di Veronica PIRACCINI
Nel bellissimo storico Palazzo “La casa del Gesù” nel cuore di Roma si possono vivere emozioni uniche d’ installazioni luminose e affascinanti illusioni.
Ha aperto battente in pieno centro storico romano il “Museo della luce” con ingresso (1) da via d’Aracoeli n. 6, prospiciente a via delle Botteghe Oscure adiacente a Piazza Venezia. Le eccezionali dimensioni del Palazzo creano un’atmosfera meravigliosa!
Tante opere e curiosità fra l’arte e la tecnologia. Infatti questo Museo in Europa è unico nel suo genere, e nasce dall’incontro di privati collegati ad un team di scienziati, artisti e specialisti della comunicazione e del viaggio.
È diretto da un’entusiasta e appassionata giovane direttrice lituana la dottoressa Egle Videikaite che ho avuto il piacere d’incontrare quando mi ha raccontato gli obbiettivi del Museo spiegandomi l’idea nata dal desiderio di voler comunicare attraverso il gioco la luce naturale e le innovazioni scientifiche che hanno cambiato la nostra vita e l’arte.
Il progetto Museale si rivolge a tutte le professioni ed età anche adattissimo per le famiglie, con l’intento di farci tornare bambini attraverso l’universo interattivo contemporaneo che però si collega alla storia.
Nell’entrare in questi grandi spazi del Palazzo “La casa del Gesù” è d’obbligo soffermarci un momento su alcuni cenni storici: l’ edificio fu edificato dopo la morte di sant’ Ignazio di Loyola con la volontà di bonificare le casette dove risiedette la sua prima Compagnia di Gesù e ove abitò il santo.
L’urgenza venne per la grave piena del Tevere sotto il generalato di Padre Claudio Acquaviva e per volere dei Farnese nella persona del giovane Odoardo vescovo della Sabina. La costruzione fu affidata al grande architetto Girolamo Rainaldi che peró impiegò molti anni per terminarla, addirittura il doppio degli anni della Chiesa del Gesù, circa 24 dal 1599 al 1623.
È proprio in questo luogo antico di grande storia spirituale che ha preso vita nel settembre 2023 l’affascinante “Museo della luce” che vediamo oggi.
Nel varcare la sua soglia (2) si viene proiettati da subito in un percorso immersivo e interattivo (3) molto stimolante dato l’alternarsi di elementi storici in un viaggio fantastico tra la scienza della luce e del colore (4) con opere d’arte come: “Semaforo” di Alberto Brusa che gioca con l’intersezione tra linguaggio e simbolismo;
(5) “Sunset Door” di Olafur Eliasson che dimostra come oggetti di uso comune possano essere trasformati in straordinarie installazioni di luce;
(6) “Plane Scape” opera di quattro artisti Wolfgang Bittner, Lyndsey Housden, Yoko Seyama e Jeroen Uyttendaele che compongono nel salone centrale, reso buio, una proiezione dinamica su strisce elastiche percorribile di grande efficacia immersiva;
(7)“Opere cinetiche moire” di Rafael Parratoro;
(8) “Luminis”, una lente espansiva di 1.85 metri di Christian Biermas che deforma persone, cose e spazio;
“Hybycozo scultura di ombre geometriche” di Serge Beaulieu e Yelena Filipchuk; “Dipinto in stanza UV“ di Volha Kuvajeva; (9) “Quattro sculture d’ombra” di due artisti giordani Maysoon Masalha e Bassam Al Selawi, opere d’altorilievo che rappresentano dei soggetti ma rivelano con il gioco di luce ed ombre sul muro profili d’altre figure;
“La proiezione animata” di Simonas Šileika detto Guliveris che in un grande salone buio proietta immagini di famose opere d’arte da cui prendono vita personaggi animati dell’intelligenza artificiale.
Come dicevamo all’inizio, le invenzioni delle opere d’arte s’intersecano con gli elementi tecnici scientifici sperimentali nel gioco della luce e del colore e come questi producano effetti sull’essere umano. Infatti si vede ad esempio, nella sala del “Daltonismo” (nome del disturbo della visione scorretta del colore) come, attraverso una dimostrazione magnificamente molto ben realizzata, capiamo e vediamo la visione come fossimo daltonici con le relative differenze; la serie degli “Ologrammi” (10) con il buco nel muro, (11) il pesce gioiello, le persone, le Rocce, le bamboline e molti altri soggetti olografici che prendono volume di luce;
diversa invece (12) “L’opera d’arte ambigua” che per un determinato filtro cromatico diverso rivela per metà il lupo o l’agnello pur essendo sempre la stessa;
“L’immagine anamorfica” molto ben realizzata che si rifà alle storiche invenzioni barocche di Jean-Francois Niceron del 1600 circa (di cui però Leonardo da Vinci fu anticipatore con il famoso volto del bambino del Codice Atlantico), laddove sul piano si vedono delle strane forme che nel riflesso, sul cilindro centrale adiacente, diventano invece immagini corrette; molto efficace la realizzazione (13) del “RGB” tre luci color rosso, giallo e blu che andranno a realizzare ombre colorate nel complementare se ci s’interpone fra le luci e la parete bianca;
(14) le “Prinz optics” lenti che proiettano e rispecchianmo i colori;
(15) lo “Specchio cinetico a silhouette”, molto grande, si muove plurisfaccettato al nostro passaggio;
(16) uno “Specchio dell’infinito” va a creare geometrie luminose nel muro come tunnel;
(17) infine “Lo specchio autentico” ci ridà il giusto verso di noi stessi non speculare dunque la nostra vera immagine per come mai noi ci vediamo!
Curioso è anche (18) il “Piccolo oceano” opera ad illusione ottica dove una lillipuziana nuotatrice si muove nel bicchiere per effetto di proiezioni;
(19) come pure il celebre “Vaso di Rubin” realizzato per il giubileo d ‘argento per la Regina Elisabetta in serie limitata di 500 pezzi, che conforma nell’ombra data dalla luce, i due volti di uomo e donna.
Con la lavagna interattiva (20) “Disegnare con la luce” la penna dalla punta di micro lampadina attiva ci consente di creare tracce che poi si affievoliranno;
(21) lo storico “Plasma ball” la sfera di vetro che toccata irradia come dei fulmini
(22) la scomposizione della luce nei 7 colori dell’iride resa dal nuovo materiale ispirato al famoso Prisma di Newton e tante altre interessantissime illusioni ottiche di luci e teatrini antichi e libri in movimento, e la Camera oscura caravaggesca…
La qualità di questo Museo sta proprio nel suo essere organismo vivo-interattivo che in futuro vedrà espandere e ampliare completando la sua collezione d’arte permanente con opere di altre invenzioni della Ricerca Artistica che da sempre gli artisti attuano in modo atemporale fuori dagli schemi, come anche la scienza è grande nel suo infinito evolversi!
A questo punto, viste le innumerevoli curiosità da me vissute e raccontate, vi lascio il tempo dell’andare e girellare fra le sale espositive…augurando a tutti voi buona visita al “Museo della Luce”!
Veronica PIRACCINI Roma 10 Dicembre 2023