Schifano nel 1991, e oggi di proprietà della Fondazione Pescarabruzzo di Pescara. La maggior parte dei quadri trae ispirazione da alcune delle più celebri pitture funerarie etrusche, ma non mancano richiami ad alcuni oggetti antichi. I quadri sono stati accostati in mostra ad alcuni vasi originali selezionati nell’ambito della vastissima collezione del Museo.
La reinterpretazione proposta dall’artista in chiave pop si sostanzia di dinamiche figure dai colori sgargianti, emergenti da un fondo monocromo o scuro.
Una selezione (tre dipinti e due disegni) del ciclo di opere Mater Matuta, ispirato alle celebri sculture antiche di Matres (Madri), due delle quali, appartengono al Museo di Villa Giulia e sono esposte in mostra, è invece allestito nella Sala di Venere.
Il ciclo Mater Matuta fu commissionato a Schifano nel 1995 dal manager Domenico Tulino, ed è oggi di proprietà della Fondazione Dott. Domenico Tulino di Roma (la gestione è affidata alla Associazione Culturale MM18 di Pagani).
Realizzato in un periodo particolare della vita di Schifano, di forte sensibilità nei confronti di temi a carattere sociale, come la maternità, la tutela dell’infanzia e la povertà nel mondo, è forse l’ultimo ciclo pittorico eseguito dal Maestro, prematuramente scomparso il 26 gennaio del 1998.
È la prima volta che i due cicli sono accostati e presentati insieme in un contesto espositivo.
La Sala dei Sette Colli accoglie anche una bacheca contenente documenti tratti dal fascicolo personale di Mario Schifano conservati nell’Archivio del Museo e un video con una sequenza di immagini fotografiche di Marcello Gianvenuti, che rievocano l’happening del 16 maggio 1985, quando, a Firenze, Schifano realizzò in poche ore dal vivo La Chimera, un gigantesco quadro di 40 metri quadri di superficie (4 x 10 m). Il video prodotto in quell’occasione da Ettore Rosboch è andato perduto. È perciò ancor più
significativa la sequenza di immagini fotografiche proposta in questa mostra.
La mostra sarà aperta dal 13 dicembre 2018 al 10 marzo 2019, dal martedì alla domenica, orari 9.00 – 20.00
redazione Roma dicembre 2018
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